• Lun 04 Dic 2023

Bio&Dynamica: il Merano Wine Festival racconta i vini biologici, biodinamici e naturali

La terra ha ricevuto l’abbraccio del sole
e noi vedremo i risultati di questo amore.
Tatanka I’yotanka (Toro seduto), capo Sioux

Vini biologici, vini biodinamici, vini naturali: a prescindere dalle differenze fra queste tre tipologie, i confini delle quali non sono sempre chiaramente riconoscibili, le bottiglie ottenute prestando quanta più attenzione possibile alla salute dell’ambiente e, in modo più o meno diretto, al benessere dei consumatori sono ormai una realtà consolidata, che si è ricavata una piccola – ma in crescita – quota di mercato e che è stata ormai accettata pienamente dal mondo della critica enologica nonché dall’alta ristorazione. La qualità di tali vini, infatti, ha ormai totalmente superato l’equazione naturale = difettoso mostrando, oltre ogni ragionevole dubbio, che il lavoro svolto nel corso degli anni ha permesso di accumulare le esperienze e le conoscenze tecniche necessarie a curare la vigna e vinificare le uve nel massimo rispetto dell’ambiente senza compromettere la franchezza e la qualità del prodotto finito. Quanto appena scritto non vuol certo dire che tutti i vini biologici, biodinamici o naturali siano buoni ma solo che la loro qualità dipende dalle capacità e dall’impegno del produttore esattamente come accade per i vini “convenzionali”.

Ecco quindi che il Merano Wine Festival, da sempre particolarmente attento alla qualità dei vini proposti così come alle esigenze di un mercato in continuo divenire, ha riservato, nel corso dell’intera giornata di venerdì 4 novembre 2016, gli spazi del Kurhaus alla sezione Bio&Dynamica, all’interno della quale un centinaio di Aziende produttrici di vini naturali, biologici e biodinamici hanno offerto la possibilità di degustare alcune loro etichette permettendo così ad appassionati e addetti ai lavori di avere un quadro rappresentativo e aggiornato di questa importante realtà.

Spigolature di degustazione

Tra le circa 100 Aziende presenti, sono riuscito a visitarne, ovviamente, sono una piccola parte e sarebbe bello poterle ora raccontare tutte, riuscendo a riportare in poche righe il loro pensiero, la loro volontà e le caratteristiche dei loro che vini che, in ogni caso, sono risultati di sicuro interesse e capaci di ben rappresentare il loro territorio e l’entusiasmo di chi ha dato loro la vita. Purtroppo, il mio lavoro – come quello di tanti altri – porta a compiere delle scelte e, di conseguenza, a raccontare solo alcuni di questi protagonisti. Le righe che seguiranno, pertanto, riporteranno – in estrema sintesi – un breve racconto di alcune Cantine e la descrizione di un loro vino. Agli altri produttori vanno, in ogni caso, i miei complimenti e la mia gratitudine per il tempo che mi hanno dedicato e, cosa ancora più importante, per il loro lavoro, condotto ogni giorno con impegno e grande attenzione al futuro di tutti noi.

Astemia Pentita

www.astemiapentita.it

L’amore non ha età e non solo quello fra due persone bensì anche quello fra una donna – Sandra Vezza – e il vino. Ex Astemia, o meglio Astemia Pentita visto il nome che ha deciso di dare alla propria cantina, Sandra è nata e vissuta in Langa e quindi la sua nuova nuova attività di produttrice, iniziata nel 2010, non poteva che prendere origine a Barolo, proprio al limitare della collina di Cannubi. Tra i Barolo in produzione, oltre al celeberrimo Cannubi, anche Terlo, sempre una Menzione Geografica in comune di Barolo; Cannubi e Terlo sono affinati per 36 mesi in botti grandi. L’azienda produce, inoltre, numerose altre referenze, tra le quali ricordo con piacere il Barbera d’Alba Doc e il Dolcetto d’Alba Doc.

Barolo Docg – Terlo – 2011

Espressione austera e strutturata di questo grande vino Piemontese, questo Terlo 2011 regala un frutto pieno e maturo, oltre a lievi sensazioni minerali e a gradevoli sensazioni di fiori rossi appassiti. In bocca, è ampio, di corpo e con tannini ancora giovani ma fitti e di ottima fattura che gli conferiscono, pur se con qualche spigolo, personalità e carattere.

