• Mer 15 Mag 2024

Pier Paolo Grasso: le Langhe, il Barbaresco e non solo…

Ci sono persone che chiacchierano e vorresti che non lo facessero, persone che parlano e che vorresti avere più tempo per ascoltare e persone che ascoltano ma che vorresti parlassero di più; in realtà, a ben pensarci, vi sono anche persone che lavorano aspettando solo di finire e altre che lavorano amando ogni secondo del proprio lavoro. Pier Paolo Grasso appartiene senza ombra di dubbio a coloro i quali lavorano con amore e passione ascoltando ogni parola e parlando decisamente meno di quanto sarebbe bello facessero ma dando, in tal modo, un peso e un senso profondo a ogni propria parola.

L’amore di Pier Paolo per il proprio lavoro traspare da ogni gesto e, più ancora, da ogni sguardo per tutto ciò che rappresenta il meglio della sua vita: la vigna, la cantina e, ovviamente, la moglie Sara, sua compagna di vita e di lavoro.

Pier Paolo Grasso e la moglie Sara

L’Azienda Pier Paolo Grasso

L’azienda ieri e oggi

Pier Paolo rappresenta la terza generazione di una famiglia di viticoltori a Treiso (CN), uno dei comuni – insieme a Barbaresco, Neive e alla frazione San Rocco Seno d’Elvio di Alba – siti all’interno dell’area di produzione del Barbaresco Docg. In queste terre la sua famiglia da tantissimi decenni coltiva la vite seguendo il trascorrere del tempo al fine di interpretare i cambiamenti sociali e di mercato pur se sempre nel rispetto del territorio e della tradizione.

In senso moderno, l’attività – inizialmente col nome di Azienda Vitivinicola Pier, ora modificato in Pier Paolo Grasso – nasce nell’anno 2000. La prima grande novità introdotta da Pier Paolo è stata la vinificazione in proprio delle uve aziendali nonché l’imbottigliamento e la commercializzazione dei vini da esse ottenute. La sua stella polare è stata, fin dall’inizio di questa nuova avventura, la continua ricerca, sia in vigna sia in cantina, della qualità dei propri vini.

Le vigne e la cantina

Attualmente, Pier Paolo e Sara possono contare su 55 ettari di vigna in produzione destinati, entro un paio d’anni, a divenire 70; tali vigne sono ripartite nei comuni di Treiso, Neive, Barbaresco, Alba, Novello, Rodello e Montelupo, tutti in provincia di Cuneo all’interno dell’area delle Langhe; alcune vigne in affitto, in provincia di Asti, sono state recentemente abbandonate. I vitigni principalmente allevati sono nebbiolo, barbera, dolcetto, pinot nero e arneis. Data l’ampia distribuzione delle vigne sul territorio, e le conseguenti marcate differenze pedoclimatiche e altitudinali fra le stesse, è impossibile delineare un quadro complessivo del territorio aziendale e saranno pertanto fornite, all’interno della recensione di ciascun vino, le informazioni relative alle caratteristiche dei singoli vigneti.

La cantina, perfettamente attrezzata, dispone di grandi vasi vinari in acciaio, utilizzati tra l’altro per la fermentazione di tutti loro i vini, e di numerose botti da 50hl nelle quali maturano i loro vini più importanti. La produzione attuale si attesta intorno alle 130.000 bottiglie.

Pier Paolo Grasso raccontato dai suoi vini

Le righe che seguiranno saranno il racconto dei vini che ho avuto il piacere di degustare in compagnia di Sara e Pier Paolo nel corso della mia visita in Azienda alla fine dell’estate 2019. Colgo fin d’ora l’occasione per ringraziare entrambi della squisita ospitalità e per complimentarmi per la qualità dei loro vini oltre che per la passione con la quale trasmettono il proprio lavoro.

Moroso – Langhe Doc Arneis – 2018

Il Moroso è prodotto a partire da uve arneis ottenute da un vigneto sito in località Altavilla di Alba; tale vigneto è allevato, a una quota di circa 180m s.l.m., su pendii costituiti da suoli di medio impasto con abbondante presenza di sabbia e che godono di esposizione compresa fra est e nord-est.

La vinificazione è stata svolta totalmente in acciaio e ad essa è seguito un periodo di bâtonnage sempre in acciaio conclusosi nel mese di giugno 2019 e al quale è seguito l’imbottigliamento.

