• Mar 30 Mag 2023

La Franciacorta, La Montina e il suo Quor

“Madre, cosa posso fare per la pace nel mondo?”

“Torna a casa e ama la tua famiglia.”

Madre Teresa di Calcutta

Là dove i boschi prendono il posto dei vigneti, dove il lago di Iseo e le sue bellissime torbiere impreziosiscono il paesaggio con il continuo mutare delle acque e del loro riflessi, là è Monticelli Brusati e, sempre là, vive e lavora la famiglia Bozza. Una famiglia che ha le radici nel lavoro di queste terre, nelle sue vigne e nella radicata tradizione dell’ospitalità che trae origine dalla vecchia osteria di mamma Gina proprio a Monticelli Brusati.

Una famiglia bresciana come tante, dunque, ma capace di realizzare un sogno, ovvero quello di dar concretezza alla loro passione per la vigna e per i suoi frutti.

La Montina: la sua storia e la sua terra

Villa Baiana

La Montina sembra avere una storia relativamente recente: nasce, infatti, nel 1987 dall’impegno dei fratelli Vittorio, Gian Carlo e Alberto Bozza che, ereditata da papà Fioravante Antonio – o meglio Fiore com’era amichevolmente chiamato – la passione per la vigna e per la vinificazione, decidono di acquistare e ristrutturare Villa Baiana e coltivarne le vigne per arrivare alla produzione dei propri Franciacorta. In realtà, la storia è a mio avviso ben più lunga perché trae origine dalle tradizioni direttamente vissute da questa famiglia che, da sempre, vive a lavora su queste colline. Papà Fiore, infatti, ha sempre lavorato la vigna vinificandone le uve e sua moglie Vittoria Gaia – detta Gina – gestiva, come già accennato poc’anzi, un’osteria proprio a Monticelli Brusati.

La storia è, inoltre, anche quella della Villa che, nata all’inizio del XVII secolo e dopo essere stata a lungo di proprietà della famiglia Montini, ha visto alternarsi, negli anni, numerose proprietà fino ad arrivare, nel 1970, ad ospitare un convento di Suore Dorotee.

Oggi, dopo essere stata attentamente ristrutturata, la Villa ospita matrimoni, congressi ed eventi oltre a essere la sede del primo Museo di Arte Contemporanea in Franciacorta e dell’esposizione permanente delle opere dell’artista Remo Bianco (Milano 1922 – 1988); da ultimo, ma non certo per importanza, la Villa è anche la sede dell’“Associazione “dedicato A Te” in memoria di Andrea, figlio di Barbara Bozza e del marito Luca Pasina, mancato a causa di un raro tipo di tumore. L’Associazione, senza scopo di lucro, è nata l’1 ottobre 2013 con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca e la cura dei bambini afflitti da questa grave malattia.

L’impegno della famiglia Bozza nella valorizzazione della propria Azienda e dell’intero territorio si è oggi arricchito grazie all’importante contributo dei due nipoti di Fiore e Gina, ovvero Michele e Daniele Bozza.

La cantina, la terra e le vigne

A partire da circa 12ha di terreno di proprietà iniziali, comprendenti bosco, vigne, cascina e convento, la Tenuta si è via via ampliata per arrivare agli attuali 72ha di vigneto distribuiti in sette comuni della Franciacorta dai quali sono prodotte circa 380.000 bottiglie all’anno; parallelamente alla vigna vi è stato, nel 2008, un ampliamento anche della cantina che, sviluppata interamente sotto la collina, vanta oggi un’estensione di 7450m2 e una capacità di stoccaggio di circa 3.000.000 di bottiglie.

I vigneti aziendali, che ospitano esclusivamente chardonnay e pinot nero, sono allevati su ben cinque delle sei unità vocazionali identificate dal Consorzio Vini Franciacorta; questa scelta, profondamente voluta e ragionata, parte dalla volontà di poter rappresentare nelle proprie uve – così come nei propri vini – le diverse anime del territorio dando vita, in tal modo, a prodotti più ampi e complessi. In particolare, i vigneti de La Montina sono situati sulle seguenti Unità Vocazionali:

Colluvi gradonati

Il vigneto Baiana a Monticelli Brusati insiste suoli profondi o molto profondi, con scheletro relativamente abbondante e tessitura che si presenta franco-argillosa in superficie, per divenire poi argillosa o franco-argillosa in profondità. I vini da esso derivati sono persistenti e connotati da note vegetali, speziate e di fruttato secco.

Depositi fini

Questa tipologia di suolo ospita parte del vigneto Dossello, nei comuni di Provaglio d’Iseo e Passirano. Qui i suoli, profondi e con tessitura franco-limosa o franco-limosa-argillosa, permettono la produzione di basi spumanti molto persistenti e floreali.