Bricco Maiolica

www.briccomaiolica.it

L’impegno di ben quattro generazioni della famiglia Accomo è stato necessario perché Bricco Maiolica, a Diano d’Alba (CN), crescesse a partire dai primi 5ha di Dolcetto fino ad arrivare oggi a poter contare su 24ha di vigneti di proprietà. Nel 2013 l’Azienda, ormai da anni condotta da Beppe Accomo, si unisce a quella di Claudia Castella che condivide con lui l’approccio e il valore etico dell’essere vitivinicoltori oggi nel rispetto dell’ambiente e nella costante ricerca della qualità. In Azienda oggi convivono i vitigni tradizionali – Dolcetto, Nebbiolo e Barbera – con alcuni internazionali quali Chardonnay, Sauvignon, Pinot nero e Merlot.

Barolo Docg – Contadin – 2012

Prodotto in circa 3.000 bottiglie da un vigneto esposto a levante a circa 300m di quota in comune di Diano d’Alba, questo vino è stato affinato per circa 24 mesi in botte da 20hl e poi ha continuato il proprio percorso in vetro per altri otto mesi prima della messa in vendita. Al naso si mostra intenso, fine e tipico con sensazioni di frutto rosso maturo e una nota ematica caratteristica e assai piacevole; il bouquet si completa con sensazioni di liquirizia e una gradevole e leggera mineralità terrosa. Al gusto, è pieno, profondo, di corpo ed equilibrato anche se con tannini ancora nervosi, ma di più che buona qualità, che ci ricordano le sue ottime capacità di invecchiamento.

Cascina San Lazzaro

www.icardivini.com

A Castiglione Tinella (CN), Claudio e Mariagrazia Icardi continuano il lavoro iniziato da Lino nel lontano 1914 e al quale diede una svolta decisiva, negli anni ‘60, Pierino – padre degli attuali titolari – iniziando la vendita diretta del proprio vino. Oggi Cascina San Lazzaro può contare su circa 50ha di vigneti certificati biologici e produce circa 360.000 bottiglie tutte ottenute a partire da uve aziendali. 15ha di bosco completano la proprietà aiutando a mantenere un’elevata biodiversità e rappresentando così un ulteriore passo nella direzione di una vitivinicoltura realmente sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Pafoj Bianco – Piemonte Doc bianco – 2015

Ottenuto da uve Sauvignon e Chardonnay vinificate separatamente; le prime vengono affinate in barriques per un periodo di tempo variabile in relazione all’annata. I vigneti di provenienza hanno esposizione sud – occidentale e insistono su suoli poveri e sabbiosi.

Il Pafoj Bianco si presenta al naso con note di frutta matura e tropicale sotto alle quali occhieggiano, appena percepibili, i sentori di foglia di pomodoro riferibili al Sauvignon. Nel suo complesso, un naso fine e ampio, nel quale il legno non risulta percepibile. L’ingresso in bocca è compatto, ampio e avvolgente; l’ottimo corpo e l’evidente morbidezza, adeguatamente sorrette dalla freschezza, danno origine a un insieme di ottimo equilibrio e decisamente piacevole alla beva.

La Piotta

www.padroggilapiotta.it

Giunta ala terza generazione, l’Azienda La Piotta della famiglia Padroggi, tra le le colline dell’Oltrepò in comune di Montalto Pavese, trova attualmente in due giovani cugini entusiasti – ovvero Luca ed Enrico – l’energia e lo slancio che la stanno portando a emergere come interessante realtà del panorama oltrepadano. La tradizione, ben coniugata con alcuni aspetti innovativi, e il grande rispetto per l’ambiente rappresentano indubbiamente le cifre distintive di questa cantina.

Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc Frizzante – 2015

Il luminoso color porpora, reso ancora più intrigante da un’effervescenza gradevole e mai eccessiva,

introduce a un Bonarda tipico, fine e di eccellente pulizia al naso. I piccoli frutti – fragola e lampone su tutti – trovano il loro naturale completamento nelle eleganti sensazioni floreali di violetta e rosa rossa nonché nelle note dolci del confetto; una piacevole verticalità balsamica completa un panorama olfattivo piacevole, ammiccante ma mai banale. All’assaggio il buon corpo trova il giusto nerbo in una struttura tannica evidente, ma assai gradevole, avvolta da morbidezze mai stucchevoli.

