Podere Conca e Bolgheri, quando piccolo è bello
- Augusto Gentilli
- Ven 31 Mar 2023
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Podere Conca rappresenta una piccola realtà emergente della DOC Bolgheri che interpreta con personalità e rispetto del territorio e dei vitigni
La zona di Bolgheri – nell’immediato entroterra della costa toscana in comune di Castagneto Carducci (LI) – rappresenta una delle aree più blasonate dell’Italia enoica. I grandi marchi di questa porzione di Toscana hanno letteralmente fatto la storia recente del vino del nostro Paese, attirando l’attenzione non solo dei grandi marchi e degli appassionati ma anche quello degli investitori posizionando non poche etichette tra i “fine wines” più ambiti come forma di investimento.
È quindi fin da subito evidente quanto possa essere difficile emergere per una nuova e piccola azienda all’interno di un territorio letteralmente punteggiato da alcune delle più importanti aziende vitivinicole d’Italia. Le righe che seguiranno rappresentano la storia e il racconto di una piccola cantina – Podere Conca – che con un’avveduta politica dei piccoli passi e un’assoluta attenzione ai particolari è ormai riuscita a posizionarsi fra le realtà emergenti di maggior interesse di questo grande territorio.
Podere Conca, ovvero l’orgoglio di essere piccoli
La storia di Podere Conca è effettivamente molto recente ma non per questo di minor fascino o interesse. All’origine di questa piccola grande avventura ci sono – senza dubbio alcuno – la passione e il coraggio di Silvia Cirri, Primario di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano che, nel 2014, decide, con l’aiuto e il supporto del suo socio Livio Aloisi e del nipote Giovanni Gastel Jr, di trasformare la propria casa di vacanze nella sede di una piccola azienda vitivinicola. Fu così che, nel 2015, viene realizzato il primo piccolo vigneto di cabernet franc, posizionato in uno spazio libero tra i gli storici olivi delle varietà leccino, frantoio e moraiolo. Si tratta di soli 0,2 ettari di vigna che hanno, però, rappresentato il vero inizio di questa magnifica esperienza. In seguito, nel biennio 2015 – 2017, questo minuscolo vigneto è stato affiancato da un nuovo impianto di 5,6ha in località Ferruggini nel quale, oltre al tanto amato cabernet franc, sono presenti anche cabernet sauvignon, ciliegiolo e viognier; nel 2019, infine è stata realizzata la nuova cantina permettendo, in tal modo, a Podere Conca di raggiungere la completa autonomia produttiva. Attualmente, anche grazie alle indiscusse capacità della giovane e talentuosa enologa Linda Franceschi, l’Azienda produce, in regime biologico certificato, quattro diverse etichette per un totale di circa 35.000 bottiglie. L’Azienda prosegue anche l’attività di coltivazione dell’olivo e di produzione di olio E.V.O. IGP Toscano Bolgheri Biologico.
Bolgheri in breve
L’area di produzione della Denominazione di Origine Controllata Bolgheri occupa il settore costiero della Val di Cecina – tra Bolgheri e San Vincenzo – insistendo, in particolare, sull’area pedecollinare che unisce, a est, le colline Metallifere con la pianura costiera di Castagneto Carducci, a ovest; dal punto di vista amministrativo, il territorio della DOC coincide con quello di tale comune con la sola esclusione della porzione posta a occidente del vecchio tracciato della Statale Aurelia.
L’area è caratterizzata dalla presenza di una linea di colline con giacitura nord-sud, con quote variabili tra i 250 ed i 400m s.l.m., pressoché parallela alla linea di costa, situata all’estremità orientale della zona e di una fascia pedecollinare dove si è sviluppata la viticoltura. Le colline, oltre a favorire le precipitazioni, ad esempio quando una depressione tirrenica produce l’afflusso di masse d’aria umida da sud-ovest, proteggono le viti dai rigori invernali. Nel periodo estivo, infine, i fiumi e il mar Tirreno agiscono da punti di origine di masse d’aria costanti che mitigano gli eccessi di calore consentendo ottimali maturazioni delle uve.
