Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti: un momento di crescita e di grandi emozioni
I più grandi doni che puoi dare ai tuoi figli
sono le radici della responsabilità e le ali dell’indipendenza
Denis Waitley
Poco più di due settimane sono trascorse da quando si sono chiusi i cancelli dell’ottava Edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza Expo (24 e 25 novembre 2018), organizzato dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) e visitato da ben 18.500 appassionati e addetti ai lavori. Ora sarebbe facile allineare una lunga serie di parole per raccontare la filosofia di questa Federazione, basata sulla terra e la passione per la vigna e per il vino ma anche sulla continua ricerca della tutela del consumatore, così come sarebbe facile dilungarsi sulle peculiarità di questa Fiera nella quale, oltre a essere possibile acquistare i prodotti, rimangono intatti – pur con l’enorme aumento di espositori e visitatori, quest’anno sono stati presenti ben 600 produttori – il clima famigliare e la possibilità di confrontarsi con calma coi vignaioli sui molti vini degustati.
Credo però che il modo migliore per raccontare questo evento, divenuto ormai un punto fermo per molte migliaia di enoappassionati, sia narrarne i vini, lasciando che la fatica di questi 600 piccoli e grandi produttori sia valorizzata non solo dalle idee che li guidano ma dal risultato del loro lavoro che, sulla base della mia esperienza, vede la qualità dei vini proposti crescere di anno in anno.
Le degustazioni, ovvero il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti nel calice
Nelle righe che seguiranno saranno riportate le mie sensazioni su alcuni dei vini che ho avuto il piacere di assaggiare nel corso della mia visita al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Per ovvi motivi di spazio, ho dovuto necessariamente compiere delle scelte delle quali mi scuso con i produttori che non troveranno, di seguito, i loro vini. Il mio grazie e i miei complimenti vanno – e non potrebbe essere altrimenti – a tutti gli espositori che mi hanno dedicato il loro tempo e, più in generale, a tutti i vignaioli FIVI – e non solo – per le emozioni che ci regalano con il loro impegno. Da ultimo, tengo a specificare che le Aziende di seguito recensite saranno riportate in esclusivo ordine alfabetico.
Alemat – Emilio – Grignolino d’Asti – 2016
Prodotto da uve grignolino in purezza ottenute da vigne allevate su terreno argilloso-calcareo a un’altitudine di circa 250m s.l.m. e che godono di esposizione a mezzogiorno, l’Emilio è vinificato e maturato esclusivamente in acciaio.
Dal calice, nel quale si mostra di un chiaro color aranciato, questo Grignolino d’Asti 2016 apre al naso con inconsueti profumi di pesca gialla matura e di melone giallo ai quali seguono le più tipiche note di confettura di lampone e pepe nero; il suo panorama olfattivo – fine, elegante ma certamente fuori dal coro – si completa con inconsuete e iodate note salmastre.
Al palato, si offre vivo e nervoso in virtù di tannini fitti, dolci ma tutt’altro che domi e di una lineare freschezza; l’ottimo corpo e la bella struttura avvolgono le durezze regalandogli equilibrio e una beva facile ma certo non priva di nerbo; soddisfacente la persistenza.
Ponzano Monferrato (AL)
Angelini Paolo – Golden Arbian – Grignolino del Monferrato Casalese Doc – 2013
Questo grignolino, ottenuto da uve prodotte dal vigneto Arbiano su suoli ricchi di calcare e calcareniti, è stato maturato per 36 mesi in tonneau di rovere francese di terzo passaggio; la fermentazione malolattica è stata svolta in legno.
Il suo evoluto color tonaca di frate di buona intensità lascia spazio a un bouquet fine, complesso ed elegante nel quale le note di piccolo frutto rosso in confettura sono frammiste ai sentori agrumati del chinotto e delle scorze di arancia amara nonché alle più dolci sensazioni del potpourri di fiori rossi; l’insieme trova pieno compimento grazie alle tipiche sfumature speziate ben riconducibili al pepe nero.
In bocca, stupisce per l’ancora non conclusa gioventù che si manifesta nei tannini fitti ma nervosi e nella ben percepibile freschezza; l’equilibrio dell’insieme è garantito dal buon corpo e dalla pienezza della struttura; decisamente lunga la persistenza.
www.societaagricolaangelinipaolo.com
Ozzano Monferrato (AL)
Azienda Vitivinicola La Tur – Bramaterra Doc Riserva – 2015
Questo Bramaterra Riserva, prodotto prevalente mente da uve nebbiolo con piccole percentuali di croatina e vespolina, è stato vinificato interamente in acciaio per essere poi maturato per 24 mesi in botti di rovere.
