Il Roero, il cui nome prende origine da una delle più note famiglie astigiane – quella dei Roero, Rotari, Roverio o Roure – che con le proprie molte linee famigliari, grazie ad acquisti ed infeudazioni, occuparono l’area della provincia di Cuneo che ancora oggi conserva il loro nome. La zona, che da un punto di vista geografico comprende 22 comuni, è situata a Nord di Alba, sulla riva sinistra del Tanaro, tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano. È importante ricordare che, nel 2014, i paesaggi vitivinicoli del Roero, insieme a quelli di Langhe e Monferrato, sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale UNESCO in quanto “eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino”
L’economia della zona è, infatti, da secoli strettamente legata alla viticoltura e alla frutticoltura. Ancora oggi, numerose sono le antiche varietà di pere, pesche, susine e uva da tavola tipiche di queste colline; a titolo di esempio cito la pera Madernassa, la susina “Ramassin del Roero”e un vitigno da tavola autoctono, l’Uva molle di Montaldo, ormai quasi scomparso.