Il Buttafuoco Storico, l’Oltrepò Pavese e la longevità
Quasi sei anni sono trascorsi da quando, sempre su queste pagine, ho avuto il piacere di narrare di un vino e di un territorio al quale sono particolarmente legato: il Buttafuoco Storico dell’Oltrepò Pavese. Da allora, molta acqua – e molto vino – sono passati “sotto i ponti” e credo che sia giunto il momento di raccontare nuovamente questo grande rosso che ha visto nel corso di questi anni un costante aumento di notorietà e di gradimento da parte degli appassionati.
L’occasione da tempo attesa per tornare a scrivere di questo affascinante vino è giunta quando il Presidente e il Direttore del Club del Buttafuoco Storico – rispettivamente Marco Maggi e Armando Colombi – mi hanno invitato, alla fine del mese di febbraio 2020, presso la Sede del Club stesso a degustare una lunga sequenza di vecchie annate, proprio pochi giorni prima che il mondo di tutti noi rimanesse “ in sospeso” a causa dei recenti drammatici eventi.

Il Buttafuoco Storico: storia, territorio e produzione
Il Club del Buttafuoco Storico: 24 anni di impegno e passione
Nato il 7 febbraio 1996 dall’impegno e l’entusiasmo di undici viticoltori – Bruno Barbieri, Davide Brambilla, Giuseppe Calvi, Valter Calvi, Claudio Colombi, Ambrogio Fiamberti, Stefano Magrotti, Franco Pellegrini, Andrea Picchioni, Umberto Quaquarini e Paolo Verdi – il Club conta oggi 16 associati tutti uniti dalla volontà di continuare nella costante ricerca della qualità e, nel contempo, di promuovere questo importante rosso in Italia e all’estero. I soci, ovviamente, si sono fin dall’inizio dotati di un rigido Disciplinare che, rimanendo all’interno di quanto previsto dal disciplinare della Denominazione di Origine Controllata “Buttafuoco”, garantisca un’elevata qualità e un rigoroso rispetto delle tradizioni locali e della tipicità dei loro vini. L’attuale produzione complessiva di Buttafuoco Storico, ottenuta dalle 17 vigne che costituiscono i circa 22 ettari autorizzati alla produzione, si attesta intorno alle 70.000 bottiglie.
Il territorio
Il territorio di produzione del Buttafuoco Storico (per scaricare la mappa clicca qui), situato nella porzione orientale dell’Oltrepò Pavese, copre le aree più vocate dei versanti che separano le valli Versa e Scuropasso, ovvero il ben noto “Sperone di Stradella. I suoli sono di origine terziaria e, in particolare, il piano più significativo ha avuto origine nel Messiniano, ovvero tra 7,2 e 5,3 milioni di anni or sono. Nel corso di un’ipotetica passeggiata da sud verso nord tra le vigne (partendo cioè dai comuni di Castana e Montescano, superando Canneto Pavese e spostandoci poi verso Stradella) ci troveremmo inizialmente a camminare su argille stratificate che danno vita a vini di maggior corpo per giungere poi alla porzione centrale dove i suoli derivano da arenarie compatte, talvolta quasi affioranti, dalle quali prendono origine vini maggiormente tannici; l’ultimo tratto della nostra passeggiata tra le viti ci condurrà su suoli ghiaiosi e sabbiosi che danno vita a vini di maggior freschezza (per approfondimenti sulle singole vigne clicca qui).
La temperatura media annua presenta valori di circa 12°C e la temperatura media del mese più freddo (gennaio) è di circa 1°C. Le precipitazioni annue si attestano intorno gli 850mm all’anno con un massimo ed un minimo rispettivamente nei mesi di novembre e di luglio.
Il disciplinare del Buttafuoco Storico
La vigna
Il Buttafuoco Storico deve essere prodotto a partire da uve provenienti da singole vigne all’interno delle quali i diversi vitigni siano già presenti nelle giuste proporzioni, ovvero 50% croatina, 25% barbera e il rimanente 25% suddiviso fra vespolina, localmente nota col nome di ughetta di Canneto, e uva rara; sono ammesse solo quelle vigne che storicamente hanno nei secoli generato buttafuoco di altissima qualità, posizionate all’interno della “zona storica” e iscritte all’albo vigneti di Regione Lombardia con il loro nome tradizionale. La vendemmia non potrà essere effettuata prima della data stabilita da un’apposita commissione di campagna e dovrà essere rigorosamente manuale con attenta cernita dell’uva.
