• Sab 05 Ott 2024

I Barisèi e la Franciacorta: tra passato, presente e futuro alla continua ricerca della qualità

Prendi il meglio che esiste e miglioralo.

Se non esiste, crealo.

Henry Royce

I Barisèi, ovvero i Bariselli, il nome della propria famiglia in dialetto. Credo che difficilmente si possa riuscire a esprimere in modo altrettanto sintetico e significativo il senso di una scelta, quella di continuare a essere un’Azienda di uomini e donne di Franciacorta, legata alla terra, alla tradizione e alla propria storia. Il dialetto, quindi, come forma di concreto orgoglio contadino non certo con l’intenzione di chiudersi nel proprio passato bensì come simbolo del desiderio di far conoscere la propria magnifica terra – e la sua cultura – anche al di fuori dei suoi stessi confini.

Ho conosciuto Gian Mario Bariselli – l’attuale titolare – il giorno 22 marzo 2019 durante la giornata trascorsa in compagnia sua e di alcuni giornalisti per la presentazione di questo progetto di valorizzazione della produzione spumantistica aziendale e dalle sue parole, dall’evidente e giustificata soddisfazione per quanto la sua famiglia è riuscita a creare nel corso degli ultimi 120 anni, è emerso il ritratto di un uomo deciso ma non supponente, convinto delle proprie idee ma non chiuso ai suggerimenti e, soprattutto, profondamente innamorato di queste colline e animato dal desiderio di mantenere salde le proprie origini e il legame tra sua famiglia e il lavoro nei campi e nelle vigne.

I Bariselli, Solive e i Barisèi: una bella storia di imprenditoria agricola

Fu nel 1898 che Paolo Bariselli – bisnonno di Gian Mario – avviò la propria attività ad Adro (BS) con l’allevamento del bestiame e la coltivazione dei campi oltre che con due ettari di vigneto e, in seguito, con l’acquisto, a inizio Novecento, di una cascina a Nigoline di Corte Franca la cui conduzione, nel corso della prima parte dello scorso secolo, fu poi affidata a nonno Giuseppe, figlio di Paolo che, nel primo dopo guerra, ampliò il vigneto portandolo fino a circa 10 ettari. Con la seconda metà del ventesimo secolo e con il fondamentale apporto di Francesco e Gianbattista, rispettivamente papà e zio di Gian Mario, l’attività di famiglia continuò il proprio percorso di crescita sia in ambito agricolo sia zootecnico per giungere così agli anni settanta nei quali l’Azienda iniziò la produzione di vino senza, però, imbottigliarlo.

Negli anni ‘90, l’ingresso dei figli di Francesco e Gianbattista – Gian Mario, Donatella, Ludovica e Stefania – diede origine a un’altra importante fase di crescita con la ristrutturazione della cascina di Nigoline e l’inizio, nella seconda metà del decennio, dell’attività agrituristica “Solive”; nel 1993, inoltre, vennero prodotte le prime bottiglie di Franciacorta proprio con il marchio Solive. Ecco che, sulla scorta degli ottimi risultati ottenuti, nel 2002 venne realizzata la nuova cantina a Erbusco le cui bottiglie giunsero sul mercato a partire dal 2006.

I Barisèi: qualità e rispetto per l’ambiente

Il progetto e le persone

Nato nel 2011, dalla volontà di valorizzare il proprio pluridecennale percorso di crescita nell’ambito della vitivinicoltura e della spumantistica, il marchio “I Barisèi” rappresenta la linea più importante dell’Azienda di famiglia creato con la volontà di esprimere al meglio le caratteristiche di qualità e tipicità della Franciacorta e dei vigneti aziendali.

Oltre alla famiglia Bariselli – importante ricordare l’ingresso nella conduzione di Gloria, figlia di Gian Mario, impegnata nell’accoglienza e nella comunicazione – è fondamentale sottolineare l’imprescindibile ruolo di uno staff di collaboratori, giovani ma estremamente preparati, quali Paolo Turra, enologo aziendale a soli 29 anni di età, Massimo Azzolini, consulente enologo, e l’agronomo Giuseppe Turrini.

