I Dodici vini di Natale – giorno 7
Rosè Spumante Brut-Le Colture
Territorio e clima di Conegliano- Valdobbiadene:
Questo territorio, dal nome difficile da ricordare per chi approda in questo lembo del Nord Est d’Italia per la prima volta, si trova a 50 Km da Venezia e 100 dalle Dolomiti. Una fascia verdeggiante di dolcissime colline ai piedi delle Prealpi trevigiane. Siamo nella regione del Veneto.
Qui la produzione del vino risale a tempi molto antichi e nei secoli l’uomo ha modificato la morfologia del paesaggio tanto da creare uno scenario unico, oggi iscritto nelle liste per la nomina a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ma fu solo a partire dal ‘600, con la nascita delle Accademie dell’Agricoltura prima e della celebre Scuola di enologia poi, che segna significativamente la diffusione della cultura delle viticoltura sul territorio che resta legata al grande fenomeno del Prosecco.
La caratteristica del clima e del suolo rendono la zona particolarmente adatta alla produzione di vino grazie al loro naturale connubio; il primo piacevole, mite e temperato, tanto da essere stata eletta secoli addietro la meta estiva preferita dei nobili veneziani per sfuggire alla calura estiva della laguna; il terreno, invece, è stato modellato dal ghiacciaio del fiume Piave e dei suoi affluenti e per la sua natura alluvionale calcarea e in alcuni tratti ricco di argilla dà vini particolarmente raffinati e freschi…e non solo da uve autoctone.
L’Azienda Agricola Le Colture:
Situata nella zona Cru del territorio di Valdobbiadene in quella striscia collinare di solo 100 ettari circa chiamata Cartizze, precisamente a Santo Stefano, l’azienda è tra le più rappresentative del territorio. Le uve lavorate provengono dai 45 ettari tutti di proprietà dislocati in zone diverse con le migliori esposizioni. L’attività produttiva dell’azienda risale al 1500 ed è sempre stata capeggiata dalla famiglia Ruggeri; oggi i fratelli Cesare e Renato detengono quell’antico sapere consapevolmente tramandato alle nuove generazioni.
Famiglia, Tradizione, Semplicità, Sostenibilità sono i loro capisaldi. Un nucleo familiare che rispecchia i tradizionali valori tradotti nella loro quotidiana e opera nel rispetto della natura, pietra miliare a ricordo dei sacrifici, degli sforzi e della collaborazione necessaria per rendere unico questo territorio. Semplicità quale sinonimo di qualità:” Rimaniamo concreti e concentrati sulle cose semplici, le più belle, e facciamo cose che piacciono e soddisfano prima di tutto noi e cerchiamo sempre di farle al meglio” le parole della nuova generazione rappresentata da Alberto Ruggeri, talentuoso comunicatore che porta con successo l’immagine dei suoi vini nel mondo.
Il Vino: Rosé – Spumante Brut 12,5% Vol
70% Chardonnay 30% Merlot
Questo vino è l’eccezione che conferma la regola! Una fusion perfetta di tecnica – metodo Charmat che in questa parte d’Italia meglio che in qualunque altro posto è sinonimo di uno stile di vino – e le caratteristiche organolettiche dei vitigni internazionali che godono del clima e del suolo favorevoli per esprimere al meglio le loro qualità.
Il Merlot è sottoposto a diradamento dei grappoli quando è ancora in pianta per garantire una maggiore concentrazione di sostanza e zucchero che durante la fase di vinificazione assicura una maggiore morbidezza al vino. Le uve, vendemmiate ad Ottobre, sono sottoposte a pressatura soffice e macerazione parziale con le bucce al fine di estrarre l’intensità di colore desiderato. La fermentazione termina in contenitori di acciaio a temperatura di 18°C. Lo Chardonnay – nobile vitigno- concorrerà a formare la Cuvée che sarà spumantizzata con rifermentazione in autoclave secondo metodo Charmat per circa 3 mesi. Il risultato è tanto insolito quanto sbalorditivo per la zona delle bollicine più diffuse al mondo, il Prosecco.
Note degustative:
L’aspetto è molto intrigante. Il colore rosa cipria tenute di notevole brillantezza ricorda l’atmosfera romantica e stuzzicante di un bistrot parigino di fine ‘800.
Al naso è un fragrante pot pourri di piccoli frutti rossi, lampone, fragolina, corbezzolo, ribes, melograno. Un cenno di fiori di pesco e di petali di rosa; sul finale una scia tostata di crosta di pane e piccola pasticceria secca.
L’ingresso in bocca è decisamente vivace, sapido ed elegante…è un vino con la “schiena dritta” che rispecchia i caratteri dei vitigni con cui è prodotto soprattutto lo Chardonnay. Le bollicine fini e persistenti solleticano il palato lasciando il posto ad una delicata morbidezza e finale lievemente ammandorlato. Lunga la persistenza. Grande piacevolezza ed invitante beva.
Abbinamenti:
Poliedrico. Mousse di salmone o “bacalà” accompagnata da sottili fettine di pane ai cereali tostate. Filetto di Halibut con salsa alle erbe e uova di quaglia. Guazzetto di triglie. Zuppetta di pesce. Frittata di spaghetti e salsiccia. Pasta ripiena di verdure con ragù bianco di coniglio.