La cantina
La vinificazione delle uve deve avvenire in un unico vaso vinario e il risultato di questa pratica non può più essere modificato. Il Buttafuoco Storico, infine, dovrà essere maturato in legno di rovere per almeno 12 mesi; generalmente, però, tale periodo è prolungato fino ai 24 – 36 mesi.
A due anni e sei mesi dalla vendemmia tutti i vini saranno riassaggiati e valutati dalla stessa Commissione sulla base della scheda centesimale dell’Union International des Oenologues: il punteggio minimo richiesto a ciascun vino per potersi fregiare del marchio del Buttafuoco Storico è di 80/100. Inoltre, la media dei valori di tutti i vini degustati sarà alla base del “numero di fuochi” riportati su un apposito bollino numerato, apposto su ciascuna bottiglia: tale simbolo indica il livello qualitativo dell’intera annata (da 80/100 a 85/100 tre fuochi, da 86/100 a 90/100 quattro fuochi, da 91/100 a 95/100 cinque fuochi, da 96/100 a 100/100 sei fuochi). I vini ritenuti idonei potranno essere presentati al pubblico e messi in commercio a partire dalla mezzanotte della seconda domenica di novembre, dopo tre anni dalla raccolta.
Per approfondimenti sulla storia di questo vino e sulle origini del suo nome è possibile leggere il mio precedente articolo.

La degustazione, ovvero il Buttafuoco Storico alla prova del tempo
Nelle righe che seguiranno racconterò questa mia nuova esperienza di degustazione di dieci annate comprese fra il 1996 e il 2016 svoltasi presso la sede del Club del Buttafuoco Storico il giorno 27 febbraio 2020; colgo l’occasione di questa breve introduzione alla degustazione per ringraziare il presidente del Club, Marco Maggi, il suo Direttore, Armando Colombi, e tutti i vignaioli aderenti per la più che interessante opportunità di assaggio che mi hanno offerto.
Tenuta La Costa – Vigna Capitania – 1996
Vigna Capitania era una vecchia vigna impiantata nel corso degli anni ‘50 dello scorso secolo su ripidi pendii con esposizione sud-occidentale a una quota di circa 200m s.l.m. nella sottozona delle arenarie. La vigna era costituita da croatina (65%), barbera (25%), vespolina e uva rara, entrambe con percentuali intorno al 5%.
Di color granato intenso con evidenti riflessi aranciati, questo Buttafuoco Storico 1996 si presenta al naso con un bouquet intenso e ampio nel quale spiccano inizialmente le note di confettura di frutti neri e rossi oltre che di prugna disidratata. A queste prime sensazioni si affiancano, senza mai esserne sopraffatti, i sentori di potpourri di fiori rossi oltre a quelli speziati della cannella e della liquirizia; una sfumatura di tabacco biondo ne completa l’interessante e fine quadro olfattivo.
Al palato, si presenta ricco, di corpo e morbido; l’ancora ben presente freschezza e i tannini eleganti e fitti – pur se ancora piacevolmente vivi – gli garantiscono l’equilibrio e una beva capace di chiamare il sorso successivo; più che adeguata la persistenza.
Az. Agr. Fiamberti Giulio – Sacca del Prete – 1998
Questo vino è prodotto dall’omonima vigna allevata nella zona delle ghiaie a una quota di 180- 280m s.l.m. e costituita da croatina (50%), barbera (35%), uva rara (10%), vespolina (5%); la vigna gode di esposizione a mezzogiorno.
Il suo intenso color granato ci introduce a un quadro olfattivo inizialmente improntato alla confettura di frutti neri e rossi e dal quale, dopo una breve permanenza nel calice, emergono in successione le note dei fiori rossi essiccati, i sentori di spezie dolci, oltre a quelli di rosmarino e polvere di caffè; una piacevole vena balsamica, infine, ne percorre il bouquet conferendogli un’appagante tridimensionalità olfattiva.
All’assaggio, si offre di gran carattere in virtù di tannini eleganti ma ancora vividi e della ben presente freschezza. L’equilibrio del sorso è garantito dalla ricchezza del corpo e dall’altrettanto importante morbidezza. Vini di notevole persistenza, è capace di coniugare una spiccata personalità con una beva agevole ed appagante.