Il territorio

I Barisèi possono contare su circa 40 ettari di vigneti (85% chardonnay, 15% pinot nero), condotti secondo i criteri dell’agricoltura biologica certificata e distribuiti nelle vicine aree di Torbiato, Adro, Monterotondo, Corte Franca, Calino e in località Bettolino; attualmente la produzione si attesta intorno alle 35.000 bottiglie con un potenzialità di circa 100.000.

Le vigne aziendali ricadono tutte all’interno del bacino di derivazione glaciale, nelle zone più vocate del territorio, e sono allevate su tre delle sei unità vocazionali identificate dal Consorzio Vini Franciacorta; questa scelta, profondamente voluta e ragionata, parte dalla volontà di poter rappresentare nelle proprie uve – così come nei propri vini – le diverse anime del territorio dando vita, in tal modo, a prodotti più ampi e complessi.

In particolare, i vigneti de I Barisèi sono situati sulle seguenti Unità Vocazionali:

Morenico Sottile

Il morenico sottile si caratterizza per i suoli sottili in quanto limitati dal substrato inferiore di natura sabbioso-limosa e con abbondante presenza di ghiaie e ciottoli. Questi suoli più superficiali hanno tessitura franco sabbiosa o decisamente franca. I vini che si ottengono da queste vigne, pur se principalmente riconoscibili per le marcate sensazioni speziate e vegetali, sono connotati anche da note di fruttato secco nonché da buona persistenza.

Depositi fini

Questa tipologia di suolo connotata da suoli profondi, scarsi di scheletro e con tessitura franco-limosa o franco-limosa-argillosa, permettono la produzione di basi spumanti molto persistenti e floreali.

Colluvi distali

Sono costituiti da suoli profondi con scheletro da assente a comune e tessitura franca in superficie, che diviene franco-argillosa o franco-limosa-argillosa in profondità. Le vigne coltivate sui colluvi distali danno origine a vini con profili sensoriali prevalentemente floreali.

La degustazione, ovvero I Barisèi alla prova del calice

Nel corso della degustazione per la stampa svoltasi nella cantina di Erbusco il giorno 22 marzo 2019, ho avuto il piacere di degustare i quattro Franciacorta Docg attualmente in vendita oltre a una bottiglia del loro Pas dosé Riserva sboccato “à la volée” ancora non in commercio. Le righe che seguono sono il racconto di tale degustazione.

Sempiterre – Franciacorta Docg Brut

Figlio dell’annata 2015 – pur se non millesimato in etichetta – questo Brut è prodotto a partire da uve chardonnay (90%) e pinot nero (10%) vinificate interamente in acciaio e provenienti dalle tre unità vocazionali precedentemente descritte; il suo affinamento sui lieviti si è protratto per 30 mesi.

Di color paglierino intenso con riflessi dorati arricchito da fini catenelle di bollicine, si offre al naso con un profilo olfattivo fine e complesso nel quale spiccano le note di frutta gialla croccante a cui si affiancano nitidi e delicati sentori di fieno, liquirizia e crosta di pane; il trascorrere di un breve lasso di tempo permette al suo bouquet di ampliarsi ulteriormente regalandoci eleganti sensazioni di tè nero, ginestra e gelsomino.

Al palato, si presenta ampio e intenso: l’ottimo corpo e la spiccata morbidezza trovano nerbo ed equilibrio nella vibrante spina acida e nella ben presente sapidità; la fine effervescenza contribuisce alla gradevolezza del sorso. Metodo Classico di più che soddisfacente persistenza, si sa far ricordare grazie alla beva facile ma certo non banale.

Satèn – Franciacorta Docg Satèn Millesimato – 2014

Le uve chardonnay utilizzate per la produzione di questo Satèn provengono esclusivamente da vigneti allevati nell’unità vocazionale detta “depositi fini”; vinificato esclusivamente in acciaio, è stato affinato sui propri lieviti per più di 40 mesi.

Il suo color paglierino intenso, impreziosito da numerose catenelle di fini bollicine, ci introduce a un naso fine e croccante nel quale le fragranti note di frutta bianca ben si sposano con le sensazioni floreali del biancospino e del sambuco oltre che con quelle più dolci del confetto; il suo panorama olfattivo raggiunge la sua piena espressione grazie ai sentori di piccola pasticceria da forno, liquirizia e bergamotto che, nel tempo, si susseguono nel calice.

