Merate Divino 2023 e la rinascita del vino di Brianza
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Fabio Volpentesta
- Mar 01 Ago 2023
- 12 minute read
A Merate (LC), lo scorso 8 luglio 2023 si è svolta la manifestazione Merate DiVino dedicata ai vini del Consorzio Terre Lariane IGT che ha visto una grande partecipazione di appassionati e, soprattutto, di moltissimi giovani.
La manifestazione
Arrivata alla seconda edizione, “Merate DiVino” è una manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Merate (LC) che si è tenuta sabato 8 luglio 2023: in una calda serata d’estate la grande partecipazione di pubblico (appassionati o semplici curiosi, ma soprattutto moltissimi giovani) è stata la migliore e gratificante risposta per gli organizzatori. Il percorso enogastronomico ha coinvolto sei cantine aderenti al Consorzio Terre Lariane IGT e quattro aziende agricole che hanno proposto i sapori del territorio, dagli assaggi da forno e dalle verdure fresche, grigliate e trasformate, agli immancabili formaggi caprini, vaccini e salumi vari. Per gli amanti del Gin, presente anche Imbergin, un prodotto di nicchia della distilleria nella vicina Imbersago.
Il pretesto è stato quello di far conoscere un territorio sia pur piccolo, ma in una entusiasmante fase di crescita, dove tutti i produttori del Consorzio sono accomunati dallo stesso spirito di legame e dalla volontà di lavorare per riqualificare quell’area della Brianza e del Lario, già storicamente vitata e decantata per la sua vocazione alla produzione vitivinicola.

I vini degustati
Quello che segue è il racconto della degustazione di alcuni vini presenti alla manifestazione meratese; in aggiunta, anche la descrizione di altri che ho avuto il piacere di assaggiare, direttamente in Cantina, nei giorni precedenti l’evento.
Azienda Agricola Runch
Lorenzo Ronchi ha fondato questa azienda agricola solo sette anni fa, rilevando una vigna di un ettaro scarso impiantata nei primi anni ’90 sui tipici terrazzamenti di Montevecchia, in località Ronco Alto.
Vegia bianco – Terre Lariane IGT – 2020
Questo vino è un blend di chardonnay (80%) e riesling renano (20%) con uve raccolte e selezionate manualmente; la fermentazione avviene con lieviti selezionati in tini di acciaio a temperatura controllata, con successivi batônnage. Il colore giallo paglierino rivela qualche sfumatura verdolina e i profumi rievocano sentori di frutta gialla e minerali; il corpo è leggero e il sapore fresco, piacevolmente sapido, mediamente persistente.
Cresta rossa rosso – Terre Lariane IGT – 2019
Il nome è un omaggio al picchio, raffigurato in etichetta, presente nei boschi dell’area naturale protetta di Montevecchia e che spesso ha preso di mira assi di legno dell’azienda Runch.
Punta di diamante della produzione di Ronchi, questo rosso è prodotto da merlot (80%) e cabernet sauvignon (20%), con macerazione sulle vinacce per circa 15 giorni; dopo la fermentazione alcolica e quella malolattica, il vino sosta in barrique – sia nuove sia usate – per un anno.
Nel bicchiere, il vino è poco trasparente, di un rubino acceso; il naso è diretto e intenso, con richiami iniziali di fiori scuri (viola, rosa, geranio), frutta matura e in profondità sottobosco, cuoio e spezie piccanti. Il sorso è deciso e di corpo, caldo e piacevolmente tannico; le persistenti sensazioni retro-olfattive lasciano la bocca pulita con un sottofondo vanigliato e accenni di marasca.

Lupone rosso – Terre Lariane IGT – 2020
Il secondo rosso ha la stessa composizione del precedente ma non subisce affinamento in legno.
Il colore richiama al rosso rubino con qualche riflesso porpora; i profumi poco intensi hanno un carattere vinoso e lievi note fruttate e speziate. Al palato, è asciutto, con la componente alcolica bilanciata dalla freschezza e dal tannino; il finale rimanda a un sottile e amaricante aroma di sottobosco.