Morenico Sottile

Il morenico sottile, che ospita ancora il vigneto Dossello, si caratterizza per i suoli sottili in quanto limitati dal substrato inferiore di natura sabbioso-limosa e con abbondante presenza di ghiaie e ciottoli. Questi suoli più superficiali hanno tessitura franco sabbiosa o decisamente franca. I vini che si ottengono da queste vigne, pur se principalmente riconoscibili per le marcate sensazioni speziate e vegetali, sono connotati anche da note di fruttato secco nonché da buona persistenza.

È importante segnalare che queste due ultime tipologie ospitano anche il vigneto Monterotondo sempre nei comuni di Provaglio d’Iseo e Passirano.

Morenico profondo

Questa tipologia, sulla quale è coltivato il vigneto Fantecolo in comune di Provaglio d’Iseo, racchiude le aree con suoli profondi o molti profondi con generale importante presenza di scheletro e tessitura franca o franco-sabbiosa in superficie che diviene franca o franca-argillosa in profondità. Le uve qui prodotte danno origine a vini con più che evidenti note di fruttato secco ma capaci di ben esprimere anche sensazioni vegetali e speziate; alta la persistenza.

Fluvio – glaciale

Questa unità vocazionale – che ospita il vigneto Provezze, ancora a Provaglio d’Iseo – mostra suoli moderatamente profondi o profondi, che poggiano su un substrato ghiaioso-sabbioso, con tessitura franca che può divenire, localmente, franco-sabbiosa o franco-argillosa. I vini ottenuti dalle uve qui prodotte spiccano per le sensazioni di fruttato secco pur regalando anche chiare note speziate, floreali e vegetali; più che soddisfacente la persistenza.

Il Quor: un tributo a nonno Fiore

Nel corso di una degustazione di vecchie annate de La Montina alla quale ho avuto il piacere di partecipare lo scorso 13 ottobre 2018 e della quale scriverò in un prossimo articolo, è stato anche presentato il Quor, un nuovo Franciacorta Docg de La Montina che sarà posto in commercio nel corso del tardo autunno di quest’anno.

Si tratta di un Metodo Classico che rimarrà un unicum, ovvero che non sarà più prodotto ma che ha visto la luce in onore di nonno Fiore che in una lettera d’amore a sua moglie, scriveva appunto: “Ho tanta voglia di abbracciarti. Te e i nostri amati figli, siete sempre nel mio quor”. Un errore di ortografia – certo – ma soprattutto un tributo alla sensibilità di un uomo del suo tempo che riponeva nella famiglia e nella terra tutta la sua passione e il suo amore.

Ottenuto da uve chardonnay (65%) e pinot nero (35%) figlie della vendemmia 2009 – un’annata nel complesso calda che ha mostrato un certo anticipo nel germogliamento ma che ha goduto di precipitazioni ben intervallate che hanno evitato stress idrici e problemi fitopatologici – il Franciacorta Docg Extra Brut “Quor 2910”, prodotto in 10.000 bottiglie, ha riposato sui lieviti per oltre 95 mesi (esattamente per 2910 giorni); la base spumante è stata maturata per il 15% in tonneau e per un altro 10% in barrique di secondo e terzo passaggio per un periodo di circa sette mesi; il tiraggio è avvenuto nel mese di maggio del 2010.

Franciacorta Docg Extra Brut – Quor 2910

Alla vista, questo Franciacorta si presenta di un luminosissimo color paglierino intenso, arricchito da evidenti screziature dorate, nel quale risalgono lente e intriganti catenelle di piccolissime bollicine.

Il suo panorama olfattivo, improntato più alla finezza che all’intensità, sembra trovare nelle croccanti note di frutta a polpa gialla il proprio asse di simmetria intorno al quale è costruito un bouquet ampio e complesso nel quale è facile riconoscere sensazioni di nocciola tostata e di fiori di ginestra oltre ai sentori agrumati del cedro e del mandarino; l’insieme trova il proprio pieno compimento grazie ai profumi delle erbe provenzali che lo impreziosiscono di una verticalità quasi balsamica.

Il sorso è retto da una lineare freschezza e dalla ben presente sapidità che, unitamente alla cremosità dell’effervescenza, gli conferiscono una grande piacevolezza di beva resa ancora più gradevole dal centrato equilibrio dovuto alla pienezza del corpo e all’ottima struttura; assai lunga la persistenza.

Un Metodo Classico sia da provare subito, per godere della sua giovanile fragranza, sia da aspettare per dargli il modo, col trascorrere del tempo, di esprimere pienamente la propria eleganza e complessità.

Degustazione del giorno 13 ottobre 2018

La Montina

Via Baiana, 17

25040, Monticelli Brusati (BS)

www.lamontina.com

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