La composizione geologica di questa porzione di Toscana trae origine da un lato dallo spostamento verso occidente della linea di costa, dall’altro dai depositi alluvionali dei fiumi presenti sul territorio. L’estrema complessità del quadro geo-pedologico che vede, così come evidenziato dalle ricerche del prof Attilio Scienza, ben 27 tipi diversi di suolo rende impossibile, in questo contesto, una dettagliata esposizione di tali aspetti. È, però, possibile descrivere – per sommi capi – i suoli di questa DOC come sabbioso–argillosi, alcalini, profondi e caratterizzati da uno scheletrobenpresente, nel quale è spesso possibile notare, anche in superficie, la presenza di frammenti di fossili.
Le temperature medie annuali si pongono fra i 15 e i 16,5°C con un’escursione termica annuale di poco inferiore ai 20°C. Le precipitazioni medie annuali si attestano di poco al di sotto dei 600mm. Questi valori permettono di inquadrare il clima della DOC Bolgheri all’interno di un clima temperato caldo.
Il disciplinare prevede le seguenti tipologie: rosso, anche Rosso Superiore e Rosato – da uve cabernet sauvignon (da 0 al 100%), merlot (da 0 al 100%), cabernet franc (da 0 al 100%), syrah (da 0 al 50%) e sangiovese (da 0 al 50%) – e bianco, da uve vermentino, sauvignon blanc e viognier, in percentuale compresa tra 0 e 100%; come menzione di vitigno, con l’utilizzo di almeno l’85% della varietà dichiarata, sono previsti Bolgheri DOC Vermentino e Bolgheri DOC Sauvignon.
I vigneti di Podere Conca
Le vigne di Podere Conca sono suddivise in due porzioni: la prima, di soli 0,2ha, è sita tra gli olivi prospicienti alla sede aziendale in località Conca. Questo piccolo vigneto, realizzato nel 2016, è costituito esclusivamente da cabernet franc e insiste su sabbie rosse ricche in ferro e in scheletro, in quanto al limitare della zona collinosa, caratterizzata da conglomerati di matrice argillosa. Tale vigneto dista 6,5km dal mare ed è situato a 100m di quota.
Il secondo vigneto, realizzato in località Ferruggini tra il 2017 e il 2019, è situato a 4km di distanza dal mare a un’altitudine di 80m s.l.m. I suoli di questa vigna sono costituiti da sabbie pleistoceniche formate da successioni clastico-terrigene dovute a deposizioni dapprima lacustri e in seguito marine; la sua superficie è di 5,6ha ed è costituito, per quanto riguarda le varietà a bacca nera, da cabernet franc (45%), cabernet sauvignon (43%) e ciliegiolo (12%); le bacche bianche sono rappresentate esclusivamente da viognier.
Le degustazioni
Nelle righe che seguiranno saranno raccontati gli assaggi compiuti nel corso della visita in Cantina del giorno 14 gennaio 2023; a queste saranno aggiunte le narrazioni delle annate 2016 e 2017 di Agapanto, degustate il giorno 2 marzo 2023 con bottiglie della mia cantina personale.
Elleboro – Toscana IGT bianco – 2021
L’Elleboro 2021 è stato ottenuto a partire da uve viognier, chardonnay e sauvignon blanc vinificate interamente in acciaio; prima dell’imbottigliamento, il vino è stato affinato per quattro mesi sempre in acciaio.
Di color paglierino intenso e cristallino, questo Toscana bianco IGT sfoggia un naso intenso e fine caratterizzato da note di pesca a polpa bianca, uva spina e da una leggera sfumatura di banana oltre che da sentori di pompelmo giallo e salvia; una garbata vena balsamica ne percorre l’intero quadro olfattivo regalandogli un’intrigante verticalità.
Il sorso è elegante, ampio, avvolgente, morbido e di ottimo corpo pur mantenendo una beva agile e di piena soddisfazione; assai lunga la persistenza e di particolare fascino la misurata chiusa amaricante.
196 – Costa Toscana IGT Cabernet sauvignon – 2021
Le uve cabernet sauvignon sono state vinificate in cemento in vasche di cemento – dette tulipe – per la loro particolare forma a tulipano; in seguito, il vino è stato maturato – sempre in cemento – per un periodo di otto mesi per poi riposare in bottiglia per almeno due mesi prima di essere posto in commercio. Il nome dell’etichetta coincide con il numero civico dell’Azienda lungo la via Bolgherese.
