• Mar 14 Mag 2024

L’Orcia Doc e i suoi protagonisti

È impossibile avere una società sana senza un giusto rispetto per la terra

Peter Maurin

Chi dà vita a un vino? Molte possono essere le risposte e molti sono certamente i protagonisti: personalmente, ritengo che la risposta più esauriente, quella che in una qualche misura contiene tutte le altre sia…le persone. Certo, con ciò non voglio negare – o minimizzare – l’influenza del territorio o dei vitigni ma, semplicemente, porre in evidenza che anche questi sono – e sono stati, nel corso dei secoli – modificati, forgiati o ottenuti per mezzo del lavoro e dell’ingegno di centinaia di generazioni di vignaioli.

Ecco, quindi, che diviene essenziale – per concludere la descrizione del mio viaggio in Val d’Orcia, ospite del Consorzio del Vino Orcia, iniziata qualche mese fa con un primo articolo – raccontare i miei incontri con i protagonisti, ovvero i produttori, che quotidianamente si impegnano per coltivare la vite e vinificarne i frutti riuscendo, nel contempo, a conservare intatto il fascino di un territorio unico al mondo per bellezza, storia e patrimonio artistico e naturale.

Le Aziende e i loro vini

Nel corso del mio viaggio (12 e 13 giugno 2017) ho avuto il piacere di visitare sette Aziende alle quali, di seguito, dedicherò una breve descrizione e per ciascuna delle quali racconterò il vino che più mi è rimasto impresso nella memoria. Per evidenti ragioni di imparzialità, le Cantine saranno descritte, come d’abitudine, in rigoroso ordine alfabetico.

Bagnaia

Nel 1985, la famiglia Olivieri acquista Podere Bagnaia, in Comune di San Quirico d’Orcia (SI) a circa 380m di quota, all’interno del quale è tuttora presente un’antica vigna, interamente composta da vitigni autoctoni, risalente al 1930; la prima etichetta è prodotta nel 2003. In seguito a nuovi impianti effettuati nel 1997, l’Azienda può oggi contare su circa 4 ettari di vigneti in gran parte di Sangiovese (80%) oltre a piccole superfici coltivate con Syrah, Merlot e Petit Verdot. I suoli sono in parte argillosi, con abbondante presenza di scheletro calcarenitico, e in parte quasi esclusivamente argillosi; il piccolo appezzamento (0,5ha) nel quale è coltivato il P. Verdot è costituito, al contrario, da suoli sostanzialmente sabbiosi; i vigneti godono, principalmente, di esposizione sud-orientale. Podere Bagnaia coltiva anche olivi dai quali ottiene un proprio Olio Extra Vergine di Oliva.

La Cantina, oggi affidata in buona parte alle cure del figlio Nico, può contare su tonneau e botti; l’attuale produzione è di circa 18.000 bottiglie più una quota di vino venduto sfuso.

L’Azienda, a gestione totalmente famigliare, offre ospitalità agrituristica potendo contare su due accoglienti appartamenti e organizza degustazioni dei propri prodotti su prenotazione o in giornate dedicate all’accoglienza dei visitatori.

Miraggio Rosso – Orcia Doc – 2012

Ottenuto da uve Sangiovese in purezza e in seguito affinato per 30 mesi in botti da 10hl, il Miraggio Rosso riposa in bottiglia altri 12 mesi prima della sua messa in commercio.

Alla vista, si offre di un bel color granato che anticipa un bouquet tipico, fine e complesso nel quale le note di confettura di frutto rosso e di cassis fungono da “contenitore” per un articolato insieme di sensazioni che spaziano dalla carruba alla violetta appassita nonché dai sentori ematici a quelli di liquirizia.

L’attacco al palato è ampio, morbido e capace di sfoggiare un ottimo corpo e una gradevole sensazione di calore. L’equilibrio e la piacevolezza di beva sono garantiti da una tessitura tannica di ottima fattura, pur se ancora scalpitante di gioventù, e da una ben vestita freschezza. È un vino di carattere che chiude lungo regalando un fin di bocca assai piacevole.

