Morsi di luce – Florio
Girovagando tra le enoteche abbiamo intravvisto questa bottiglia che ci ha incuriosito. Per inventare un nuovo assaggio si trovano subito quattro amici e dunque ci siamo apprestati immediatamente a dare un parere su questa grappa.
Preparati i calici, subito la mescita ci ha consigliato di attendere un poco di tempo prima dedicarci alla degustazione: ci eravamo, infatti, accorti che necessitava di una preventiva ossigenazione. A tempo scaduto ci siamo subito apprestare a tuffare il nostro naso nel calice. Visivamente limpidissima. Siamo stupiti nel trovare una struttura alcolica molto contenuta 40% quasi insignificante.
Al naso però risulta elegante con un equilibrio importante che miscela una splendida aromaticità dove i profumi fanno riconoscere la vinaccia distillata. Intensamente fruttato riconoscibile l’albicocca e pesca dolce e fiori di sambuco; un tocco di melone si scorge sul fondo.
Al palato si presenta sicuramente pieno e sufficientemente morbido, sulla lingua scorrono sensazioni che definiscono il vitigno che sprigiona salvia, sambuco, miele ed una nota di cedro, uniti ad una punta di dolcezza che però non è assolutamente stucchevole. Il finale non appare molto lungo ma si fa delicatamente notare; il ritorno dei profumi e dei sapori si staglia abbastanza bene e ci catturano le delicate sensazioni di frutta sciroppata e di vaniglia. Una grappa che certo non sfigura sul carrello accompagnata da altre di grande importanza. Un distillatore a cui la fama lo rende da sempre tra i primi. Da riassaggiare.