• Mar 14 Mag 2024

La Val d’Orcia, i suoi vini e le sue emozioni

Due sono i liquidi più graditi al corpo umano:

all’interno il vino, all’esterno l’olio

Plinio il Vecchio

Ci sono esperienze, momenti, viaggi e persone che scivolano nelle nostre vite senza lasciare tracce significative e altre che, al contrario, rimangono indelebili nelle nostre menti e per le quali è sufficiente chiudere gli occhi per riviverne le sensazioni. Colori, profumi, voci e sguardi che sembrano vivere di vita propria accompagnandoci nel tempo senza che il tempo scorra. La mia visita in Val d’Orcia la scorsa estate è una di queste esperienze: un insieme di scorci, paesaggi, degustazioni e chiacchierate che ti rendono orgoglioso di questo Paese, fatto questo sempre più raro e importante in questi anni.

La Val d’Orcia è, infatti, l’Italia che vorrei, dove uomo, lavoro, storia e natura non sono tra loro nemici bensì attori di un magnifico percorso capace di plasmare senza distruggere, di crescere senza rinnegare. Il grano, gli ulivi e la vite sono cornice a boschi e antichi borghi dove medioevo e rinascimento sono realtà palpabili e concrete così come l’infinita fuga di colline verso l’orizzonte del Monte Amiata.

Era verso la metà del mese di giugno del 2017 quando, ospite del Consorzio del Vino Orcia, ebbi la fortuna di conoscere queste terre e di assaggiarne i vini sia in una degustazione organizzata dal Consorzio stesso sia visitando alcune delle Aziende della Denominazione.

Questo articolo – e un secondo che seguirà – non vuole però essere un resoconto di viaggio bensì un tramite tra i miei ricordi e il vostro desiderio di visitare questa valle, conoscerne i vini dalla viva voce di chi ogni giorno si impegna per produrli nella costante ricerca della qualità e del rispetto del territorio e, soprattutto, vorrebbe rappresentare un simbolico inizio di un’esperienza indimenticabile.

Orcia Doc: il suo territorio, il Consorzio e i suoi vini

L’area di produzione

La zona di produzione dell’Orcia Doc si estende interamente in provincia di Siena comprendendo le porzioni più vocate degli interi territori dei comuni di Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Buonconvento e Trequanda oltre a porzioni dei comuni di Abbadia S. Salvatore, Chianciano, Montalcino, Sarteano, San Casciano Bagni e Torrita di Siena; ne deriva, quindi, un mosaico di ambienti profondamente diversificati sia dal punto di vista pedoclimatico sia da quello paesaggistico. L’area, infatti, comprende sia le aree collinari e più fertili della Val d’Orcia in senso stretto per giungere fino alle Crete senesi.

È importante ricordare che la Val d’Orcia è stata inserita, nel 2004, tra i siti considerati “Patrimonio Mondiale dell’Unesco” in quanto in possesso di caratteristiche tali da “costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri una o più importanti fasi nella storia umana“. E ancora “La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio nel Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo nei secoli XIV e XV della città-stato italiana e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione. La Val d’Orcia documenta il paesaggio dell’Italia comunale celebrato dai pittori della scuola senese, che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesistico” (tratto dal sito dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco).

La Valle è percorsa dal fiume Orcia, che nasce pochi chilometri ad oriente, sul Monte Cetona, vetta che la separa dalla Val di Chiana; il Fiume scorre poi formando un largo letto ciottoloso e insinuandosi, più a valle, tra le gole di Ripa d’Orcia fino a gettarsi nell’Ombrone nei pressi di Monte Antico.

I suoli sono in prevalenza a tessitura franco-argillosa e franco-limosa, derivati dalle formazioni calcaree; la loro profondità è generalmente modesta con un substrato roccioso spesso affiorante in superficie.