Degustazione del giorno 13 giugno 2017

www.agriturismobagnaia.it

Capitoni Marco

Appartenente a una famiglia di agricoltori da sempre, Marco Capitoni inizia a imbottigliare il proprio vino a partire dal 2001; alla fine degli anni ‘90 amplia i propri vigneti piantandone 4 nuovi ettari per giungere così agli attuali 5ha. La sua Azienda, in comune di Pienza (SI), si sviluppa, a circa 460m di altitudine, su suoli pliocenici costituiti da stratificazioni di sabbie e argille; il vigneto più vecchio, risalente al 1973, è costituito in grandissima parte da Sangiovese, oltre che da Canaiolo e Colorino, ed è utilizzato per la produzione, nelle migliori annate, del Frasi, il suo vino più importante; negli impianti più recenti è presente anche il Merlot. I vigneti godono di forti escursioni termiche giornaliere e di una favorevole esposizione verso sud-ovest. In cantina sono presenti sia legni piccoli sia legni di grandi dimensioni; dal 2015, per la produzione del Troccolone – Orcia Sangiovese Doc sono utilizzate anfore di terracotta da 5hl.

Frasi – Orcia Doc – 2010

Ottenuto a partire dalle uve del vecchio vigneto del 1973, il Frasi 2010, che deve il proprio nome alla differente frase che ogni anno Marco scrive in etichetta, è stato affinato in botte da 33hl per 24 mesi; il Frasi è prodotto esclusivamente nelle annate migliori.

Il suo luminoso color granato anticipa un naso inaspettatamente giovanile, oltre che ampio e fine. Le note fruttate e croccanti della ciliegia, della prugna fresca e della mora accompagnano le tipiche sensazioni di violetta oltre che un’evidente mineralità che riporta alla nostra mente la roccia e la grafite. Col tempo, il suo bouquet si completa grazie ai sentori ematici nonché a profumi di liquirizia e scorze di arancia amara.

All’assaggio, si offre molto morbido, di ottimo corpo e piacevolmente caldo; i tannini, fitti e gradevolmente nervosi, gli offrono nerbo e personalità. Vino decisamente succoso, mostra ottimo equilibrio e una soddisfacente persistenza.

Degustazione del giorno 4 marzo 2018

www.capitoni.eu

Loghi

La famiglia Loghi proviene da un passato di mezzadria e, dopo una parentesi lontana della terra negli anni ‘70, vi fa ritorno negli anni ‘90 acquistando, in comune di Montalcino (SI), la Fonteina per coltivarvi la vite, l’olivo e per sfruttarne la vocazione di crescita del tartufo. Nel 2000, l’Azienda si dota di una propria cantina e amplia i propri vigneti arrivando così all’attuale superficie vitata di 5,5ha nei quali sono presenti Sangiovese, Merlot, Cabernet, Colorino, Foglia tonda, Trebbiano e Malvasia e dai quali sono prodotte circa 13.000 bottiglie oltre al vino venduto sfuso. I vigneti, divisi in sette appezzamenti generalmente con elevate pendenze a quote comprese fra i 250 e i 320m s.l.m., sono coltivati sia su suoli sabbiosi con scheletro calcarenitico sia su parcelle marcatamente argillose; in entrambi i casi si tratta di depositi fluviali. I primi godono di esposizione sud-occidentale mentre i secondi sono orientati verso sud-est; con la vendemmia 2018 Loghi terminerà il proprio percorso di conversione biologica. In cantina sono presenti barrique e botti di differenti dimensioni.

L’Azienda coltiva anche olivi di varietà Correggiola, Leccina e Oriola con i cui frutti produce un proprio Olio Extra Vergine d’Oliva; inoltre, la presenza di boschi tartufigeni permette agli ospiti di essere guidati dal titolare e dai suoi cani nei boschi limitrofi alla ricerca dei preziosi funghi ipogei per essere poi accolti, al loro rientro, con una degustazione dei prodotti aziendali.

Rosso Cinabro – Orcia Doc – 2013

Questo vino è ottenuto da uve Sangiovese (85%) e Colorino (15%) vinificate e affinate separatamente; il primo, infatti, ha riposato in botte da 30hl per 12 mesi mentre il secondo è stato affinato, sempre per 12 mesi, in barrique. Dopo l’assemblaggio, il vino ha atteso cinque mesi prima della sua commercializzazione.

Dal calice, nel quale il Cinabro sfoggia un intenso color granato rammentandoci così la presenza del Colorino, emergono succose sensazioni di frutto rosso maturo e di cassis tra le quali è facile scorgere le note floreali della violetta appassita così tipiche del Sangiovese.

La piacevole trama tannica dona equilibrio e piacevolezza di beva a questo vino dotato di corpo e ottima morbidezza; la buona persistenza conclude un assaggio capace di ben rappresentare i vitigni dai quali ha avuto origine.