Maso Cantanghel

www.masocantanghel.eu

Le colline della porzione centrale della provincia di Trento, tra alta Valsugana e Val di Cembra, ospitano i circa 6ha di vigne di quest’Azienda, di proprietà di Lorenzo e Federico Simoni, dalle uve delle quali sono ottenuti i diversi vini da uve Sauvignon, Gewürztraminer, Pinot grigio e Pinot nero; per la produzione della loro unica Cuvée sono utilizzate, oltre il Sauvignon, il Pinot bianco e lo Chardonnay. Il rispetto dell’ambiente, la volontà di far emergere le differenti caratteristiche della varie vigne e la costante ricerca di finezza ed eleganza rappresentano il filo conduttore del lavoro di questi appassionati produttori.

Vigna Cantanghel – Sauvignon blanc Trentino Doc – 2015

Tra Valsugana e Val Fersina, in comune di Civezzano, a circa 500m di quota su argillosi ricchi di calcari rossi fossiliferi, le uve di Vigna Cantanghel danno origine a questo Sauvignon blanc per il quale sobrietà ed eleganza rappresentano l’asse di simmetria intorno a quale si sviluppa un bouquet caratterizzato da sensazioni di salvia, mentuccia, erbe provenzali e foglia di pomodoro sostenute, nel loro insieme, dalle note di frutta bianca matura ma ancora fragrante. In bocca, la pienezza del corpo trova il proprio equilibrio grazie alla nervosa freschezza che ne rende la beva molto piacevole ma non scontata; la lunga persistenza accompagna all’inevitabile sorso successivo.

Pagani

www.vinipagani.it

In provincia di Verona – precisamente a Cazzano di Tramigna – tra l’area classica del Soave e la Valpolicella, nasce, nel 2012, quest’Azienda che sposa fin dall’inizio le idee di una vitivinicoltura rispettosa dell’ambiente e capace di rappresentare, nelle scelte di vigna e di cantina, lo spirito dei grandi territori in cui si trova ad operare. La Garganega, il Trebbiano di Soave e i vitigni tradizionali di Valpolicella – compresa la sempre più trascurata Molinara – sono gli incontrastati protagonisti del lavoro di Beatrice, la titolare, che si impegna per dare loro la possibilità di esprimere loro stessi e il territorio che li ha accompagnati fino a noi nel corso dei secoli.

Soave Doc Classico – 2014

Ottenuto da uve Garganega (90%) e Trebbiano di Soave (10%) vendemmiate tardivamente e prodotte da vigneti coltivati su suoli vulcanici, questo Soave Classico offre un naso fine, di buona ampiezza e ottima finezza, che unisce i sentori di frutta bianca e gialla croccante a piacevoli sensazioni di anice stellato; il tutto è percorso – ma mai prevaricato – da una “rocciosa” mineralità che ne rappresenta l’ossatura più profonda. L’ingresso è ampio, pieno ed equilibrato grazie alla nervosa freschezza che ne sorregge corpo e morbidezze. Un vino capace di raccontarsi senza leziosità esprimendo l’essenza di un grande territorio.

Quota 101

www.quota101.com

Un territorio vulcanico che, come un’isola, sorge dalla bassa pianura padovana: ecco come, più volte, mi è capitato di scorgere – dalle Prealpi venete, guardando verso Mezzogiorno – i Colli Euganei. È proprio qui che, a quota 101m s.l.m., si trova l’omonima azienda vitivinicola. Si tratta di una realtà attiva da oltre trent’anni che può, attualmente, contare su circa 20ha di proprietà suddivisi fra vigneti, oliveti e boschi, quest’ultimi particolarmente importanti per mantenere la biodiversità del territorio e imprimere all’intera attività un’impronta marcatamente ecosostenibile come testimoniato dalla certificazione “Biodiversity Friend”. Nelle vigne convivono vitigni locali – quali Moscato Giallo, Garganega e Glera – e varietà internazionali, quali Cabernet Sauvignon e Merlot.

Il Gelso di Lapo – Colli Euganei Fior d’Arancio Passito Docg – 2013

Il Gelso di Lapo colpisce, al naso, per la sua capacità di coniugare i profumi varietali del Moscato giallo – fiori di zagara e scorze di arancia candite – con i profumi nettamente associati all’appassimento delle uve, principalmente l’uvetta appassita e il fico secco; ne deriva un panorama olfattivo elegante, fine e complesso, capace di far convivere intensità e finezza. All’assaggio, conferma quanto già percepito, mostrandosi armonico, piacevole, di beva facile – ma non scontata – e molto soddisfacente sia per un assaggio edonistico sia per una degustazione più approfondita.