Azienda Agricola La Costa
Claudia Crippa è la titolare dell’azienda La Costa, in località La Valletta Brianza, presidente del Consorzio fino a qualche mese fa; questa bellissima struttura, immersa nel Parco Regionale del Curone, oltre alla cantina (circa 45.000 bottiglie l’anno) dispone di un agriturismo con appartamenti dallo stile rustico e un ristorante, “Cascina Galbusera nera”, che offre piatti della tradizione del territorio.
Solesta bianco – Terre lariane IGT – 2020
Il carattere “solare” di questo vino ne ha ispirato il nome, un tributo ai riti propiziatori dedicati al solstizio d’estate di celtica memoria. A base di riesling renano in purezza, sosta per un anno in botte di acacia da 20 ettolitri; il colore è giallo paglierino scarico e al naso si colgono delicati sentori di frutta bianca ed esotica, con un sottile velo di pietra focaia. In bocca, è morbido, mediamente caldo di equilibrata acidità e sapidità.
860 – Terre lariane IGT Verdese – 2019
In questa annata sono state prodotte proprio 860 bottiglie da uva verdese, l’unico autoctono del territorio, che fermenta in acciaio con macerazione sulle bucce per 17 giorni e un anno di affinamento in barrique. Alla vista, si presenta con un colore giallo dorato, molto luminoso; all’olfatto, è intrigante, di buon impatto ed esprime da subito note floreali, come piccoli fiori di campo e lavanda, affiancate dalla frutta esotica, erbe aromatiche e miele d’acacia. Al gusto, il vino è piacevolmente morbido e “grasso”, ben equilibrato con le componenti di freschezza e sapidità che amplificano il sapore fruttato in una buona ampiezza di bocca.

Brigante bianco – Terre Lariane IGT – 2022
Brigante esprime il senso scherzoso per un vino che mette il buonumore da degustare in compagnia, ma richiama anche la radice etimologica dell’antico nome di Brianza, Brig, che significa collina, altura. La base ampelografica è chardonnay al 50%, Manzoni bianco 40% e verdese 10%; si veste di una tonalità paglierina con leggeri riflessi dorati e al naso, di buona intensità, spiccano eleganti profumi di fiori bianchi, mela golden, pesca, albicocca, banana e vegetale secco. Il vino ripropone in bocca il frutto con sfumature di miele e una vena di mandorla amara, mentre l’acidità e la sapidità prolungano le sensazioni gustative.
Brigante rosso – Terre Lariane IGT – 2020
Con una composizione di merlot al 90% e pinot nero al 10% questo rosso dal colore rubino intenso affina per un anno in una botte grande di rovere e un tonneau da 400 litri. L’estate particolarmente calda, insieme alla marna calcarea, hanno contribuito a esaltare i tipici sentori del merlot, come rosa, violetta e frutta rossa; al palato, grande equilibrio tra la freschezza e la morbida struttura, con richiami a note terziarie di boisé, cacao amaro e cuoio.
Terrazze di Montevecchia
Mario Ghezzi, titolare dell’Azienda dal 1994, è sicuramente un pioniere lungimirante, un grande personaggio innamorato della sua terra, definito il padre delle bollicine brianzole. Ho passato molto tempo in sua compagnia e dai racconti appassionati traspare non solo la soddisfazione per i risultati conseguiti ma anche un profondo animo poetico, come quando mi parla degli inizi e della “sfida” di allevare il viognier (ma non solo) e di tutti i suggerimenti in merito avuti dal professor Attilio Scienza. Profetica e intensa la sua risposta allo stimato consulente nazionale che pensava al territorio di San Colombano al Lambro anziché alla Brianza: “No professore, come ha scritto Mario Soldati a pagina 122 del libro ‘Vino al vino’, quello di Montevecchia deve considerarsi vino di Milano perché dista 24 chilometri, mentre San Colombano 40”. Da quel progetto iniziale nascerà proprio l’idea di realizzare un metodo classico, prima vendemmia 2002, sboccatura 2004.