L’Azienda produce solo tre etichette – oltre a questa Riserva, realizza un Bramaterra Doc e un Coste della Sesia Doc – per un totale di 2500 bottiglie; il 2015 è stata la prima annata aziendale.
Di color granato di corretta intensità, si offre al naso, inizialmente, per mezzo di intense ed eleganti note di scorza di arancia rossa affiancate da una ben presente verticalità balsamica; le note di confettura di marasca e ribes rosso costituiscono la base e il sostegno dell’intero bouquet aiutate in questo importante ruolo dai sentori di violetta essiccata e dalle garbate sfumature di sottobosco.
Il sorso, di grande carattere e ampiezza, si presenta di corpo e assai morbido per trovare poi immediato sostegno nella dolce e vivida tannicità nonché nell’altrettanto ben presente freschezza. Vino di eccellente personalità e tipicità, chiude assai lungo conducendoci in modo quasi obbligato al sorso successivo.
www.aziendavitivinicolalatur.it
Curino (BI)
Cantina Pellegrini – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Doc – 2017
Prodotto da uve verdicchio ottenute da vigneti coltivati su versanti con esposizione sud-orientale e costituiti da suoli argillosi, questo Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2017 è stato vinificato e maturato esclusivamente in acciaio.
Di color paglierino intenso e cristallino reso ancora più accattivante da lievi sfumature dorate, questo vino apre per mezzo di croccanti note fruttate di mela Golden e pesca bianca alle quali si uniscono i sentori agrumati del cedro e del bergamotto; lievi sensazioni di idrocarburo ne completano l’interessante quadro olfattivo.
Al palato, spicca per l’ottimo corpo e la grande morbidezza immediatamente seguite dalla vibrante freschezza e dall’altrettanto netta sapidità che si mostrano capaci, nel loro insieme, di conferire al sorso equilibrio, personalità e una beva di eccellente piacevolezza; decisamente lunga la persistenza.
Morro d’Alba (AN)
Cantine Lucà – Calabria Igt Mantonico Passito – 2015
Questo passito è ottenuto da uve mantonico coltivate nel comune di Bianco (RC) su argille chiare a quote comprese fra i 50 e i 100m s.l.m.; le uve, dopo la vendemmia, sono state appassite al sole su graticci per circa 8 – 10 giorni. Questo vino è stato vinificato in acciaio e, in seguito, maturato per un anno in botti di castagno da circa 7 quintali.
Dal calice, nel quale sfoggia un lucente e caldo color ambra chiaro, emerge un insieme di profumi, tra loro armoniosamente frammisti, di grandissima finezza. Le leggere, ma ben presenti, note eteree donano eleganza e sostegno alle più dolci sensazioni fruttate che riportano i nostri sensi all’uvetta appassita, al dattero e alle albicocche disidratate; da questo primo “strato” emergono i sentori di frutta secca con guscio, quali la nocciola tostata e il gheriglio di noce affiancati da un ricordo di caramello.
Il sorso – dolce, equilibrato e intrigante – è retto con autorità da una vibrante freschezza che funge da scheletro per l’ottimo corpo e l’eccellente morbidezza. Passito di grande fascino e millenaria storia, chiude lunghissimo, mai stucchevole e con un fin di bocca di rara eleganza.
Bianco (RC)
Casa Comerci – Libìci – Calabria Igp – 2006
Ottenuto da uve magliocco canino in purezza coltivate nei comuni di Limbadi e Nicotera su suoli sabbioso-limosi a circa 250metri di altitudine, il Libìci viene vinificato e maturato esclusivamente in acciaio; affina in bottiglia per almeno cinque mesi prima di essere messo in vendita.
Dal calice, nel quale sfoggia un bellissimo color granato intenso, emerge un’insieme di sensazioni ampio ed elegante nel quale, inizialmente, spiccano le note di confettura di frutti rossi che, a seguito di una timida rotazione, vengono affiancate dalle sensazioni agrumate del chinotto nonché dai sentori floreali del potpourri di fiori rossi; leggere sfumature di sottobosco ne completano il già ampio spettro olfattivo.
Il sorso – ampio, morbido e di ottimo corpo – sfoggia tannini fitti, dolci e piacevolmente nervosi oltre a una equilibrata freschezza; la lunga persistenza ci permette di prolungare nel tempo il piacere di un assaggio che ci lascia lentamente accompagnandoci al sorso successivo per mezzo di un elegante fin di bocca.
Nicotera (VV)
Cascina Gilli – Arvelé – Freisa d’Asti Doc Superiore – 2015
Ottenuto da uve freisa prodotte da un vecchio vigneto allevato su suoli marnoso-argillosi a una quota di 380m s.l.m. con esposizione a sud-sudest, l’Arvelé 2015 è stato vinificato interamente in acciaio per maturare poi in barrique per un periodo di circa 12 mesi.
