Quando la grappa diventa una passione che suggerisce di ampliare la conoscenza e la storia del nostro distillato di bandiera
È proprio una voglia ed una “sete” di sapere che mi induce a girare per le valli e le campagne sparse sul nostro territorio. Entrare ancora in quei negozietti nascosti, in quelle antiche botteghe dove si vende ancora di tutto nella speranza di carpire qualche novità o qualcosa che faccia emozionare per aver trovato una cosa che mi era ancora sconosciuta. È cosi che vidi una vecchissima bottiglia di grappa con al collo e sul tappo un polveroso pezzo di metallo che scoprii essere un vecchio sigillo.
Chiaramente fui colpito da una rinnovata curiosità e per saperne di più mi faccio invitare da un caro amico che, oltre ad essere un grande ristoratore, è anche un grosso intenditore di grappe e nel contempo forse il più grande appassionato e raccoglitore di grappe.
La sua cantina accoglie qualcosa come circa 10000 bottiglie di grappa. Marino non rifiuta mai una richiesta di questo tipo e, dopo aver fissato l’appuntamento, ci siamo accordati per l’incontro. Al mattino del giorno prescelto ci troviamo al suo locale per parlare di fascette e sigilli. Ovviamente non dimentichiamo anche di aprire una splendida bottiglia di distillato per farla “ossigenare” e provarne il contenuto. Il mattino per me è il momento migliore per dare giudizi su quanto si degusta.
Marino si dà da fare e mi mostra alcuni campioni e comincia a parlare:
“Su alcune vecchie bottiglie di grappa compaiono dei bollini metallici grandi all’incirca come una vecchia monetina da 5 lire che sigilla il tappo mediante una cordicella o un filo metallico. Questi erano appunto i “sigilli”, ovvero il contrassegno di stato applicato su tutte le bottiglie di grappa così come su quelle di tutte le altre bevande alcoliche.
I più antichi riportavano lo stemma reale (con o senza fascio) successivamente, durante la prima repubblica, compare una testa di donna e infine una stella individua i sigilli della seconda repubblica; sul retro era indicata la quantità del distillato. Dal 1959 in poi essi furono sostituiti da fascette di carta apposta attorno al collo della bottiglia. Una linguetta unita al tappo posta sotto la fascetta ne determinava lo strappo per l’apertura. Questa versione è oggi sostituita da quella più semplice che vede la fascetta applicata tra il tappo ed il vetro”
I profumi ormai hanno invaso la cantina ed allora meglio assaggiare qualcosa di speciale ed accomodarci attorno al tavolo. Continueremo l’incontro più tardi.