Degustazione del giorno 12 giugno 2017

www.aziendaloghi.it

Podere Albiano

Podere Albiano in comune di Trequanda (SI) nasce, almeno nella sua forma attuale, nel 2002 dalla volontà e dall’impegno di Anna Becheri e Alberto Turri. Gli attuali 4 ettari di vigne composte da Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot sono poste a una quote di circa 400m s.l.m. su suoli limo-sabbiosi con piccole presenze di argilla e arenaria e godono di esposizioni comprese fra sud-est e sud ovest oltre che di significative pendenze. La prima vendemmia è stata quella del 2009 in concomitanza con la conclusione dei lavori di costruzione della cantina. Quest’ultima, alimentata da energia geotermica, ospita tini tronco-conici tradizionali in legno per il Sangiovese, e fermentini in acciaio per accogliere le altre uve. I vini prodotti riposano, a seconda delle etichette, in barrique, tonneau o botte grande.

Ciriè – Orcia Doc – 2010

Il Ciriè 2010 è stato prodotto con uve Sangiovese (60%) e Merlot (40%) vinificate separatamente; in seguito, il Sangiovese è stato affinato in botte grande mentre il Merlot ha inizialmente riposato in acciaio per trascorrere poi un breve periodo in botti piccole nuove e di secondo passaggio.

Nel calice, questo Orcia Doc sfoggia un bel color granato di media intensità e regala, al naso, note fruttate di ciliegia matura, ribes rosso e uva fragola. A queste, col tempo e una delicata rotazione, si affiancano le sensazioni floreali della violetta nonché le note speziate del tamarindo e della liquirizia.

Al palato, si offre morbido, avvolgente, di corpo e piacevolmente caldo; la gradevole struttura tannica e la ben vestita freschezza gli conferiscono equilibrio e facilità di beva. Vino di carattere e ottima tipicità rende ben riconoscibili i profumi del Sangiovese al naso e la morbidezza del Merlot all’assaggio.

Degustazione del giorno 18 febbraio 2018

www.poderealbiano.it

Poggio Grande

L’Azienda Poggio Grande, in passato proprietà della famiglia Piccolomini, si estende nei dintorni del Castello di Ripa d’Orcia, in comune di Castiglione d’Orcia (SI); da ormai più di un secolo è di proprietà della famiglia Zamperini che ne coltiva le terre a partire dal 1907 ed è ora giunta alla quinta generazione. Luca, aiutato in questi ultimi anni dalla figlia Giulitta, ne è l’attuale titolare e, dopo un periodo di lontananza dalla terra, a partire dal 1999 ha iniziato a produrre vino, inizialmente per sé e per gli amici. Ad oggi, l’Azienda dispone di 6,5 ettari di vigneti estremamente frazionati e distribuiti in un raggio di circa 20km; per tal ragione, suoli, microclimi ed esposizioni sono estremamente diversificati. Le vigne sono costituite da Sangiovese, Marsanne, Roussanne, Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot; con la vendemmia 2017, Poggio Grande ha conseguito la certificazione biologica.

Scorbutico – Orcia Doc – 2014

Ottenuto da uve Sangiovese (70%), Merlot (25%) e Cabernet Sauvignon (5%) e, in seguito, affinato 12 mesi in barrique, lo Scorbutico 2014 si presenta allo sguardo ancora di un giovanile color rubino. Quest’impressione di gioventù è confermata da un bouquet marcatamente connotato da note di frutta fresca riconducibili alla marasca, alla prugna e alla fragolina di bosco oltre che dalle immancabili note floreali della violetta, a ricordarci l’importante presenza del Sangiovese; con il trascorrere dei minuti, il suo panorama olfattivo si completa con la comparsa delle dolci sensazioni del confetto nonché con un garbato sentore ematico.

Come è giusto che sia, la sua apparente gioventù trova riscontro nella vivacità dei tannini – per altro di ottima fattura – e nella nitida freschezza. L’equilibrio e la piacevolezza di beva sono comunque garantiti dalla pienezza del corpo, dalla sua morbidezza e da una gradevole sensazione calorica; più che soddisfacente la persistenza. Una nota di merito è dovuta al sapiente uso del legno.

Degustazione del giorno 4 febbraio 2018

www.aziendapoggiogrande.it

Sassodisole

L’Azienda Agricola nasce a metà degli anni ‘70 dal lavoro e dalla passione di Bruno Terzuoli e Graziella Bindi, entrambi appartenenti a famiglie di agricoltori. Nel corso dei primi anni, la loro attività, pur comprendendo già la coltivazione della vite, era volta principalmente alla coltivazione di cereali e leguminose. È stato, in seguito, il figlio Roberto, consulente agronomico presso alcuni tra i più noti produttori di Brunello di Montalcino, a indirizzare sempre più il lavoro aziendale verso la produzione di uva e di vino fino ad arrivare nel 2001 alla commercializzazione della loro prima etichetta.