Di color granato intenso, mostra un bouquet fine ed intenso nel quale il ruolo di protagonista è affidato alle note fruttate della ciliegia molto matura. A queste si affiancano, senza mai esserne comunque prevaricate, i sentori speziati della noce moscata e della liquirizia nonché quelli floreali del potpourri di fiori rossi; gradevoli, anche se evidenti, sensazioni di vaniglia ci ricordano l’importante uso dei legni piccoli.
Vino di ottima personalità, sfoggia un ingresso ampio, succoso, morbido e di corpo, per lasciare poi spazio alla fitta e giovanile tessitura tannica e a una freschezza importante ma perfettamente vestita; assai più che soddisfacente la persistenza.
Castelnuovo Don Bosco (AT)
Firmino Miotti – Vespaiolo 16.9 – Breganze Doc – 2016
Le uve vespaiola utilizzate per la produzione di questo vino sono state coltivate su suoli vulcanici in località Colle di Santa Lucia (VI) e, in seguito, fermentate in barrique di acacia.
Le fragranti note di albicocca croccante, che per prime si presentano ai nostri sensi, sono presto affiancate dalle sensazioni speziate del pepe bianco oltre che da sentori più dolci riconducibili al miele di acacia e ai fiori di ginestra.
Il sorso apre morbido e di corpo per lasciare poi rapidamente emergere la vena acida e l’evidente sapidità che, nel loro insieme, gli conferiscono equilibrio e piacevolezza di beva; la più che soddisfacente persistenza e la garbata chiusa ammandorlata concludono un assaggio che trova nell’equilibrio e nella bevibilità i propri principali punti di forza.
Breganze (VI)
Gabi Wines – Vitovska – Venezia Giulia Igt – 2016
Vino ottenuto da uve Vitovska, vitigno emblema del Carso triestino, coltivate lungo i ventilati pendii che guardano il Golfo di Trieste su suoli di origine marina torbiditica, ovvero flysch, per molti versi simili alla ponca del Collio; tale vino è stato fermentato e maturato per circa un anno in botte.
Di un cristallino color dorato, questa Vitovska 2016 sfoggia un naso con marcate sensazioni croccanti di frutta a polpa bianca alle quali si affiancano fini sentori di erbe provenzali e fiori di gelsomino; una ben presente nota di mentuccia regala all’insieme ulteriore complessità e un quadro olfattivo balsamico e verticale.
Il sorso, molto teso e vibrante, apre rotondo e di ottimo corpo per rivelare poi una lineare freschezza e una sapidità ben più che marcata; la più che adeguata persistenza conclude un assaggio capace di coniugare facilità di beva, carattere ed espressione del vitigno e del territorio.
Via dei Timo, 38 – Trieste
Le Marne – Marne bianco – Gavi Docg – 2009
Ottenuto da uve cortese in purezza, questo Gavi Docg 2009, interamente vinificato e maturato in acciaio, si presenta allo sguardo di un brillante color dorato che ci introduce a un panorama olfattivo di non comune interesse. La frutta a polpa gialla matura sembra costituire una rete attraverso le cui fitte maglie si affacciano – in modo garbato ma nitido e chiaro – le sensazioni agrumate del cedro candito e del mandarino fresco così come quelle dei fiori di ginestra e del miele di castagno; una lieve vena di idrocarburo ne percorre l’insieme arricchendone ulteriormente il bouquet.
All’assaggio, si rivela morbido, ampio e avvolgente: l’ottima struttura e la pienezza del corpo trovano il loro asse di simmetria nella marcata spina acida e nella più che evidente sapidità; decisamente lunga la persistenza e assai fine, grazie anche a lievi sentori ammandorlati, il fin di bocca.
Parodi Ligure (AL)
Mammoliti – Lucraetio – Riviera Ligure di Ponente Doc Moscatello di Taggia Passito – 2016
Ottenuto da un antico biotipo di moscato bianco, localmente noto col nome di moscatello di Taggia, questo vino si offre allo sguardo di un lucente color giallo dorato. Dal calice, emergono note di frutta a polpa bianca ben matura oltre a sensazioni di uvetta appassita; a questi primi profumi fruttati si affiancano – dando vita a un insieme intenso, fine e armonico – i sentori agrumati del bergamotto oltre ad altri più balsamici e vegetali che ci riportano alla salvia sclarea tanto amata da Luigi Veronelli.
All’assaggio, si offre rotondo, ampio, dolce e ricco; l’eccellente struttura e l’ottimo corpo sono ben sorretti dalla vivace freschezza e dalla ben avvertibile sapidità; assai lunga la persistenza e molto gradevole, senza mai divenire stucchevole, la beva.