Il clima è di tipo continentale – mediterraneo con temperature medie invernali di 5C° ed estive di 23C°; la media annua nell’intera Denominazione si attesta intorno a 14°C. La piovosità annuale è di circa 800mm; il 60% delle precipitazioni è concentrato tra autunno e inverno (60% delle piogge), mentre la quota restante è distribuita tra la primavera (30%) e l’estate (10%).

Le informazioni sopra riportate, pur se necessarie alla comprensione delle condizioni pedoclimatiche del territorio, sono ben lontane dal riuscire a comunicarne il fascino, dal farne intuire la diversità di ambienti e paesaggi. Le cime dell’Appennino culminanti col Monte Amiata, un antico vulcano ormai totalmente spento, fungono da contrappunto alla dolcezza delle colline capaci di regalarci un’ininterrotta ragnatela di profili intersecantesi con le geometrie dei campi di grano, degli oliveti e dei filari delle vigne. Le grandi chiazze verde smeraldo della macchia coprono ancora grandi porzioni di queste terre donando loro ulteriore fascino oltre che preservandone la biodiversità. Una Valle di paesaggi contrastanti nella quale si respira il profumo dell’arte, della storia e di un’enogastronomia anch’essa parte indissolubile di un passato di rara grandezza e di un presente tutto da riscoprire.

Il Consorzio del Vino Orcia

Fondato come passaggio fondamentale del rilancio della vitivinicoltura in Val d’Orcia, il Consorzio del Vino Orcia ha ricevuto, nel luglio 2014, il riconoscimento Erga Omnes che prevede la vigilanza e la promozione per tutto il vino Orcia. Sotto la presidenza di Donatella Cinelli Colombini, il Consorzio ha svolto e svolge una forte attività di valorizzazione del territorio e dei suoi vini nonché di rilancio delle sue innumerevoli valenze storiche, artistiche e paesaggistiche anche in collaborazione con altri enti o associazioni quali, ad esempio, la Strada del Vino Orcia. In tal senso, il Consorzio svolge un ruolo centrale anche nell’organizzazione, in stretta collaborazione con il Comune di San Quirico d’Orcia e con ONAV Siena, dell’Orcia Wine Festival che giungerà nel 2018 alla sua nona edizione (21-25 aprile 2018).

I vini

Il Sangiovese, in percentuale minima del 60%, è alla base dell’Orcia Doc che deve, pertanto, essere sempre considerato un vino rosso in assenza di altre specifiche; alla sua produzione possono concorrere, fino a un massimo del 40%, le uve non aromatiche provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, a condizione che le uve a bacca bianca non superino il 10%.

Sono, inoltre, previste le tipologie Orcia Sangiovese e Orcia Sangiovese Riserva (Sangiovese minimo 90%), Orcia Rosato (Sangiovese minimo 60%), Orcia Bianco (Trebbiano toscano minimo 50%) e Orcia Vinsanto con un minimo del 50% tra Malvasia bianca lunga e Trebbiano toscano congiuntamente; ulteriori dettagli inerenti tali vini sono riportate nell’apposito disciplinare.

L’Orcia Doc nel bicchiere: la degustazione

Nelle righe che seguiranno troverà spazio il racconto di 11 etichette di Orcia Doc e Orcia Sangiovese Doc di altrettante Aziende assaggiate nel corso della degustazione organizzata dal Consorzio il giorno 12 giugno 2017. I vini saranno descritti nell’ordine col quale sono stati degustati.

Capitoni Marco – Troccolone – Orcia Sangiovese Doc – 2016

L’Azienda Capitoni Marco di Pienza produce il Troccolone a partire da uve Sangiovese in purezza macerate e fermentate in anfore da 5hl realizzate interamente a mano senza alcuna smaltatura o vetrificazione.

Alla vista, si presenta di un luminoso color rubino ad anticipare un naso chiaro e fine nel quale si rincorrono sensazioni fruttate di marasca, ribes rosso e fragola oltre alle tipiche note di violetta fresca; il bouquet si completa in virtù di sentori “dolci” capaci di riportare i nostri sensi verso i profumi dei confetti.

