L’uvalino, la varietà utilizzata per la produzione dell’Uceline, è un vitigno arrivato ad un passo dalla scomparsa e recuperato proprio da Cascina Castlèt di Costigliole d’Asti (AT); è noto nel Canavese col nome di cunaiola, a Tortona con quello di freisone e in Roero con i nomi di lambrusca e lambuschino. L’uvalino, menzionato per la prima volta da Gallesio nel 1831, è risultato direttamente imparentato con il neretto di Marengo, una varietà alessandrina praticamente scomparsa. L’uvalino è un vitigno tardivo, ricco di estratto e di colore, che veniva utilizzato in purezza e passito soltanto dalle famiglie più illustri e abbienti. L’Uceline 2012 è ottenuto da uve appassite per circa un mese in fruttaio; la vinificazione avviene a una temperatura compresa fra i 20 e i 22°C e la fermentazione, lenta e lunga, si protrae anche per più di 20 giorni. In seguito, l’Uceline è stato trasferito in tonneau di rovere dove ha svolto la fermentazione malolattica seguita da un periodo di maturazione negli stessi tonneau; infine, ha riposato almeno un altro anno in bottiglia prima della sua messa in commercio.
La degustazione
L’intenso e affascinante color granato intenso ci introduce a un bouquet di non comune finezza e complessità. In apertura, l’insieme sembra essere dominato dalle note fruttate di ciliegia in confettura e sotto spirito ma, in breve tempo, dal calice emerge un arcobaleno di sensazioni che si alternano in un carosello di grande eleganza. Ecco quindi comparire i sentori di carruba e di pot-pourri di fiori rossi affiancati da quelli del pepe nero, della cannella, della noce moscata e del tamarindo; infine, non sono certo da trascurare i piacevoli profumi di corteccia di china e di cioccolato dolce che donano ulteriore fascino all’intero panorama olfattivo.
La bocca è maestosa, di grande struttura, corpo e morbidezza; l’insieme è però sostenuto, dando così vita a un compito equilibrio, da una ben presente freschezza e da tannini eleganti ma non certo domati dal trascorrere del tempo. La lunga persistenza e la piacevolezza del fin di bocca concludono un assaggio non facile da dimenticare e, soprattutto, che è capace di coniugare potenza ed eleganza.
Degustazione del giorno 2 dicembre 2022; bottiglia appartenente al lotto L. 15016