Terrazze di Montevecchia Brut 2016
Il viognier (60%) e il sauvignon (40%) sono alla base di questo spumante metodo classico millesimato, vendemmiate manualmente e vinificate in acciaio inox. I caratteristici terrazzamenti a circa 450 metri, il suolo calcareo marnoso e le escursioni termiche contribuiscono a ottenere un prodotto di assoluta qualità. Le bottiglie fanno una sosta sui lieviti per 36 mesi.
Alla vista è estremamente luminoso, giallo paglierino scarico con riflessi dorati e un perlage fine e persistente; all’olfatto, i profumi diretti ed eleganti richiamano sentori di piccola pasticceria e prodotti da forno che si prolungano in un fruttato e un vegetale fresco. Il palato è molto gradevole, la bollicina cremosa e la componente acido-sapida regala una grande piacevolezza di beva che chiude il sorso con un aroma di agrume dolce.
Una curiosità: Ghezzi mi confida che in gioventù era un ammiratore di Brigitte Bardot e ha sempre chiamato simpaticamente il suo vino “BB”, perché come l’attrice francese è biondo, spumeggiante e di classe. Oggi la versione attuale rimane sempre la stessa, ma l’acronimo si riferisce a “Bollicine Brianzole”.
Piancell bianco – Terre Lariane IGT – 2019
Per 2/3 costituito da viognier, il resto chardonnay; l’affinamento è di sei mesi in acciaio con batônnage e 2 mesi in bottiglia. Dal colore paglierino scarico alla vista, sorprende per la delicatezza dei profumi che comprendono mela, pera, pesca. Bocca pulita e sorso fresco, piacevolmente acido e sapido, con una modesta componente alcolica.
Anima pura – Terre Lariane IGT – 2021
La storia del nome di questo sauvignon in purezza è particolare ed emozionante; il titolare ci parla di un convento, nei pressi della sua azienda, di monache di clausura e delle prove dei canti che lui paragona ai “suoni celestiali delle anime” e che lo ispireranno nella scelta dell’etichetta. Il signor Ghezzi quasi si commuove nel descrivere questo prodotto, parole sue, per metà vino, per metà poesia.
Un vino dal colore verdolino scarico con profumi tipici del sauvignon, ma molto eleganti e sottili, salvia, foglia di pomodoro, pompelmo; i 12,5% di alcol in volume lo rendono piacevolmente fresco, leggero, di buona beva.
Cepp – Terre Lariane IGT – 2020
Il merlot protagonista assoluto di questo rosso deriva da vigne di oltre 20 anni lavorate con una bassa resa, 40 q/ha; le barrique usate per l’affinamento del vino, 12 mesi, vengono utilizzate per cinque anni e rinnovate per un quinto ogni anno. Il termine “Cepp” indica la roccia nel dialetto brianzolo, e, in particolare, un conglomerato a grana grossa molto presente nella collina di Montevecchia , che ha causato qualche difficoltà nella fase di impianto della vigna.
Il vino si veste di un rosso rubino poco intenso, profumi di frutta rossa matura, sottobosco ed erbaceo; in bocca è morbido, caldo,dal tannino vellutato e un finale che richiama aromi di tostatura.