Al palato, si offre gradevole ed equilibrato, di buon corpo, fresco e con una ottima struttura tannica; nel complesso, un vino interessante capace di esprimere pienamente gli aspetti giovanili del Sangiovese; la più che soddisfacente persistenza e la piacevolezza della beva reclamano con forza il sorso successivo.

www.capitoni.eu

Sassodisole – Sassodisole – Orcia Rosso Doc – 2015

Sita nella parte nord orientale del comune di Montalcino, l’Azienda Sassodisole coltiva esclusivamente uve Sangiovese grosso. Questo Orcia Doc, che porta il nome dell’Azienda, è stato affinato sei mesi in acciaio e otto mesi in botte grande prima dell’imbottigliamento.

Nel calice, si offre di un bel color granato che conduce a un bouquet fine e intenso nel quale, inizialmente, si riconoscono con facilità le note della ciliegia matura e della confettura di piccoli frutti. In seguito a una garbata rotazione, il suo panorama olfattivo si amplia regalando sensazioni di cuoio, polvere di caffè e violetta appassita oltre a ben percepibili sentori ematici.

In bocca spicca per pienezza del corpo e morbidezza; l’equilibrio è garantito dalla ben presente freschezza nonché da tannini setosi e avvolgenti ancorché gradevolmente evidenti; più che adeguata la persistenza.

Un vino di sicuro interesse capace di incontrare i gusti sia dei consumatori meno esperti sia di quelli più esigenti.

www.sassodisole.it

Vegliena – Orcia Doc – 2015

Prodotto da sole uve Sangiovese coltivate in comune di San Quirico d’Orcia, questo vino è stato vinificato in acciaio e, in seguito, affinato per tre mesi in botti piccole di secondo passaggio.

Nel bicchiere, si mostra di color granato di bella luce e offre un bouquet caratterizzato da sensazioni di frutta rossa matura, confettura di piccoli frutti e violetta passita.

All’assaggio, si rivela equilibrato, di buon corpo, piuttosto evoluto, di buona freschezza e con tannini gradevoli nonché di sufficiente persistenza.

Roberto Mascelloni, Poggio al Vento – Arcere – Orcia Doc – 2013

L’Arcere 2013 ha visto la luce a partire da uve Sangiovese (87%), Foglia tonda (10%) e Merlot (3%) coltivate e vinificate secondo i dettami biologici in comune di Castiglione d’Orcia; è stato in seguito affinato per 24 mesi in tonneaux nuovi e usati.

Il suo color granato intenso arricchito dalle ultime pennellate rubino sembra condurci per mano verso un naso decisamente fine, intenso e complesso. Le note iniziali di ciliegia matura sono seguite, a stretto giro, dalle sensazioni amaricanti del tamarindo e del chinotto nonché da eleganti profumi di violetta appassita; con il passare dei minuti, il suo bouquet trova pieno compimento nei leggeri sentori ematici nonché in un’elegante speziatura che riporta la nostra mente al pepe nero.

L’attacco in bocca è morbido, ampio e coeso; un vino decisamente rotondo e gradevolmente caldo che trova nella bella tessitura tannica e nella nitida freschezza la chiave di volta per il raggiungimento del proprio equilibrio; più che adeguata la persistenza.

Una nota di merito è dovuta al sapiente uso del legno capace di dar vita a un vino molto piacevole ma dotato di una propria anima nonché alla sua lunghissima vita nel bicchiere.

www.poggioalvento.net

Donatella Cinelli Colombini, Fattoria del Colle – Cenerentola – Orcia Doc – 2013

65% Sangiovese e 35 % Foglia tonda: queste le uve, coltivate in comune di Trequanda, che hanno dato vita, dopo la vinificazione in acciaio e 12 mesi di affinamento in tonneaux e botti piccole, al Cenerentola 2013.