Al sorso, la lineare e composta freschezza e la ben presente sapidità conferiscono equilibrio e sostegno a corpo e morbidezza; più che adeguata la persistenza e gradevole al palato l’effervescenza. Metodo Classico di grande piacevolezza che interpreta al meglio un’annata certo non facile ben esprimendo vitigno e territorio.

Rosé – Franciacorta Docg Rosé Millesimato Brut – 2013

Questo Rosé è ottenuto da uve pinot nero prodotte da vigneti allevati sull’unità vocazionale detta “morenico sottile”; tali uve sono state vinificate totalmente in acciaio (80% in bianco, 20% con criomacerazione). Il Rosé Millesimato Brut 2013 è stato affinato sui lieviti per 54 mesi.

Dal calice, nel quale si mostra di un intenso e lucente color rame attraversato da un’effervescenza molto fine, emerge un quadro olfattivo decisamente improntato più alla finezza che all’intensità nel quale ben si riconoscono le note dei piccoli frutti rossi – in particolare ribes rosso e fragola – alle quali si affiancano le dolci sensazioni del talco e del confetto oltre a quelle speziate della liquirizia; sentori di piccola pasticceria e fiori rossi di campo ne completano il bouquet.

L’attacco al palato è rotondo e ampio: l’ottimo corpo e la ben percepibile morbidezza trovano il dovuto equilibrio nella vivida, ma composta, freschezza e nella sempre presente sapidità; le assai fini bollicine aggiungono eleganza e piacevolezza di beva a un Franciacorta molto lungo ed elegante.

Natura – Franciacorta Docg Millesimato Pas Dosé – 2013

Le uve chardonnay (80%) e pinot nero (20%) utilizzate per la produzione del Millesimato Pas Dosé 2013 provengono da vigneti siti interamente nell’unità vocazionale detta “morenico sottile”; tali uve sono state vinificate esclusivamente in acciaio e, in seguito, il vino è stato affinato per circa 54 mesi sui lieviti.

Di color paglierino intenso con riflessi dorati e dal perlage fine e persistente, questo Metodo Classico apre al naso con note di mela e pesca bianca fragranti alle quali si affiancano sensazioni di gelsomino e sentori di piccola pasticceria e mandorla dolce non tostata; una lieve sfumatura di pietra focaia ne completa l’ampio panorama olfattivo.

All’assaggio, apre avvolgente ma deciso in virtù della vivida freschezza e dell’evidente sapidità che, perfettamente amalgamate nella pienezza del corpo e nell’importante struttura, gli conferiscono equilibrio e una beva facile ma di grande personalità; lunga la persistenza e assai gradevole l’effervescenza.

Natura Riserva – Franciacorta Docg Millesimato Pas Dosé Riserva – 2011

Questa Riserva, non ancora in vendita, è stata sboccata “à la volée” direttamente nel corso della degustazione quando aveva già ampiamente superato gli 80 mesi di affinamento sui lieviti; il Natura Riserva 2013 è stato prodotto a partire da uve chardonnay (65%) e pinot nero (35%).

Di color paglierino brillante reso ancora più luminoso da molteplici catenelle di fini bollicine, regala un naso di notevole eleganza e complessità che apre all’insegna delle note fruttate della pesca bianca matura, della mela leggermente appassita e del calvados per arricchirsi, col trascorrere del tempo, dei sentori di erba fresca, liquirizia e piccola pasticceria; il suo quadro olfattivo si completa, infine, grazie alle sensazioni agrumate del cedro fresco e a una garbata vena balsamica.

Al palato, si presenta ampio e profondo: la pienezza del corpo e l’importante morbidezza trovano il giusto contrappunto nella lineare freschezza e nella buona sapidità oltre che in un’effervescenza cremosa e avvolgente; più che lunga la persistenza.

I Barisèi

Via Bellavista 1/A

25030, Erbusco (BS)

info@ibarisei.it

www.ibarisei.it

Read Previous

Vinitaly: nasce il Consorzio del Vermouth di Torino

Read Next

MilanoTastingRoom: partono le serate “Chiacchierando con il produttore con il bicchiere in mano….senza dimenticare la forchetta”