I vini di Marzia e Maurizio Buzzinelli: il Collio raccontato dal bicchiere
Io sono figlio di quella terra
e quindi per me è come fare il ritratto della madre.
Ermanno Olmi a proposito del suo film “L’albero degli zoccoli”
In questi anni ho visitato molte cantine e, devo essere sincero, ho sempre ricevuto ottima accoglienza e grande entusiasmo. Alcune volte, però, ho trovato qualcosa in più: il calore, l’umanità, il valore contadino dell’ospitalità per il quale il vino non è solo un prodotto da vendere ma è, soprattutto, parte della loro vita, della loro storia, del loro modo di essere. Maurizio Buzzinelli e sua moglie Marzia mi hanno accolto così, con spontaneità, come un amico che, essendo nei paraggi, decida di fare un’improvvisata.
La piccola sala degustazione era già piena di clienti, amici, persone del paese che chiacchieravano, degustavano o, più semplicemente, godevano del piacere della reciproca compagnia. Mi sembrava di essere sempre stato lì, che quel tavolo fosse il luogo più naturale dove incontrarsi per il puro piacere di stare bene insieme.
A volte mi domandano come mai scrivo di vino: credo che uno dei motivi sia proprio da cercare nella sua capacità di unire le persone nell’abbraccio di una grande passione, di renderle tutte uguali sia che vogliano apprezzarne il più nascosto sentore sia, più semplicemente, che vogliano solo godere del piacere di berlo.
Il Collio, la vigna e la ponca
Il Collio occupa la porzione nord orientale del Friuli Venezia Giulia, a cavallo fra la provincia di Gorizia e la Slovenia e si estende tra il fiume Isonzo e un suo affluente di destra, il fiume Iudrio; a sud è delimitato dalla pianura friulana mentre a nord arriva alle frazioni di Mernico (Dolegna del Collio), Cobaler (Canale d’Isonzo) e Lasizze (Canale d’Isonzo).
La porzione collinare dei vigneti è compresa fra i 40 e i 200m di quota anche se la maggior parte delle vigne è localizzata nella fascia compresa fra i 50 e i 90m s.l.m.; le pendenze sono prevalentemente comprese fra il 15% e il 30%. I suoli più rappresentativi e diffusi di queste zone sono marnosi o marnoso – arenacei e la roccia dalla quale hanno avuto origine viene localmente definita ponca. Si tratta di una roccia di origine sedimentaria marina, scientificamente considerata di origine torbiditica e definita flysch, che ha avuto origine nell’Eocene medio-superiore, ovvero tra i 53 e i 40 milioni di anni or sono. In pratica, la ponca consiste in una successione di strati di arenaria alternati a strati marnosi; è una roccia facilmente degradabile che rende, pertanto, facilmente disponibili le sostanze minerali per la vite e che, inoltre, essendo di colore chiaro ben riflette la luce, importante nella corretta maturazione dei grappoli; sono presenti frequenti orizzonti di conglomerati.
Queste colline, da un punto di vista climatico, si giovano della contemporanea vicinanza delle Prealpi Giulie e del Mare Adriatico: le prime fungono da riparo contro i freddi venti settentrionali mentre il secondo, distante mediamente circa 20km, ne mitiga ulteriormente il clima che può essere considerato temperato subcontinentale, con temperature medie annue intorno ai 13 – 14°C; le temperature medie estive si attestano su valori di circa 21,5 – 22,5°C mentre le medie invernali, ampiamente positive, si mantengono intorno i 4°C. Le precipitazioni annue assommano a circa 1350-1400 mm, con un massimo principale in ottobre-novembre e uno secondario in giugno.
L’Azienda Agricola Buzzinelli e la complessa semplicità del vino
Pradis è una piccola frazione di Cormons, lì dove la pianura lascia spazio all’apparentemente infinita successione di colline, valli e vigneti che costituiscono il Collio, un territorio dove la vite e il vino sono presenti ovunque lo sguardo riesca a posarsi. È proprio qui che nell’ormai lontano 1937 Luigi e Polda – i nonni di Maurizio – diedero il via alla loro esperienza di viticoltori. Qui a Pradis, dove la pianura lascia il posto alle colline, Luigi e Polda lavorarono duramente, costruirono una casa e trasferirono la loro passione ai figli Carlo e Gigi. Negli anni ‘60, l’Azienda iniziò a imbottigliare il proprio vino – una rivoluzione per un territorio dove la vendita di vino sfuso rappresentava quasi un’istituzione – e la famiglia si ingrandì, accogliendo con gioia Maurizio che, col tempo, avrebbe rappresentato la terza generazione al timone dell’attività di famiglia. Oggi, Maurizio e Marzia possono contare su una moderna cantina nella quale nascono oltre 100.000 bottiglie all’anno dalle uve dei circa 30ha di vigneti aziendali.
