Il vino del sabato: Monferrato Bianco DOC 2012
Territorio e clima dell’area di Grazzano Badoglio
Grazzano Badoglio si trova nel cuore del Monferrato, tra le province di Asti ed Alessandria, ad un’altitudine di 299m s.l.m.
Il terroir monferrino si connota per la sua antica origine marina, prestandosi per questa ragione, come altre importanti e prestigiose aree vitivinicole europee, alla produzione di vini bianchi di grande sapidità. I terreni della zona di Grazzano Badoglio sono in gran parte composti da marne sabbiose e limo-argillose a leggera prevalenza calcarea.
La catena alpina a 130 km ed il mare a 90 km di distanza rendono il clima del Monferrato particolarmente adatto alla coltivazione della vite. Le Alpi, infatti, proteggono quest’area dalle perturbazioni provenienti da Nord e da Ovest, attestando la piovosità annuale sui 600 – 700 millimetri; gli inverni sono relativamente miti rispetto alla latitudine, con minime di pochi gradi sotto zero e precipitazioni nevose in generale modeste.
L’Azienda Tenuta Santa Caterina 1737
La Tenuta ha origini assai risalenti nel tempo e faceva parte, nel Monferrato medievale, del sistema di difensivo del complesso abbaziale benedettino di Grazzano Badoglio, fondato dal primo sovrano di Monferrato, Aleramo, nell’anno 961.
La proprietà si è via via trasferita attraverso i secoli tra le maggiori famiglie locali (dai Plebano ai Cotti) e l’attività agricola ha sempre prosperato, fino ad arrivare ad una fase di declino negli ultimi vent’anni del secolo scorso.
Il recupero della Tenuta e dell’attività agricola – ivi compresi i vigneti – è opera di Guido Carlo Alleva, che oggi, insieme alla figlia Giulia e coadiuvato dall’enologo Mario Ronco, ha indirizzato l’attività verso la produzione di vini di alta qualità, coniugando le conoscenze tradizionali con i più moderni canoni dell’enologia contemporanea, sempre ispirandosi a criteri di agricoltura integrata.
Il vino: Monferrato Bianco DOC “Salidoro” – 13,5% vol.
Uvaggio: 70% Chardonnay, 30% Sauvignon Blanc.
Vendemmia effettuata a mano.
Le uve Chardonnay e Sauvignon Blanc vengono vinificate insieme e il 10% del prodotto fermenta in legno per 8 mesi, mentre la restante parte viene vinificata in vasche d’acciaio inox.
Note di degustazione:
Giallo paglierino limpido, al naso esprime lievi ed interessanti note sulfuree che riportano alla pietra focaia, oltre a fiori gialli e frutta gialla, lievi note balsamiche e frutta tropicale.
In bocca si rivela di corpo, rotondo e burroso, grazie anche all’evidente nota di glicerina che, insieme all’alcolicità del vino, ne esalta le morbidezze.
Abbinamenti:
Trota affumicata, pecorino sardo fresco, pollo freddo in gelatina, orata al forno, linguine con ragù di pesce, astice alla griglia.