L’intenso color porpora di questo cabernet sauvignon ci introduce a un naso piacevole e giovanile nel quale le succose e fragranti note fruttate di marasca, susina e ribes rosso sono affiancate da sensazioni floreali che ci riportano ai fiori di giaggiolo; una lieve sfumatura di caffè, ben percepibile soprattutto per retro-olfazione, ne completa il panorama olfattivo.
Al palato, si presenta di buon corpo, morbido e sostenuto da una composta freschezza e da tannini piacevolmente nervosi. Il sorso, agile e snello, gli conferisce una beva piacevole e facile ma non per questo banale; più che soddisfacente la persistenza.
Apistós – Costa Toscana IGT Cabernet franc – 2019
Questo cabernet franc in purezza è frutto di una vinificazione in cemento, con una lunga macerazione di circa 30 giorni, seguita da un periodo di maturazione di circa 16 mesi in barrique di rovere francese di primo e secondo passaggio.
L’Apistós 2019 si presenta nel calice di un bel rubino intenso, prologo di un bouquet ricco ed elegante nel quale spiccano i profumi succosi dei frutti rossi e neri inframmezzati dalle note varietali del peperone giallo arricchite da piacevoli sensazioni fumé e di pepe nero oltre che da sentori balsamici e di pot-pourri di fiori rossi
Il sorso – ricco, polposo, strutturato e molto morbido – trova sostegno ed equilibrio nella composta freschezza oltre che nei tannini fitti, dolci e, tuttavia, non privi di un certo mordente. Nel suo complesso, la beva è capace di coniugare importanza e leggerezza regalandoci vere emozioni e un assaggio di piena soddisfazione che ci accompagna a lungo grazie anche alla non comune persistenza.
Verticale di Agapanto – Bolgheri Rosso DOC
È, innanzitutto, importante sottolineare che le annate di seguito presentate rappresentano tutte quelle finora poste in commercio di questo Bolgheri DOC Rosso, ottenuto da uve cabernet sauvignon, cabernet franc e – in misura minore – ciliegiolo. La vinificazione è svolta in acciaio; in seguito, il vino matura per un periodo di circa un anno in tonneau e barrique di rovere francese di secondo passaggio.
2020
Il 2020 ha visto un inverno mite e una gelata primaverile di una certa rilevanza. Fortunatamente, maggio e giugno, durante i quali le condizioni meteorologiche sono state più equilibrate, hanno permesso alle viti di stabilizzarsi e normalizzare la produzione. L’estate, non eccessivamente calda, ha permesso una maturazione regolare.
Dal calice, nel quale questo Bolgheri Rosso DOC sfoggia un intenso color rubino in cui si scorgono gli ultimi riflessi porpora, emerge un bouquet decisamente più improntato alla finezza che all’intensità e nel quale si riconoscono le note fruttate e croccanti della marasca, della susina e del ribes rosso oltre a quelle floreali del lillà; l’insieme è, infine, arricchito dal piacevoli sfumature di pepe nero.
Al palato, si offre morbido e di corpo pur se con una vivida freschezza e con tannini nervosi anche se di ottima fattura; più che adeguata la persistenza. Nel complesso, questa prima degustazione ci ha mostrato un vino giovane e ancora non pienamente sviluppato che, nel contempo, mostra inequivocabili segni di serbevolezza e grandi capacità di maturazione sia nella complessità olfattiva sia nel raggiungimento di una piena espressività al sorso.
2019
Il 2019 ha visto un andamento climatico anticipato nello sviluppo vegetativo primaverile, frenato poi da un maggio fresco e piovoso. L’estate ha alternato picchi di temperature piuttosto alte a periodi freschi. La siccità estiva non è stata rilevante poiché preceduta da una primavera piovosa. La vendemmia si è svolta nella seconda metà di settembre con ottimo equilibrio tra la maturità tecnologica e fenolica.
L’intenso color rubino ci introduce a un panorama olfattivo intenso e fine nel quale un’avvolgente matrice di frutta rossa e nera ben matura è attraversata da un susseguirsi di sensazioni ben riconducibili ai fiori di lillà, al pepe nero e alla noce moscata oltre che a una nitida verticalità balsamica elegantemente mentolata.
Il sorso – ampio, ricco e piacevolmente caldo – si offre strutturato e assai morbido ma nel contempo garbatamente nervoso grazie alla centrata freschezza e a una tessitura tannica in equilibrio fra adolescenza e maturità; lunga la persistenza. L’Agapanto 2019 si rivela, pertanto, un vino di piena godibilità ma in grado di continuare il proprio percorso verso una piena maturità ricca di fascino e di sorprese.