Le sfumature rubino che ancora occhieggiano all’interno del luminoso color granato di questo Orcia Doc ci preparano a un assaggio a cavallo tra maturità e gioventù.

Vino dal naso intenso, fine e connotato da profumi “scuri”, si presenta con evidenti sensazioni di confetture di ciliegia e mora, nonché con sentori di cassis, carruba e fiori rossi appassiti. Col tempo, dal calice emergono ulteriori suggestioni quali la nota ematica e quelle di liquirizia e di prugna disidratata.

All’assaggio, si rivela ampio, profondo e intenso; l’importante struttura trova il proprio contraltare nella setosa tessitura tannica nonché nella piacevole freschezza dando così vita a un unicum di ottimo equilibrio e armonia; la lunga persistenza e l’eleganza del fin di bocca prolungano nel tempo l’emozione di questa degustazione.

www.cinellicolombini.it

Poggio Grande – Sesterzo – Orcia Sangiovese Doc – 2013

Prodotto da uve Sangiovese grosso, coltivate in comune di Castiglione d’Orcia, il Sesterzo 2013 nasce da una vinificazione in acciaio seguita da due anni di affinamento in tonneaux sia nuovi sia usati.

Alla vista, si presenta di color granato di bella luce nel quale è ancora possibile scorgere gli ultimi riflessi rubino.

Il naso, decisamente improntato più alla finezza che all’intensità, apre con le note floreali della violetta fresca con accenni di rosa, alle quali si accompagnano sensazioni di frutta rossa croccante oltre a lievi profumi agrumati riconducibili alle scorze di arancia amara; col tempo, il panorama olfattivo si completa grazie a un lieve ed elegante sentore ematico.

All’assaggio, si offre ampio e profondo, di ottimo corpo e piacevole morbidezza. L’equilibrio è garantito da tannini fitti e gradevolmente nervosi. È un vino di lunga persistenza e dalla chiusa armonica e gradevole, capace di ben rappresentare l’espressione del Sangiovese di questa Denominazione.

www.aziendapoggiogrande.it

La Canonica – Dongiovanni – Orcia Sangiovese Doc Riserva – 2013

Ottenuto da Uve Sangiovese (minimo 90%) con piccole aggiunte di Colorino e Malvasia nera coltivate in comune di Montalcino, il Dongiovanni 2013 è stato affinato per 24 mesi in tonneaux e barriques per riposare poi almeno sei mesi in acciaio prima dell’imbottigliamento.

Dal calice, nel quale il vino si presenta alla vista di un intenso e vellutato color granato, emergono dopo alcuni secondi note scure di frutta rossa molto matura, prugne disidratate e cassis alle quali si uniscono – dando così vita a un bouquet assai ampio, fine e complesso – sensazioni di noce moscata, potpourri di fiori rossi, cuoio, grafite oltre a un lieve e gradevole sentore ematico.

All’assaggio, si presenta ampio, profondo e intenso, di ottimo corpo, fresco e retto da una struttura tannica ancora leggermente nervosa ma di ottima fattura che gli conferisce equilibrio, carattere e piacevolezza di beva. La più che soddisfacente persistenza prolunga nel tempo il piacere di un assaggio certo non banale.

www.canonicaholiday.com

Campotondo – Il Tocco – Orcia Sangiovese Doc – 2013

Ottenuto da uve Sangiovese (90%) e Colorino (10%) allevate ad alberello in comune di Campiglia d’Orcia, Il Tocco è stato affinato per almeno 24 mesi in barrique per essere poi imbottigliato; ha, in seguito, riposato in vetro per un periodo minimo di sei mesi prima della sua messa in commercio.