Az. Vitivinicola Calvi – Montarzolo – 1999
Ottenuto dall’omonima vigna allevata nella sottozona delle arenarie, questo Buttafuoco Storico è prodotto a partire da uve croatina (50%), barbera (25%), uva rara (12%) e vespolina (13%). La vigna è situata a una quota di 280m s.l.m. e gode di esposizione a ponente.
Dal calice, nel quale sfoggia un intenso color granato, emerge un intenso bouquet caratterizzato dalla ricchezza della confettura di frutti neri e rossi oltre che dalle ben presenti note di prugna disidratata e di potpourri di fiori rossi; il suo panorama olfattivo si completa, infine, con le sensazioni di pepe nero e spezie dolci.
Il sorso, di non comune succosità, sfoggia un ottimo corpo e un’altrettanto ricca morbidezza; l’insieme è sorretto da una fitta e piacevole tessitura tannica e da un’ancora viva freschezza; lunga la persistenza.
Poggio Alessi – Cà bassa – 2000
La vigna Cà bassa, posta nella sottozona delle ghiaie, è situata a una quota media di circa 250m s.l.m. e gode di esposizione occidentale; la sua composizione ampelografica risponde a quanto previsto dal Disciplinar del Club.
Di color granato intenso, il Cà bassa 2000 ci regala un naso intenso e fine nel quale emergono inizialmente le note di confettura di frutti rossi e neri affiancate da quelle dei fiori rossi essiccati; una lieve rotazione del calice svela gradevoli sensazioni tostate di cioccolato dolce che si alternano a quelle delle spezie dolci; da ultimo, una sfumatura di rabarbaro ne completa il ricco quadro olfattivo.
Il sorso, rotondo, succoso e capace di chiamare alla beva, spicca per corpo e morbidezza; l’equilibrio è garantito dalla fitta e dolce tessitura tannica oltre che da una composta freschezza; molto lunga la persistenza.
Poggio Alessi – Cà bassa – 2002
Come l’annata appena descritta, anche questo Cà bassa 2002 si presenta nel calice di un intenso color granato che ci conduce verso un assaggio che si presenta per mezzo di un panorama olfattivo che apre con intense e fini note tostate – ben riconducibili al cioccolato dolce – dalle fitte maglie delle quali emergono, ben riconoscibili, i profumi di confettura di frutti rossi o neri accompagnati dai sentori di potpourri di fiori rossi.
All’assaggio, sfoggia corpo, morbidezza ed equilibrio grazie agli eleganti tannini e alla sempre presente freschezza; lunga la persistenza e molto gradevole la beva.
Az. Agr. Poggio Rebasti – Vigna Pitturina – 2007
Vigna Pitturina, dalla quale trae origine questo vino, è sita nella zona delle arenarie a una quota di 220m s.l.m. e risulta costituita da croatina (50%), barbera (30%), uva rara e vespolina, entrambe presenti per circa il 10%; la vigna gode di esposizione meridionale.
Dal calice, nel quale sfoggia il consueto color granato intenso, emerge un bouquet fine e intenso nel quale, inizialmente, spiccano profumi dolci ben riconducibili al confetto e alla caramella Rossana. Una garbata rotazione del calice è, però, sufficiente a far emergere le ricche note di confettura di frutti rossi e neri affiancate dai sentori di potpourri di fiori rossi; il suo quadro olfattivo si completa, infine, grazie alle sensazioni di liquirizia e cuoio.
All’assaggio si presenta succoso e profondo, di ottimo e corpo e importante morbidezza. I fitti e dolci tannini – ancora piacevolmente nervosi – e l’integrata freschezza regalano al sorso equilibrio, carattere e una beva agile ma certo non banale.
Az. Agr. Biologica Quaquarini Francesco – Vigna Pregana – 2012
Questa vigna è situata nella zona delle argille a un’altitudine di 260 metri, gode di esposizione verso sud-ovest ed è costituita da croatina (55%), barbera (30%) e vespolina (15%).
Il Vigna Pregana 2012 sfoggia nel calice un quasi impenetrabile color rubino, preludio a un bouquet fine e intenso nel quale le note di frutta rossa e nera matura sono armoniosamente affiancate dai profumi dei fiori rossi oltre che da un susseguirsi di sensazioni tra le quali mi piace ricordare il rabarbaro, il pepe nero e il cioccolato fondente.