La loro attività di vitivinicoltori è affiancata da quella di ospitalità in un accogliente agriturismo, il Gallo Rosso.
Quanto scritto, però, è del tutto insufficiente a descrivere Maurizio e Marzia e il loro modo di intendere la vitivinicoltura: in un mondo di annunci roboanti, di effetti speciali e cantine monumentali, loro “lavorano in punta di piedi” quasi stupiti dell’interesse per la loro attività e dei complimenti per i loro vini. Ti raccontano le pratiche di vigna e di campagna con l’aria sincera di chi pensa di non fare nulla di speciale, nulla che non sia ovvio e doveroso fare. Sentirli parlare fa sembrare tutto facile e naturale: nessuna verità rivelata, nessuna mirabolante intuizione solo – si fa per dire – competenza, modestia e tanto lavoro svolto con entusiasmo. È probabile che abbiano ragione loro ma sono rimasti in pochi a saperlo – e ad ammetterlo – e questo, a mio parere, li rende davvero speciali. I loro vini sono ottimi – intendiamoci – ma è il loro essere persone vere e sinceramente ospitali a rappresentare un ulteriore valore aggiunto. Marzia e Maurizio sono capaci di rappresentare il meglio di un’Italia che si nasconde, di un Paese che teme, sbagliandosi, che “non suonare la grancassa” sia una colpa invece che un merito. I loro vini si possono trovare in un’enoteca o in un ristorante ma è conoscendo chi li produce che potranno essere davvero apprezzati pienamente.
Le degustazioni, ovvero tanti bicchieri di pura passione
Buzzinelli – Brut Cuvée Metodo Classico – V.S.Q.
Il perlage molto fine e persistente dona ulteriore vita al suo brillante color paglierino intenso ulteriormente abbellito da luminose pennellate color oro. Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte è, però, il naso a rendere, per primo, pienamente merito a questo Metodo Classico ottenuto da uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Le note di pesca gialla e mela golden, unitamente ai sentori di fiori di campo e camomilla, costituiscono lo scheletro del bouquet di questa Cuvée che si completa, in finezza e complessità, grazie alle sensazioni piccola pasticceria, caramello, agrume candito, pompelmo giallo e nocciola non tostata; il territorio si palesa grazie alla spiccata mineralità che riporta i nostri sensi al profumo della roccia stessa. Nel complesso, un insieme di sensazioni cangianti ed equilibrate che conducono, in modo spontaneo, all’assaggio. In bocca, si mostra intenso, di corpo, equilibrato e mantenuto vibrante dalla marcata freschezza nonché dalla ben percepibile sapidità; decisamente soddisfacente la persistenza.
Degustazione del 20 dicembre 2015
Buzzinelli – Collio Doc Sauvignon – 2014 – L. 03
Questo Sauvignon si presenta all’assaggiatore sfoggiando un cristallino color dorato chiaro che ben dispone l’animo per continuare la degustazione. Il naso è un sottile gioco di equilibri tra le note varietali di foglia di pomodoro e salvia – entrambe fini e mai eccessive – e i fragranti sentori fruttati di mela gialla e pesca bianca. Col tempo, il suo panorama olfattivo si completa con le sensazioni agrumate del pompelmo giallo oltre che con i profumi dei lychees e dei fiori di tiglio dando così pieno compimento a un bouquet elegante e mai banale. Al gusto, si offre ampio, di corpo, fresco e molto sapido in un insieme armonico il cui piacere è prolungato nel tempo dalla lunga persistenza; la beva è gradevole e il fin di bocca piacevolmente ammandorlato.
