Fratelli Aimasso si racconta…
Luca, la tua Azienda è giunta con te alla quarta generazione: potresti raccontarci cosa significhi per te coltivare la vigna, vinificarne le uve e continuare in tal modo l’attività di famiglia?
Per me è un grande onore poter continuare l’attività della mia famiglia che è così giunta alla quarta generazione. Quando ho iniziato ad occuparmene, negli anni 2009 – 2010, ho cercato di porvi tutto il mio entusiasmo e il mio impegno rinnovando profondamente le attività di cantina e di marketing, iniziando a imbottigliare e introducendo l’uso, sempre molto attento e non invasivo, del legno. Oggi continuo a lavorare con lo stesso impegno affiancato da mio zio Giuseppe per quanto riguarda i lavori in vigna.
Diano d’Alba è una delle patrie indiscusse del Dolcetto: quali devono essere, a tuo avviso, le caratteristiche fondamentali che questo vitigno deve esprimere nel bicchiere?
Il Diano d’Alba rappresenta una delle espressioni più significative del Dolcetto in Piemonte. È prodotto solo nel nostro comune da vigneti posti tra i 400 e i 500m s.l.m.. Negli anni, si è affermata una forte ricerca della qualità ma sempre con un occhio attento al mantenimento delle sue principali tipicità, quali il frutto rosso croccante in gioventù, un tannino piuttosto evidente, un’importante freschezza e una struttura altrettanto importante senza dimenticare, ovviamente, la caratteristica nota ammandorlata; personalmente, lo preferisco invecchiato almeno due o tre anni.
La tua Azienda pone grande attenzione anche nei confronti del Barbera: cosa contraddistingue i prodotti ottenuti da questo vitigno in queste terre e, più nello specifico, cosa cerchi di ottenere con i tuoi Barbera?
Il Barbera rappresenta, come quantità, il mio secondo vino. Nel nostro territorio dà prodotti di ottima qualità. Io ho introdotto nella mia Azienda l’uso del legno piccolo usato per smussarne la freschezza e renderlo in tal modo più rotondo. Credo che l’Alice – il mio Barbera Superiore che ho dedicato a mia figlia – possa ben rappresentare ciò che desidero esprimere con questo vitigno, ovvero un frutto pieno e maturo affiancato a una struttura importante, armonica ed equilibrata.