Al palato, si offre succoso, di corpo e assai morbido; la fitta e vivida tessitura tannica, unitamente alla composta freschezza, fungono da contraltare alle morbidezze dando vita a un unicum di compiuto equilibrio, spiccata personalità e dalla beva importante ma mai eccessiva; lunga la persistenza.

Az. Agr. Carla Colombo – Vigna di Frach – 2013
Vigna Frach è allevata nella zona delle argille a 280m di altitudine ed è costituita da croatina (50%), barbera (25%), vespolina (15%) e uva rara (10%); il vigneto si giova di un esposizione sud-occidentale.
Di color rubino impenetrabile, il Vigna di Frach 2013 sfoggia intense ed eleganti note di frutti rossi e neri maturi che condividono il palcoscenico olfattivo con un carosello di profumi capace di alternare le sensazioni delle spezie dolci con quelle amaricanti del tamarindo così come i sentori del potpourri di fiori rossi con quelli della liquirizia.
Il sorso, molto persistente e dalla beva agile pur se importante, sfoggia un ottimo corpo e un’altrettanto marcata morbidezza che trovano, nel loro insieme, il giusto equilibrio grazie ai fitti e vividi tannini e alla ben vestita freschezza.
Az. Agr. Colombi Francesco – Vigna Casa Barnaba – 2015
Prodotto a partire da uve croatina (50%), barbera (35%) e uva rara (15%) ottenute dalla Vigna Casa Barnaba allevata nella sottozona delle argille a una quota di circa 250m s.l.m. lungo un pendio esposto a sud-est, questo Buttafuoco Storico si presenta nel calice di un impenetrabile color rubino. Al naso, apre con ricche e fragranti note di frutti rossi e neri maturi alle quali si affiancano, dando vita a un arcobaleno di percezioni, i sentori garbatamente tostati del cioccolato dolce oltre a quelli speziati della liquirizia e della cannella; il suo quadro olfattivo si completa, infine, grazie alle eleganti sensazioni floreali dei giaggioli.
L’attacco al palato è ampio, ricco e succoso grazie alla pienezza del corpo e alla più che evidente morbidezza; è al centro bocca, però, che il sorso svela il carattere e l’equilibrio che gli sono offerti dai tannini, di ottima fattura e piacevolmente giovanili, oltre che dalla nitida – ma composta – freschezza; lunga la persistenza.
I Vignaioli del Buttafuoco Storico – 2016
Realizzato a partire dai Buttafuoco Storico “atti a divenire” di tutti i soci, “I Vignaioli del Buttafuoco Storico” 2016, ovvero il Buttafuoco Storico Consortile, si presenta nel calice di un color rubino molto intenso, preludio a un bouquet nel quale le intense note fruttate sono frammiste alle sensazioni di liquirizia e di spezie dolci oltre che ai sentori tostati del cioccolato fondente; il richiamo amaricante del rabarbaro ne completa l’interessante quadro olfattivo.
Il sorso, ricco e ampio, sfoggia un ottimo corpo e un’altrettanto rimarchevole morbidezza; la vivida freschezza e la struttura tannica – piacevole nella sua adolescenza – gli conferiscono un equilibrio che, pur se non ancora completamente compiuto, lo caratterizza per uno spiccato carattere nonché per una beva agile, lunga e capace di chiamare con autorità il sorso successivo.
I Vignaioli del Buttafuoco Storico
I soci del Club del Buttafuoco Storico
Azienda Agricola Colombi Francesco
Azienda Agricola Colombo Carla
Azienda Agricola Diana di Giovanni Barozzi
Azienda Agricola Giorgi Franco di Giorgi Pierluigi
Azienda Agricola Il Poggio di Alessi Roberto
Azienda Agricola Maggi Francesco S.S.
Azienda Agricola Piovani Massimo
Azienda Agricola Poggio Rebasti
Azienda Agricola Quaquarini Francesco S.S.
Azienda Agricola Riccardi Luigi
Azienda Scuropasso-Moscarino
Azienda Vitivinicola Calvi di Davide Calvi
Azienda Vitivinicola Fiamberti Giulio
Giorgi Srl
Piccolo Bacco dei Quaroni
Tenuta La Costa di Calvi G. e C.
Club del Buttafuoco Storico
Piazzetta del Buttafuoco Storico (ex Frazione Vigalone, 106)
27044, Canneto Pavese (PV)
info@buttafuocostorico.com