Di color paglierino chiaro e lucente, questo Langhe Doc Arneis 2018 apre al naso con note fruttate ben riconducibili all’albicocca e alla pesca a polpa gialla alle quale si affiancano i sentori floreali del gelsomino nonché quelli più dolci del confetto; sfumature di mandorla amara e una vena citrina ne completano il fine panorama olfattivo.

Il sorso – teso, vibrante e a capace di chiamare con insistenza il sorso successivo – si presenta di corpo e con una spiccata morbidezza; l’equilibrio dell’insieme è garantito dalla lineare freschezza e dalla ben presente sapidità; più che adeguata la persistenza.

108 – Vino Spumante di Qualità Metodo Classico Pas dosé – 2008

Ottenuto da uve pinot nero in purezza, questo Metodo Classico pas dosé, prodotto in sole 1512 bottiglie, è stato vinificato esclusivamente in acciaio e, in seguito, affinato sui propri lieviti per 108 mesi prima della sboccatura effettuata nel corso del mese di dicembre 2018.

Il suo brillante color paglierino è reso ancora più luminoso dalle minuscole e lente bollicine che risalgono nel calice. Il naso, sicuramente più improntato alla finezza che non all’intensità, apre con fragranti note di mela e pesca a polpa bianca mature affiancate da quelle di nocciola tostata, brioche e miele di castagno; i sentori agrumati del mandarino e quelli speziati della liquirizia ne completano il bouquet che appare attraversato da una piacevole verticalità balsamica.

Il sorso, equilibrato e composto, trova sostegno nella lineare freschezza e nella ben presente sapidità, entrambe ben integrate nell’ottimo corpo e nell’evidente morbidezza; assai più che soddisfacente la persistenza e gradevole al palato l’effervescenza.

Morosa – Barbera d’Alba Doc – 2016

Le uve barbera utilizzate nella produzione di questo vino sono prodotte da un vigneto del 1965 allevato in località Mussotto di Alba su suoli calcareo-limosi a un quota di 220m s.l.m.; tale vigna gode di esposizione a mezzogiorno. La Morosa 2016 è stata vinificata e affinata interamente in acciaio ed è stata imbottigliata nel mese di dicembre 2018.

Il suo luminoso e affascinante color rubino ci introduce a un quadro olfattivo intenso e fine nel quale alle tipiche sensazioni fruttate di ciliegia matura si uniscono quelle di frutti più scuri quali la mora; le note floreali del giaggiolo e quelle più dolci del confetto ne completano, infine, l’insieme.

Al palato, si offre di corpo, piacevolmente caldo e assai morbido e, nel contempo, fresco e giustamente tannico e capace di dar vita a un unicum in grado di ben rappresentare territorio e vitigno offrendoci un prodotto dalla beva facile, ma non banale, e dalla più che buona persistenza.

Pajun – Barbera d’Alba Doc Superiore – 2015

Questa Barbera d’Alba Superiore trae origine dalle uve coltivate in comune di Treiso in un vigneto, impiantato nel 1953, e sito a un’altitudine di 270m s.l.m. su terreni chiari ricchi di calcare e fossili marini e con una significativa presenza di limo; tale vigna gode di un’ampia esposizione compresa tra est e ovest. Dopo la vinificazione in acciaio è stato maturato per almeno 13 mesi in una singola botte di rovere francese e di Slavonia da 50hl.

Il suo vellutato e luminoso color rubino, dal quale occhieggiano le prime pennellate granato, ci introduce a un bouquet intenso ed elegante nel quale le importanti sensazioni fruttate di ciliegia matura e sotto spirito e mora lasciano comunque spazio alle note speziate della liquirizia e del tamarindo oltre che a quelle finemente tostate del cioccolato dolce.

In bocca, è ricco e avvolgente pur mantenendo una beva agile e di grande piacevolezza; la ricchezza del corpo e la spiccata morbidezza, così caratteristica della Denominazione, trovano il loro contraltare nella viva – ma composta – freschezza e in una tessitura tannica garbata, ma ben presente; lunga la persistenza.

Riva – Langhe Doc Nebbiolo – 2016

Ottenuto da uve nebbiolo provenienti da un vigneto in comune di Barbaresco allevato su un pendio costituito da suolo di medio impasto ricco di calcare, esposto a levante e sito a un quota di 280m s.l.m., il Riva 2016 è stato vinificato e affinato esclusivamente in acciaio.

