E quel sole ce l’hai dentro il cuore
Sole di primavera
Su quello scoglio in maggio è nato un fiore
Tratto da: Fiore di maggio di Fabio Concato
“Frutto della vite e del lavoro dell’uomo”: così la liturgia eucaristica definisce il vino e così – almeno credo – viene vissuto da tutti coloro i quali si avvicinano a questo antico compagno dell’umanità in cerca di emozioni, storia e cultura. Quest’immagine del vino diviene particolarmente tangibile in quei luoghi dove più difficile è la coltivazione della vite e, pertanto, dove la millenaria attività dell’uomo ha plasmato i versanti in un mosaico di forme e geometrie per ricavare, spesso praticamente dalla roccia, un po’ di terra sulla quale impiantare le vigne.
La viticoltura alpina è, quindi, sempre un’attività difficile e laboriosa e a questo stato di cose certo non sfugge il territorio del comune di Kurtatsch an der Weinstraße – ovvero Cortaccia sulla Strada del Vino – in provincia di Bolzano dove, dal 1900, è attiva la cantina Sociale, ovvero Kurtatsch Kellerei, i cui vini raccontano il territorio in modo attento ed elegante.
La mia visita a questa importante realtà produttiva è avvenuta per un lieto evento, ovvero la presentazione, lo scorso aprile, di un nuovo vino bianco: Amos. È stata l’occasione per alcuni assaggi ma, più ancora, per vedere, respirare e comprendere una parte importante della storia enoica dell’Alto Adige ascoltando dalla viva voce degli attuali protagonisti la filosofia, i progetti e le aspettative di questa storica Cantina.
Kurtatsch Kellerei: ieri, oggi e domani
Kurtatsch Kellerei, ovvero la Cantina di Cortaccia, rappresenta una realtà storica nel panorama delle cantine sociali altoatesine. Fondata da 42 viticoltori soci nel 1900 per far fronte alle difficoltà in cui si trovava all’epoca il settore viticolo, la Cantina, dopo il primo conflitto mondiale, ampliò fortemente la propria base associativa con l’ingresso, nel 1926, di 57 nuovi soci e, nel corso dello stesso anno, fu realizzata la nuova sede capace di vinificare circa 12.000 ettolitri. La “grande depressione”, seguita alla crisi delle borse americane, e altre contingenze, quali l’aumento del canone di affitto da parte del comune, misero in forte crisi la Cantina tanto che i soci decisero di rinunciare alla vecchia sede e di mantenere attiva solo quella nuova; fu così che nel 1941 nacque la “Nuova Cantina sociale” sotto la presidenza di Ernst Mayr che restò al timone fino al 1965 guidandola durante la Seconda Guerra mondiale e, in seguito, negli anni del dopoguerra che videro la fine delle traversie e l’avviarsi di un percorso di forte sviluppo aziendale.
Attualmente, i soci sono 190 e 190 sono gli ettari vitati, collocati fra i 220 e i 900 metri s.l.m., la maggior parte su pendii molto ripidi; i suoli sono, per sommi capi, da considerarsi prevalentemente costituiti da argille rosse nei vigneti situati tra la chiesa di Cortaccia e Termeno, mentre sono calcarei e ricchi di ghiaia a meridione della chiesa stessa. I vigneti, nei quali sono presenti 13 vitigni differenti, si trovano, per circa l’85%, nel comune di Cortaccia. La produzione attuale si attesta a circa 1.200.000 bottiglie. Le aree più calde e soleggiate, nei pressi del Paese, sono adibite alla coltivazione delle varietà a bacca nera mentre i vitigni a bacca bianca e quelli aromatici hanno trovato dimora nelle porzioni alle quote maggiori.