Degustazione del 20 dicembre 2015
Buzzinelli – Collio Doc Pinot grigio – 2014 – L. 02
Questo Pinot grigio, dal cristallino color dorato chiaro, regala un naso molto fine e intenso che apre con le note floreali del gelsomino e del tiglio felicemente sposate alle sensazioni fruttate dell’albicocca e della mela golden; il già elegante bouquet si completa, col tempo, in un arcobaleno di profumi quali l’arancia bionda, il miele di tiglio, la maggiorana e l’erba fresca. In bocca, apre con una marcata freschezza felicemente vestita dalla morbidezza e dal corpo di un vino davvero capace di stupire per complessità, eleganza ed equilibrio. L’ottima persistenza conclude felicemente un assaggio che non passa certo inosservato.
Degustazione del 9 marzo 2016
Buzzinelli – Collio Doc Malvasia – 2014 – L. 01
So di essere di parte quando scrivo di Malvasia Istriana ma, cosa devo dire, nessuno è perfetto e io molto meno di altri. Mi piace e tanto basta! Credo, comunque, in piena onestà che si tratti di un grande vitigno e che sarebbe bello vederla più spesso presente nelle carte dei ristoranti, nelle recensioni e nelle cantine dei tanti sinceri enoappassionati.
Questo vino, che si offre alla vista di un accattivante color paglierino arricchito dalle prime sfumature dorate, coinvolge i nostri sensi con fini sensazioni di mela, pera, pesca gialla e frutta tropicale matura che avvolgono, senza mai sopraffarle, le tipiche, e lievi, note di rosa bianca. Una timida rotazione ci consente di godere di un susseguirsi di sentori che compaiono, scompaiono e poi ritornano: il pompelmo giallo, la citronella, le erbe provenzali e il miele di castagno; i sentori di roccia e polvere dal sparo ci riportano alla ponca dalla quale queste viti traggono la vita.
In bocca, questa Malvasia si presenta di corpo, ampia, molto rotonda e sostenuta da freschezza e sapidità che ammantano il tutto di equilibrio e armonia; la degustazione si conclude con una soddisfacente persistenza e una gradevolmente amaricante nota ammandorlata.
Degustazione del 25 gennaio 2016
Buzzinelli – Collio Doc Ribolla gialla – 2014 – L. 06
Il paglierino intenso e cristallino di questa Ribolla introduce un bouquet inizialmente giocato sulle note di mela e pesca bianca ancora croccanti, seguite immediatamente dai sentori floreali del biancospino e del gelsomino; col tempo, ecco comparire le sensazioni agrumate del pompelmo giallo tenute per mano dalla verticalità del pepe bianco. Il suo bouquet si completa poi, a ricordarci il territorio dove le uve sono cresciute e maturate, con evidenti note minerali che riportano alla nostra memoria direttamente la roccia. L’ingresso in bocca è diretto e connotato da una freschezza apparentemente aggressiva e da una marcata sapidità ma, in un attimo, il vino si apre mostrando pienezza, rotondità, struttura, equilibrio e piacevolezza di beva; più che soddisfacente la persistenza.
Degustazione del 14 marzo 2016
Buzzinelli – Collio Doc Friulano – 2014 – L. 04
Lo sguardo segue il vino, dal cristallino color paglierino intenso, mentre scende nel calice come a volermi avvicinare, colmo di aspettative, a questo assaggio. Ecco quindi che, fin dal primo approccio al naso, le mie speranze non saranno certo deluse: la frutta gialla matura mi raggiunge in tutta la sua pienezza mentre i sentori floreali della ginestra sembrano occhieggiare tra la pesca e l’albicocca. Una rispettosa rotazione e suo il panorama olfattivo muta ancora, esprimendo sensazioni di roccia, di erbe aromatiche – maggiorana e timo su tutte – e mandorla non tostata. All’assaggio, questo Friulano si offre di corpo, caldo, rotondo e sostenuto da un’acidità lineare che dona all’insieme equilibrio e piacevolezza alla beva. L’ottima persistenza e la gradevole nota ammandorlata, così tipica del vitigno, mi conduce in modo naturale al sorso successivo.
Degustazione del 1 luglio 2016
Azienda Agricola Buzzinelli
Località Pradis, 20
34071 Cormons (GO)
E-mail: info@buzzinelli.it
www.buzzinelli.it