Dal calice, nel quale sfoggia un bel color granato chiaro nel quale si scorgono le ultime sfumature rubino, emergono intensi e fruttati profumi riconducibili alla ciliegia e alla mora matura; un attimo di pazienza e una breve rotazione del calice ci permettono di godere appieno del suo quadro olfattivo grazie alla comparsa di note minerali di grafite, oltre che di sentori di violetta appassita, cipria e liquirizia; una lieve tostatura, che riporta alla nostra mente il cioccolato dolce, ne completa tale quadro.

Il sorso trova sostegno e carattere nei tannini dolci, pur se ancora scalpitanti, oltre che nella ben vestita freschezza; la pienezza del corpo e l’ottima morbidezza gli conferiscono il dovuto equilibrio. È un vino dalla beva facile ma non banale, che chiude lungo salutandoci con un piacevole fin di bocca.

Terre dei Ru – Nebbiolo d’Alba Doc – 2016

Le uve nebbiolo impiegate nella produzione del Terre dei Ru 2016 provengono da un vigneto sito in comune di Novello a una quota di circa 280m s.l.m.; tale vigna è allevata su terreno ricco di argilla e con abbondante scheletro costituito da ciottoli di origine fluviale.

Dopo la vinificazione in acciaio, questo Nebbiolo d’Alba Doc ha svolto la fermentazione malolattica in legno per maturare poi in botti da 50hl per un periodo di circa 24 mesi. È stato imbottigliato nel mese di dicembre 2018

Il suo color granato con evidenti riflessi rubino, ci introduce a un bouquet che apre marcatamente balsamico grazie a evidenti e fini note mentolate che, rapidamente, vengono armoniosamente avvolte dalle sensazioni fruttate della ciliegia e del ribes rosso oltre che da quelle agrumate del mandarino; i sentori dolci del confetto e una tipica sfumatura di violetta fresca ne completano l’insieme.

È, però, al palato che questo vino offre il meglio di sé mostrandosi rotondo, ampio, avvolgente ed elegante; la ricchezza del corpo e la grande morbidezza trovano il proprio baricentro nella composta freschezza e nei tannini fitti e dolci e dando così origine a un sorso di spiccata personalità, lunga persistenza e, nel contempo, capace di chiamare a gran voce alla beva,

La Fenice – Barbaresco Docg – 2016

Le uve nebbiolo utilizzate per la produzione di questo Barbaresco Docg sono ottenute da vigneti allevati nei comuni di Treiso e Barbaresco a quote comprese fra i 250 e i 270m s.l.m. su suoli chiari ricchi di calcare e limo con abbondante presenza di fossili marini; tali vigneti, realizzati tra il 1965 e il 1997, godono di esposizioni comprese fra est e sud-est; dopo la vinificazione in acciaio, nel quale ha anche svolto la fermentazione malolattica, il “La Fenice” 2016 è stato maturato per circa un anno in botti di rovere da 50hl e, in seguito, imbottigliato nel corso del mese di giugno 2019.

Il suo chiaro e luminoso color granato sembra volerci condurre a godere di un bouquet giovane e fragrante nel quale, inizialmente, spiccano le note fruttate del ribes rosso e della marasca, rapidamente seguite da quelle floreali della violetta fresca; un attimo di pazienza e il suo quadro olfattivo trova pieno compimento in virtù delle note di cioccolato dolce e di confetto nonché di una lieve sfumatura di sottobosco.

Il sorso, garbatamente nervoso, è ampio, morbido e di corpo. L’elegante – ma vivida – tessitura tannica e la ben presente freschezza gli conferiscono equilibrio e una beva agile pur se ricca di personalità; lunga la persistenza.

Rio Sordo – Barbaresco Docg – 2011

Questo Rio Sordo 2011 è prodotto a partire da uve provenienti da una vigna all’interno della notissima omonima Menzione Geografica Aggiuntiva in comune di Barbaresco. Tale vigna, realizzata nel 1978, è allevata a circa 250m s.l.m. su un versante avente esposizione compresa fra ovest e sud-ovest e caratterizzato, in prevalenza, da suolo calcareo di medio impasto oltre che da una porzione più marcatamente argillosa. Terminata la vinificazione in acciaio, questo Barbaresco Docg ha riposato per un anno ancora in acciaio per poi maturare per circa 54 mesi in botti di rovere da 50hl; prima dell’imbottigliamento, avvenuto nel mese di novembre 2017, la massa ha trascorso altri sei mesi in acciaio.