2018
Questa annata è iniziata con un inverno freddo e ricco di precipitazioni al quale è seguito un periodo primaverile-estivo caldo ma non siccitoso. La piovosità primaverile ha avuto un rilevante impatto sulla fioritura della vite dalla quale è derivata una produzione di uva più limitata rispetto alle previsioni. Nel suo complesso, l’andamento climatico ha alternato eventi piovosi e periodi caldi permettendo, in tal modo, una maturazione ottimale delle uve.
L’Agapanto 2018 si presenta nel calice di un intenso color rubino che ci introduce a un panorama olfattivo leggermente meno intenso ma più giovanile rispetto a quello dell’annata sopra descritta. Il suo bouquet, infatti, offre note ancora fragranti di ciliegia, mora di rovo e ribes rosso oltre a sensazioni di violetta e a soffusi ricordi speziati di pepe nero e noce moscata.
Al palato, si presenta ampio, succoso e profondo; la ben presente morbidezza e la pienezza del corpo trovano il giusto contrappunto nella vestita freschezza e nei tannini giovanili ma eleganti; lunga la persistenza. Nell’insieme, un vino dalla beva importante ma agile e di spiccata personalità che lascia presagire ampi margini di evoluzione nei prossimi anni.
2017
Il 2017 è stata un’annata decisamente anomala a causa del continuo alternarsi di periodi caldi e freddi, sia nel corso dell’inverno che dell’estate. Una gelata di fine aprile, definita drammatica per le zone più interne della Toscana, ha risparmiato la zona costiera, riducendo solo di circa il 5-10% la produzione. Nonostante i giovani impianti, i grappoli sono risultati sani e con buona struttura polifenolica.
Di color rubino impenetrabile, il 2017 sfoggia fin dal primo approccio una tavolozza olfattiva di non comune eleganza e complessità. Le iniziali note fruttate di confettura di mora di rovo e mirtillo nero fungono da palcoscenico per il susseguirsi di sensazioni che spaziano dal tè nero al rosmarino, dal mentolo alla salvia, dal pepe nero al tamarindo. Col trascorrere dei minuti, il bouquet – già assai complesso – regala ulteriori sorprese svelando garbati sentori di violetta appassita, inchiostro di china e macchia mediterranea.
Al sorso, è ricco, morbido e strutturato; l’equilibrio e la personalità sono garantiti dall’integrata freschezza e da una tessitura tannica vivida ma fitta e avvolgente; lunga la persistenza.
L’Agapanto 2017 rivela pienamente le grandi potenzialità di questo vino capace di evolvere nel tempo offrendo un quadro non banale né scontato di quanto questo nobile territorio sia in grado di offrire.
2016
Il 2016 è stata un’annata da ricordare e da considerarsi praticamente perfetta nell’alternarsi di precipitazioni e sole; le notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte hanno inciso in modo estremamente favorevole sulla maturazione aromatica delle uve. La maturazione dei cabernet è risultata leggermente anticipata rispetto alle tradizionali tempistiche probabilmente a causa della primavera alquanto mite che ha anticipato tutti gli stadi fenologici delle viti.
L’intenso color rubino sembra volerci accompagnare a un naso intenso ed elegante con caratteristiche più giovanile rispetto a quelle del 2017. Le note fruttate di apertura sono, infatti, riconducibili a frutti rossi e neri assai maturi – ma non in confettura – e sono rapidamente seguite da lievi sentori varietali di peperone giallo oltre che da sensazioni di macchia mediterranea, bacche di mirto, alloro e violetta.
Il sorso – ricco, agile e di grande carattere – sfoggia un compiuto equilibrio tra l’importante struttura, la piacevole freschezza e una tessitura tannica di eccellente fattura pur se ancora vivida e vibrante; molto lunga la persistenza. Questo 2016, che conclude la verticale, mostra ancora una volta le indiscutibili qualità di questa etichetta che si pone a pieno titolo tra i vini capaci di rappresentare al meglio questa grande Denominazione.
Podere Conca Bolgheri
Strada Provinciale Bolgherese, 196
57022, Castagneto Carducci (LI)
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