Sita a nord est di Montalcino (SI) a una quota di circa 320m s.l.m., Sassodisole può oggi contare su 9 ettari di vigneti tutti a Sangiovese coltivati su suoli assai variabili, ma generalmente di medio impasto con buona presenza di scheletro, e con prevalente esposizione sud-occidentale. La produzione, anch’essa variabile in relazione all’annata, è di circa 40.000 bottiglie suddivise fra Orcia Doc (20.000), Rosso di Montalcino Doc (8.000) e Brunello di Montalcino Docg (12.000); con la vendemmia 2018 l’Azienda potrà fregiarsi della certificazione biologica.

Brunello di Montalcino Docg Riserva – 2007

Dato che l’Azienda produce un solo Orcia Doc, che ho già recensito nel precedente articolo, ho deciso di raccontare, di seguito, il loro prodotto più importante, ovvero il Brunello di Montalcino Riserva.

Affinato 12 mesi in acciaio e 48 mesi in botte grande, questa Riserva 2007 si offre alla vista di un bel color granato piuttosto intenso nel quale è possibile scorgere, sul margine della lancia, le prime screziature aranciate.

Il naso, improntato molto più alla finezza che non all’intensità, regala inizialmente note di ciliegia sotto spirito e confettura di frutti rossi oltre alle tipiche sensazioni di violetta appassita; col tempo e una leggera rotazione del calice, il bouquet si arricchisce di sentori di liquirizia e scorza di arancia amara oltre che di una leggera sfumatura ematica.

All’assaggio, colpisce per la pienezza del corpo e per la sua morbidezza che trovano carattere e sostegno nell’elegante tessitura tannica e nella ben presente freschezza; più che soddisfacente la persistenza.

Degustazione del giorno 25 aprile 2018

www.sassodisole.it

Tenuta Sanoner

Nata nel 2007 per volontà della storica famiglia di ristoratori altoatesini Sanoner, l’Azienda, in comune di San Quirico d’Orcia (SI), ha attualmente a disposizione 4 ettari di vigneti esclusivamente a Sangiovese ma con l’intenzione di crescere gradualmente fino a raggiungere i 12ha al fine di utilizzare tutte le porzioni più vocate della Tenuta, che si estende per circa 30ha, e nella quale sono coltivati anche gli olivi con i frutti dei quali è prodotto un olio Extra Vergine di Oliva.

I vigneti sono stati impiantati, a una quota media di 460m s.l.m., su suoli prevalentemente argillosi con porzioni ricche di galestro anche se non mancano parcelle marcatamente sabbiose; l’esposizione prevalente è a sud-est. In cantina, quando necessario, l’Azienda affina i propri vini in barrique o in piccole botti da 10 – 15 ettolitri; attualmente, Tenuta Sanoner è certificata biologica e produce circa 12.000 bottiglie.

Aetos Rosé – Orcia Doc Rosato – 2016

Ottenuto da uve Sangiovese in purezza vinificate interamente in acciaio, questo rosato sfoggia un magnifico color buccia di cipolla con evidenti sfumature ramate. All’olfatto, si offre di ottima finezza regalando un ampio panorama di sensazioni fruttate capaci di spaziare dall’albicocca al ribes rosso nonché dal melograno al mandarino. Le leggere note speziate di tamarindo e liquirizia e quelle floreali della violetta unite ai sentori amaricanti del chinotto ne completano un bouquet davvero intrigante pur se non particolarmente intenso.

L’attacco in bocca è decisamente fresco ed equilibrato anche grazie ai tannini appena percepibili che, nel loro insieme, sorreggono un vino di corpo, morbido e piacevolmente caldo; buona la persistenza.

Vino che va aspettato qualche minuto nel bicchiere e che suggerisco di bere leggermente più caldo rispetto ad altri rosati per permettere il pieno sviluppo dei suoi profumi.

Degustazione del giorno 15 luglio 2017

www.tenuta-sanoner.it

Ringraziamenti

Non posso concludere queste mie righe senza un sentito ringraziamento al Consorzio del Vino d’Orcia e a tutti i produttori coinvolti per la loro cortese ospitalità e per l’attenzione riservata a World Wine Passion.

Read Previous

Le giornate del Pinot nero festeggiano i 20 anni e premiano il meglio del Pinot nero italiano

Read Next

Le Rive – Grapariol – Delle Venezie Igt – 2017