Allo sguardo, si offre di un lucente e vellutato color granato con le prime sfumature aranciate sull’unghia; il naso, fine e intenso, regala sensazioni di ribes rosso e marasca molto maturi oltre che di violetta appassita; col tempo, dal calice emergono le note agrumate delle scorze di arancia amara e una piacevole, e appena accennata, sfumatura ematica.

Vino dalla grande beva, si offre al sorso sensuale e lieve e, nel contempo, capace di coniugare eleganza e complessità. La ricchezza del corpo e l’ottima morbidezza trovano il loro asse di simmetria nei tannini dolci e fitti pur se ancora vividi e gradevolmente nervosi nonché nella composta e lineare freschezza; assai lunga la persistenza.

Rio Sordo – Barbaresco Docg Riserva – 2009

Prodotta con uve provenienti dalla medesima vigna del precedente, questa Riserva 2009, imbottigliata nel 2014, dopo la vinificazione in acciaio ha maturato per un periodo di circa 48 mesi in botti di rovere da 50hl.

Il suo lucente e “caldo” color granato sembra volerci accompagnare verso un bouquet elegante e complesso nel quale le note di frutto rosso molto maturo e sotto spirito – marasca e ribes rosso su tutti – condividono il palcoscenico con le sensazioni floreali della violetta appassita oltre che con quelle delicatamente tostate della carruba e del cioccolato dolce; una lieve rotazione del calice permette all’insieme di arricchirsi ulteriormente offrendoci la possibilità di godere di sentori riconducibili all’alloro e alla liquirizia nonché a una piacevole sfumatura ematica.

L’attacco al palato è vellutato e rotondo grazie alla grande morbidezza e alla ricchezza del corpo; equilibrio e bevibilità sono garantiti dalla ben vestita freschezza oltre che dai tannini fitti e dolci pur se ancora non del tutto domi; molto lunga la persistenza e di notevole finezza il fin di bocca.

Piccola Emma – Barbaresco Docg Riserva – 2007

Le uve nebbiolo utilizzate per questa Riserva provengono dalle stesse vigne descritte per “La Fenice”; dopo la vinificazione in acciaio, il Piccola Emma 2007 ha maturato per 10 anni in botti di rovere da 50hl. L’imbottigliamento è avvenuto nel corso del mese di dicembre 2018.

Dal calice, nel quale il Piccola Emma 2007 sfoggia un affascinante color granato, emerge un quadro olfattivo ricco ed elegante, inizialmente dominato dalle note di ribes rosso e marasca entrambi in confettura che, in breve tempo, lasciano trasparire sentori ben riconducibili alla violetta appassita e al sottobosco oltre che una lieve sfumatura ematica; una verticale vena balsamica ne percorre il bouquet conferendogli un’intrigante tridimensionalità olfattiva.

All’assaggio, si offre ampio, molto morbido e di ottimo corpo; l’ancor viva e perfettamente composta freschezza e una tessitura tannica di eccellente fattura, pur se ancora nervosa e vibrante, gli conferiscono equilibrio, carattere e la fondamentale capacità di condurci spontaneamente al sorso successivo; molto lunga la persistenza e di impeccabile piacevolezza il fin di bocca.

930 – Vino bianco da uve stramature

Questo vino è ottenuto da uve moscato bianco, figlie dell’annata 2009, prodotte da vigneti di circa 70 anni di età. I grappoli, separati dai tralci, sono stati lasciati ad appassire in vigna, dove hanno subito un parziale attacco di muffa nobile, fino al mese di dicembre; la resa in vino è stata di 930 litri per ettaro.

Il suo color dorato intenso e brillante è il preludio a un naso di non comune intensità e finezza. Le note di uvetta appassita e dattero al forno si affiancano ai sentori di arancia e mandarino canditi oltre che a quelli speziati dello zafferano; un’elegante nota di grafite e un non stucchevole profumo di miele d’acacia ne completano il panorama olfattivo.

Al sorso, stupisce per equilibrio e piacevolezza di beva: la sua tesa freschezza, infatti, riesce a fornire il necessario contrappunto alla spiccatissima dolcezza e all’opulenza del corpo e della morbidezza.

Un vino capace di confermare senza tema di smentite la grande vocazione di un territorio – il Piemonte meridionale – capace di regalare profonde emozioni anche con i grandi passiti da uve moscato bianco.

Az. Vitivinicola Pier Paolo Grasso

Cantina

Via Giacosa, 22

12050, Treiso (CN)

Showroom

Via xx settembre 31

12052, Neive (CN)

info@piervini.it

www.piervini.it

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