L’impenetrabile color granato fa da preludio a un naso intenso, fine e complesso nel quale, inizialmente, sono indiscusse protagoniste le note di frutta rossa in confettura; col tempo, in questa fitta trama trovano spazio le piacevoli sensazioni agrumate delle scorze di arancia amara accompagnate dai sentori speziati della cannella e della liquirizia oltre che dai sentori di fiori rossi appassiti.

Al palato, spicca per la pienezza del corpo, il gradevole calore e la grande morbidezza che trovano sostegno ed equilibrio nell’ancora nitida freschezza oltre che in tannini ancora decisamente giovanili; più che adeguata la persistenza. Un plauso è dovuto all’attento uso dei legni piccoli.

Loghi – Rosso Granato – Orcia Doc – 2012

Prodotto a partire da uve Sangiovese in purezza coltivate in comune di Montalcino, il Rosso Granato è stato affinato per otto mesi in barrique per riposare poi altri cinque mesi in vetro prima della sua commercializzazione.

Dal calice, nel quale questo Orcia Doc sfoggia un bel color granato di buona intensità, emerge un bouquet di buona intensità e ottima finezza caratterizzato da profumi dolci quali quelli della cipria e dei confetti ai quali si affiancano, donandogli così armonia ed eleganza, le note della ciliegia matura e della noce moscata; con il trascorrere del tempo, il suo spettro olfattivo si completa grazie a un continuo alternarsi di sensazioni che spaziano dalla liquirizia al cuoio nonché dagli agrumi amari al potpourri di fiori rossi.

All’assaggio, si offre di buon corpo, equilibrato e sostenuto da una piacevole freschezza nonché da tannini fitti, di ottima fattura e garbatamente ruvidi. La più che soddisfacente persistenza e la sua piacevolezza di beva ci fanno sperare di poterlo riassaggiare in futuro.

www.aziendaloghi.it

Valdorcia Terre Senesi – Ripario – Orcia Sangiovese Doc – 2011

Le uve Sangiovese in purezza prodotte nel territorio di Castiglione d’Orcia hanno dato origine, dopo una vinificazione in acciaio, a questo vino, affinato prima per 12 mesi in barrique e poi per altri 12 in bottiglia.

Il Ripario 2011 si mostra allo sguardo di un vellutato color granato che anticipa un naso nel quale un’evidente nota ematica trova appoggio e sostegno nella pienezza della confettura di frutta rossa; i fiori rossi appassiti ne completano il quadro olfattivo.

All’assaggio, si rivela equilibrato, molto rotondo, di corpo e sorretto da tannini fitti e maturi oltre che dall’ancora ben presente freschezza; buona la persistenza.

www.valdorciaterresenesi.com

Podere Albiano – Tribolo – Orcia Sangiovese Doc Riserva – 2011

Prodotto a partire da uve Sangiovese in purezza coltivate in comune di Trequanda, il Tribolo è figlio di una vinificazione in tino di rovere seguita da un affinamento in botte da 10 ettolitri per un periodo di 30 mesi; in seguito, il vino riposa per almeno altri sei mesi in bottiglia prima della sua messa in commercio.

Questa Riserva si mostra, allo sguardo, di color granato con le prime sfumature aranciate sulla lancia a ricordarci le sei vendemmie trascorse.

Al naso, le sensazioni dolci provenienti dal bicchiere ricordano gradevoli note di cipria e confetto alle quali si affiancano, completandosi vicendevolmente, sensazioni di confettura di frutti rossi oltre a gradevoli sentori ematici e di fiori rossi appassiti; una leggerissima vaniglia è testimone del sapiente uso del legno.

In bocca, si presenta fresco e sostenuto da una ottima tessitura tannica che ne sorregge la grande pienezza del corpo e la sua ottima morbidezza; assai lunga la persistenza.

www.poderealbiano.it

Ringraziamenti

Non posso concludere queste mie righe senza un sentito ringraziamento al Consorzio del Vino d’Orcia e a tutti i produttori coinvolti per la loro cortese ospitalità e per l’attenzione riservata a World Wine Passion.

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