Tutti i 190 ettari vitati sono gestiti dai 190 soci in collaborazione e con il costante collegamento fra i soci stessi e il direttivo tecnico della cantina, al fine di perseguire sempre nuovi obiettivi sulla strada della qualità e della sostenibilità ambientale. In tal senso, nel 2016 è stata elaborata e approvata la “Carta della sostenibilità” nella quale si definiscono gli obiettivi, in termini proprio di sostenibilità, da raggiungere entro il 2020. Sono previsti una serie di provvedimenti quali la rinuncia totale all’utilizzo di erbicidi nei vigneti che producono le uve per la linea Terroir, l’utilizzo di diversi tipi di pacciamature e la riduzione del 30% dell’uso di anticrittogamici; inoltre, saranno adottati metodi di lotta integrata quali la confusione sessuale, il Bacillus thuringiensis e l’utilizzo di anticrittogamici di origine organica e biologica.
La zonazione e i vigneti: dove nasce Amos
Il comune di Cortaccia ha già completato il processo di zonazione viticola avviato per l’intero Alto Adige al fine di identificare per i diversi vitigni le aree più idonee alla loro coltivazione. In ciascuna di queste zone, per potersi fregiare della denominazione di vigna, sarà possibile utilizzare solo i due vitigni più vocati.
Amos 2015, il nuovo vino presentato, nasce dall’unione di Pinot bianco, Chardonnay e Pinot grigio, per il 70%, unitamente a Sauvignon blanc, Kerner e Müller Thurgau per il rimanente 30%; le diverse varietà sono assemblate a fine fermentazione.
Ciascuno dei principali vitigni utilizzati nasce dal vigneto, scelto sulla base della zonazione, come il più vocato per quella specifica varietà.
Penon
Vigneto sito tra i 500 e i 700 metri di quota su suoli calcarei fortemente ghiaiosi con elevata pendenza ed esposizione compresa fra sud e sud-est. La presenza costante di venti discendenti nel corso della notte dà origine a una forte escursione termica. È da questo vigneto che proviene il Pinot grigio utilizzato per Amos.

Le vigne di Penon
Hofstatt
Questo vigneto, dal quale proviene il P. bianco, è situato a una quota compresa fra i 500 e i 650m s.l.m. su suoli calcarei ma con una significativa presenza di argilla e con esposizione a mezzogiorno; anche questo vigneto gode di marcate escursioni termiche.

Le vigne di Hofstatt
Kofl
Importante vigneto di Sauvignon blanc rivolto a oriente e situato tra i 500 e i 600 metri di quota su suoli calcarei.

Le vigne di Kofl
Graun
Il vigneto in località Graun – o Corona – si è rivelato particolarmente idoneo alla coltivazione del Müller Thurgau. È situato a quote comprese fra gli 800 e i 900m s.l.m., gode di esposizione meridionale ed è caratterizzato da suoli suoli ricchi di ghiaia e sabbia con presenza di argilla; risente notevolmente del vento “Ora del Garda” proveniente dal lago omonimo e gode di forti escursioni termiche giornaliere soprattutto nel periodo precedente la vendemmia.

Le vigne di Graun
Le degustazioni: Amos e i suoi “genitori”
Nelle prossime righe saranno raccontati i vini ottenuti da alcuni dei vitigni – e dei vigneti – utilizzati per la produzione del nuovo nato – Amos – nonché, e non potrebbe essere altrimenti, Amos stesso così come fatto nel corso della degustazione presso la Cantina di Cortaccia il giorno 5 aprile 2017.
Hofstatt – Alto Adige Pinot Bianco Doc – 2015
Prodotto da uve Pinot bianco in purezza provenienti dall’omonimo vigneto, l’Hofstatt 2015 è stato fermentato per il 50% in botte grande e per il rimanente 50% in acciaio e, in seguito, assemblato e affinato sulle fecce fini esclusivamente in botte grande.
Il suo cristallino color paglierino prelude a un naso fine, ampio e intenso nel quale i profumi di mela Golden, pera e pesca bianca avvolgono, senza oscurarne eleganza e nitidezza, i sentori floreali del gelsomino oltre a piacevoli sensazioni di erba fresca; da ultimo, delicate note di erbe provenzali donano all’insieme un’intrigante verticalità.