Tenuta Biodinamica Mara

www.tenutamara.it

Tenuta Mara è una realtà produttiva – attiva dal 2007 nei colli riminesi in comune di San Clemente – nella quale il significato di sviluppo sostenibile e basso impatto ambientale hanno trovato un realizzazione piena e moderna mediante tecnologie all’avanguardia: pannelli fotovoltaici, pozzi geotermici, recupero delle acque piovane e isolamento termico degli edifici sono solo alcune delle soluzioni adottate, oltre alle tecniche biodinamiche, per ridurre realmente l’impatto della vitivinicoltura del territorio. La produzione aziendale, con i suoi 7ha di vigne, è interamente concentrata sul Sangiovese e alla realizzazione di un unico vino: il MaraMia.

MaraMia – Sangiovese Rubicone Igp – 2013

Al naso, le note di frutta rossa – ciliegie e fragoline di bosco mature ma fragranti – sembrano abbracciare i sentori ematici e le sensazioni dolci della carruba dando così origine a un bouquet complesso e fine che trova la sua completezza nelle sensazioni di erbe aromatiche che emergono col trascorrere dei minuti. La pienezza del corpo è sostenuta da un’acidità nitida e lineare nonché da tannini fitti e setosi che, nel loro insieme, offrono all’assaggio un vino armonico, elegante e di beva assai piacevole.

Tenute Lunelli: Tenuta Castelbuono

www.tenutacastelbuono.it

In comune di Bevagna (PG) – più precisamente, in frazione Cantalupo – sorge la Tenuta di Castelbuono di proprietà della famiglia Lunelli dal 2001. La Tenuta, che ospita circa 30ha di vigneti con le cui uve si producono Sagrantino di Montefalco Docg e Rosso di Montefalco Doc, è oltremodo famosa anche in virtù della sua cantina – nota come il Carapace – realizzata dal celebre scultore Arnaldo Pomodoro.

Lampante – Rosso di Montefalco Doc Riserva – 2010

La vigna “Le Fonti”, coltivata su suoli limoso – argillosi, produce le uve Sagrantino (65%); Sangiovese (15%), Merlot e Cabernet (20%) utilizzate per realizzare questo Rosso di Montefalco Doc Riserva che si offre al naso con un bouquet fine e intenso con marcate sensazioni floreali di violetta fresca – a ricordarci l’importante presenza di uve Sangiovese – intorno alle quali si sviluppano sensazioni di frutta rossa non eccessivamente matura oltre a eleganti pennellate olfattive di grafite e spezie dolci. In bocca, mostra stoffa e grandi potenzialità pur se ancora chiaramente racchiuse all’interno di una non doma gioventù. Vino ampio, profondo e succoso trova forza e carattere nella freschezza e nella tessitura tannica di gran classe anche se ancora nervosa ed eccessivamente irruente. È un vino già decisamente godibile che troverà nei prossimi anni la sua piena realizzazione.

Visintini Andrea

www.vinivisintini.com

Il Castello di Gramogliano – nei pressi di Rosazzo, nella porzione più meridionale dei Colli Orientali del Friuli al limitare del Collio – ospita dal 1884 la famiglia Visintini che, nel 1915, iniziò, grazie all’impegno di Umberto, l’attività agricola. In seguito, l’Azienda passò al figlio Andrea e, da quest’ultimo, nel 2001 alla nuova generazione, rappresentata da Oliviero, Cinzia e Palmira. La produzione vitivinicola rispecchia pienamente le tradizioni del territorio sia mediante i vitigni più tradizionali – Verduzzo friulano, Malvasia Istriana, Friulano, Ribolla gialla, Refosco dal Peduncolo Rosso, Pignolo – sia grazie a quegli internazionali che in questo territorio hanno ormai acquisito la cittadinanza onoraria, quali Pinot bianco, Merlot, Cabernet Sauvignon, Franconia, solo per indicarne alcuni.

Pignolo – Colli Orientali del Friuli Doc – 2009

Pignolo dal naso ampio, profondo e fine, apre con sensazioni di frutta rossa matura impreziosite da note di pepe nero e spezie dolci sotto alle quali si offrono a noi sentori ematici che completano un bouquet scuro e affascinante. In bocca, spicca per il corpo e per una struttura tannica di eccellente fattura pur se ancora percorsa da un’adolescenziale irrequietezza; l’ottima freschezza e la lunga persistenza concludono un assaggio, forse ancora un po’ “spigoloso”, ma intrigante e assolutamente non banale.

Post Scriptum

Le Aziende citate sono state riportate in rigoroso ordine alfabetico.

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