Ceriana (IM)
Massimo Rivetti Family Farm – Froi – Barbaresco Docg – 2015
Prodotto da uve nebbiolo ottenute da una selezione delle migliori uve aziendali, questo Barbaresco è stato maturato per due anni in botti di rovere da 25hl.
Di color granato chiaro, il Froi 2015 apre al naso grazie alle eleganti note agrumate di arancia amara alle quali si uniscono armoniosamente le sensazioni floreali della violetta appassita; il bouquet regala, e non potrebbe essere altrimenti, anche un fitto tappeto fruttato di marasca e ribes rosso maturi che, oltre a sostenere ed evidenziare le note di apertura, sposano con eleganza la garbata sfumatura di sottobosco che ne completa il bouquet.
Il sorso – dinamico – si presenta morbido, avvolgente e piacevolmente caldo, per lasciare poi spazio, oltre alla ben presente freschezza, a tannini di eccellente fattura ma certo ancora non domi; assai lunga la persistenza.
Neive (CN)
Percivalle – Chardonnay – Provincia di Pavia Igp – 2017
Le uve chardonnay, utilizzate per la produzione di questo vino, sono state ottenute da vigneti coltivati su suoli argilloso-calcarei di medio impasto a un’altitudine di circa 150m s.l.m.; tali uve sono state fermentate in barrique dove hanno sostato per circa due mesi. Il vino così ottenuto è stato poi maturato in acciaio per alcuni mesi.
Il suo intenso e luminoso color paglierino con riflessi dorati ci introduce a un naso decisamente più improntato alla finezza che all’intensità; dal calice emergono note di frutta gialla matura, ma ancora fragrante, alle quali si affiancano fini sensazioni agrumate di cedro fresco e sentori floreali ben riconducibili alla ginestra.
L’attacco al palato è ampio, molto morbido e avvolgente in virtù dell’ottimo corpo e dell’importante struttura ma, in pochi istanti, rivela il proprio intimo e deciso carattere grazie alla vibrante freschezza e alla nitida sapidità. Un vino di ottimo equilibrio, lunga persistenza e marcata personalità che racconta il vitigno e le dolci colline dell’Oltrepò Pavese.
Borgo Priolo (PV)
Tenuta Santa Caterina – Sorì di Giul – Fresia d’Asti Doc Superiore – 2013
Le uve freisa, utilizzate per la produzione di questo vino, provengono dal vigneto Podere dei Mossetti, sito a una quota di circa 300m s.l.m. in comune di Grazzano Badoglio (AT) e allevato su suolo argilloso-sabbioso; la vigna gode di esposizione compresa fra sud e sud-est. Il Sorì di Giul è maturato inizialmente per circa otto mesi in tonneau e, in seguito, per altri 12 mesi in botti da 30hl.
Il suo chiaro color granato, così tipico del vitigno dopo qualche anno dalla vendemmia, prelude a un bouquet fine e intenso nel quale spiccano le note delle confetture di fragola e di ciliegia oltre alle sensazioni speziate della noce moscata e a quelle agrumate delle scorze di arancia amara; decisi – ma non eccessivi – sentori di vaniglia ne completano l’elegante quadro olfattivo.
Il sorso, rotondo e di ottimo corpo all’ingresso, trova in seguito il necessario equilibrio grazie alla fitta e giovanile tessitura tannica e alla vivace freschezza; la lunga persistenza e la piacevolezza del fin di bocca concludono un assaggio capace di dare il giusto valore a un vitigno spesso trascurato.
Grazzano Badoglio (AT)
Terrazzi Alti – Valtellina Superiore Docg Sassella Riserva – 2015
Prodotto da uve nebbiolo in purezza coltivate, con esposizione a meridione, a quote comprese fra i 450 e i 500m s.l.m., questo Sassella Riserva 2015 è stato maturato in botti da 18 e 20hl per circa un anno per poi affinare in bottiglia fino al momento della sua messa in commercio.
Di color granato chiaro nel quale occhieggiano i primi riflessi aranciati, questa Riserva sfoggia una naso tipico e fine nel quale, tra le fitte maglie delle note fruttate delle confetture di marasca e ribes rosso, emergono nitide le sensazioni della violetta essiccata e del confetto; evidenti, ma garbati, sentori di sottobosco ne completano il quadro olfattivo.
Al palato spicca per l’eccellente morbidezza e l’ottimo corpo; il nerbo dell’insieme è garantito da tannini esuberanti ma di ottima fattura oltre che dalla necessaria freschezza; persistenza assai più che soddisfacente.
Sondrio