In bocca, si offre di morbido, piacevolmente caldo e profondo, di buon corpo nonché dotato di eccellente equilibrio grazie alla vibrante freschezza e alla ben presente sapidità; un vino molto fine, dalla più che adeguata lunghezza e dotato di una beva estremamente gradevole pur senza mai scivolare nel banale.
Graun – Alto Adige Müller Thurgau Doc – 2015
Ottenuto da uve provenienti dal vigneto in località Graun, questo Müller Thurgau è prodotto con una lavorazione interamente in acciaio preceduta da una breve macerazione pellicolare.
Alla vista, si offre di un luminoso color paglierino che introduce a un bouquet improntato molto più alla finezza che non all’intensità. La frutta bianca, che inizialmente domina il suo panorama olfattivo, si arricchisce rapidamente di un’evidente mineralità nonché di note di salvia e di fiori bianchi ben riconducibili al gelsomino; col tempo, emergono le sensazioni agrumate del bergamotto unitamente a una piacevole verticalità balsamica che completano, così, un naso elegante, profondo e complesso. All’assaggio, si presenta nitido e compatto e capace di avvolgere l’intera bocca; il suo gradevole calore, il buon corpo e la spiccata morbidezza trovano sostegno e nerbo nella spiccata freschezza e nell’altrettanto evidente sapidità; la lunga persistenza conclude un assaggio in grado di esprimere al meglio l’unione di vitigno e territorio.
Kofl – Alto Adige Sauvignon Doc – 2015
La breve macerazione pellicolare precede la fermentazione svolta interamente in acciaio; in seguito, circa il 50% della massa viene affinato in botte grande prima dell’assemblaggio finale.
Il chiaro e luminoso color paglierino di questo Sauvignon blanc è il nostro lasciapassare verso un naso capace di coniugare finezza, complessità ed eleganza. A dominare inizialmente il suo panorama olfattivo sono le note della frutta tropicale unitamente alle sensazioni agrumate del pompelmo giallo e a quelle floreali del sambuco. In seguito, tra le maglie di questo già assai gradevole bouquet, compaiono i tipici sentori di salvia e mentuccia che lo completano assicurandogli, così, ulteriore profondità, armonia ed eleganza.
In bocca, il Kofl 2015 si presenta ampio, fine e intenso; la pienezza del corpo e la sua morbidezza sono sostenute, con garbo ed equilibrio, dalla sempre evidente freschezza nonché dalla ben presente sapidità; la lunga persistenza e la piacevolezza del fin di bocca richiedono a gran voce il sorso successivo.
Amos – Alto Adige Bianco Doc – 2015
Nato dall’unione di Pinot bianco, Chardonnay e Pinot grigio, per il 70%, unitamente a Sauvignon blanc, Kerner e Müller Thurgau, l’Amos 2015 ha svolto la fermentazione completamente in acciaio per poi maturare per 14 mesi in botti grandi da 60hl; le diverse varietà sono assemblate a fine fermentazione.
Questo vino si offre allo sguardo di un color paglierino intenso di eccellente lucentezza che prelude a un naso intenso, fine e complesso. Inizialmente, dal calice emergono evidenti note di pompelmo giallo al quale, in successione, si uniscono, in un insieme di ottima armonia, sentori di frutta gialla croccante, banana e ananas fresco oltre a quelli floreali del gelsomino; col passare dei minuti, l’intero bouquet viene attraversato da sensazioni minerali che riportano i nostri sensi direttamente alla roccia che gli ha dato origine.
Al palato si offre ampio, profondo e di eccellente equilibro grazie all’evidente freschezza e all’altrettanto marcata sapidità che ne sostengono corpo e morbidezze, dando così origine a un unicum armonico, persistente e dalla beva estremamente piacevole.
Cantina Kurtatsch
Strada del Vino 23
39040, Kurtatsch – Cortaccia (BZ)
info@kellerei-kurtatsch.it
Chi fosse interessato ad assaggiare i vini recensiti in questo articolo – o altri della stessa Azienda – può cercarli mediante Trovino, un motore di ricerca di vini online, in grado di mostrare e comparare i prezzi delle diverse bottiglie in vendita presso alcuni dei migliori negozi online