Fattoria Laghetto Vigne Casati
Marco Casati dagli inizi del 2023 è il presidente del Consorzio Terre Lariane Igt, titolare di un grande cascinale nella campagna di Merate, dove produce 6000 bottiglie l’anno. Ha avuto in gestione un vigneto storico, il cui primo impianto risale al XV secolo, all’interno del Convento Sabbioncello di frati Francescani, che ha ampliato nel corso degli anni; il suo agriturismo si occupa anche dell’allevamento di ovini, suini, equini e animali da cortile, oltre a coltivazioni cerealicole e foraggere. Tre sono le etichette di vino prodotte, un merlot riserva in purezza, uno spumante e un rosato; in degustazione le ultime due.
Brut Millesimato Metodo Classico – 2020
Un V.S.Q. bianco davvero interessante, da uve merlot (18 mesi sui lieviti) che non rientra nella denominazione, in quanto non previsto dal disciplinare di produzione. Dal colore paglierino brillante con una bollicina molto fine, colpisce per i profumi intriganti di brioche, prodotti da forno e una venatura burrosa; in bocca, è cremoso, delicatamente sapido e avvolto da una piacevole dominanza acida.
Rosato – Terre Lariane IGT – 2021
Le uve di marzemino fanno una macerazione sulle bucce di circa quattro ore; il risultato è una tonalità rosa cerasuolo decisamente intensa con riflessi ramati. Al naso, emergono tipici aromi di ciliegia, lampone, prugna matura, che si prolungano nel finale con sensazioni di erbe balsamiche; il sorso è fresco, gustoso, con richiami fruttati nelle sensazioni retro-olfattive, di buon equilibrio e persistenza.

Maggioni Francesco
Il vigneto di Maggioni, in località Colombè, produce solo due etichette da chardonnay e merlot; i filari, circondati da una rigogliosa vegetazione, sono ai piedi della collina che sovrasta Montevecchia, sulla cui sommità sorge il seicentesco Santuario della beata Vergine del Carmelo di origine longobarda.
Colombè bianco – Terre Lariane IGT – 2022
Questo chardonnay in purezza appare limpido con una tonalità giallo paglierino scarico dai riflessi verdolini; al naso è poco intenso, delicato con fini note vegetali e mandorlate. La bocca è caratterizzata da una percezione alcolica netta, da una moderata freschezza e sapidità; per questo ritrovo una leggera disarmonia nell’equilibrio dei caratteri gustativi, che risultano leggermente “sbilanciati” sulle morbidezze.
Colombè rosso – Terre Lariane IGT – 2020
Questo rosso a base merlot affina per otto mesi in barrique; il colore è rosso rubino e il naso è schietto, piacevolmente fruttato e speziato. Al palato, la morbidezza e l’alcolicità (14% vol.) ben si integrano con le componenti acida e tannica contribuendo a un sorso equilibrato e di buona persistenza.

Azienda agricola Concordia
Questa realtà è l’unica presente alla manifestazione proveniente dalla provincia di Como, quindi, al di fuori del territorio lecchese di Montevecchia; il piccolo vigneto è dislocato nel centro di Fino Mornasco (uno dei 196 comuni autorizzati dalla IGT) ed è composto da un unico corpo coltivato a chardonnay e pinot nero, complessivamente poco meno di un ettaro di terreno vitato, definito “clos” dallo stesso proprietario.
Socho bianco – Terre Lariane IGT – 2021
Giunto alla terza vendemmia, questo chardonnay in purezza, è vinificato con breve permanenza sulle fecce fini e affinato per sei mesi in acciaio (12% vol.). Il nome ricorda la frazione di Fino Mornasco, Socco; le uve sono pressate in modo soffice e il vino nel bicchiere si presenta di un paglierino intenso, con note di frutta a pasta bianca (pera e mela). In bocca, è leggero, equilibrato nella componente acida e sapida, sicuramente di ottima beva e poco persistente.
Il titolare, Alessandro, a sorpresa decide di mettere in degustazione anche l’annata 2019; il tono del colore, come è facilmente immaginabile, appare molto più intenso, un dorato marcato, come i profumi che richiamano ancora la frutta, ma decisamente matura, quasi in confettura (banana in primis e una mela cotogna), mentre in bocca il vino è morbido e rotondo, con una piacevole sensazione opulenta.

Fines rosso – Terre Lariane IGT – 2022
Il rosso di casa Concordia, pinot nero in purezza, affina per sei mesi in acciaio; il colore è un rubino poco intenso, con richiami odorosi di fiori rossi, frutti di bosco maturi, una chiusura di cuoio e una punta di pellame. Il sorso è leggero, con un’acidità vestita e una trama tannica morbida, per nulla aggressiva.