• Lun 04 Dic 2023

Pier Paolo Antolini si racconta…

Pier Paolo, già dalla breve presentazione che hai scritto per raccontarci la vostra Azienda si percepisce il profondo rispetto per le tradizioni del vostro territorio: alla luce di questa profonda passione, quali ritieni debbano essere, per voi, le caratteristiche fondanti dei vini delle vostre colline?
I vini delle nostre colline provengono da uve con maturazione tardiva e grazie alla forte escursione termica sono caratterizzati da profumi intensi ed eleganti e da struttura non eccessiva con una freschezza accentuata che dona al gusto equilibrio ed eleganza.

Il vostro amore per la Valpolicella si concretizza anche in una vitivinicoltura rispettosa dell’ambiente: ci puoi raccontare come si concretizza, in vigna e in cantina, tale rispetto?
Non siamo biologici certificati ma siamo “supersostenibili” nel senso che grazie all’uso della confusione sessuale su tutta la superficie aziendale cerchiamo di non usare insetticidi e se dobbiamo usarli non usiamo quelli chimici, sfalciamo l’erba tra le file e sulla fila in questo modo non usiamo diserbanti chimici, per i trattamenti si usa zolfo e rame, in cantina abbiamo un impianto fotovoltaico che copre tutto in nostro fabbisogno energetico.

I vostri due Amarone sono affinati, prima dell’assemblaggio finale, in legni di diverse essenze: ci puoi raccontare, in breve, i motivi di questa scelta e cosa ciascun legno è capace di donare al prodotto finito?
Grazie al suggerimento di un nostro amico, oltre al consueto rovere, abbiamo dapprima introdotto il legno di ciliegio poi in seguito il castagno e per ultimo il gelso, praticamente erano i legni che venivano usati in passato per la conservazione del vino, ognuno di questi matura il vino in modo differente dando delle note particolari, il segreto sta nell’assemblaggio finale, cerchiamo dei vini complessi, che mantengano la tipicità e che non siano coperti dalla vaniglia!

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