Alla destra del fiume e nelle costiere sovrapposte, ben esposte al sole,
sin ad una data altezza il vino riesce squisito e molto ricercato
Tratto da: Illustrazione della Valle Camonica compilata dal sacerdote Bortolo Rizzi (1870)
Ci sono luoghi nei quali la storia non diviene storia, rimane tangibile, presente: in questi luoghi i secoli si toccano nei muri, si leggono sulle pietre e, in rari e fortunati casi, si possono anche gustare nel bicchiere. Sono, per lo più, territori dimenticati dalla vitivinicoltura moderna, visti con sospetto dal mercato perché apparentemente di scarso appeal nei confronti di gran parte dei consumatori e poco noti agli “addetti ai lavori” perché al di fuori dei percorsi canonici di studio e di visita. Nel contempo, però, rappresentano scrigni di biodiversità agricola, nonché fonte di vini diversi, capaci di raccontare i secoli, la terra e gli uomini che li hanno tramandati fino a noi nonché il coraggio di quei pochi coraggiosi vignaioli che oggi si impegnano in prima persona per permettere loro di giungere alle future generazioni.
La Valcamonica: un inestricabile intreccio fra storia e viticoltura
Scavata dai ghiacciai e rimodellata dallo scorrere delle acque del fiume Oglio, la Valcamonica – in provincia di Brescia – rappresenta un territorio complesso sia da un punto di visto pedoclimatico sia per quanto riguarda la sua storia e il suo patrimonio ampelografico.
La Valle ospita un sito archeologico di importanza mondiale, dichiarato patrimonio UNESCO nel 1979, in virtù delle oltre 40.000 figure scavate su circa 2.400 rocce databili a partire da circa 8.000 anni or sono.
In seguito, questo territorio ha continuato a svolgere un ruolo importante nella storia come testimoniato, ad esempio, dalla fondazione – da parte dei Romani, nel 16 a.C. – di Cividate Camuno che divenne rapidamente un importante avamposto per il controllo delle Prealpi centrali. In breve tempo, questi ultimi vi introdussero e diffusero la vite che trovò, in questa porzione della Valle, clima e suoli in grado di permettere produzioni di qualità. La vite in Valle fu poi soggetta a una grande diffusione nel basso Medioevo; numerosi documenti, spesso riferibili alla Mensa Vescovile di Brescia, attestano, infatti, la sua ampia diffusione nell’XI secolo; la sua coltivazione continuò a prosperare dando eccellenti frutti tanto che a Gorzone, una frazione del comune di Darfo Boario Terme, nel corso del XVI secolo si produceva un rinomato passito a base di Moscadello – un vitigno oggi apparentemente estinto – a uso della Serenissima. Vennero poi la misteriosa epidemia del 1567 e, tra XIX e XX secolo, la fillossera e le malattie fungine che misero a dura prova la viticoltura camuna. Il declino vero si ebbe, però, negli anni ‘60 dello scorso secolo con la fuga degli agricoltori verso le nuove fabbriche: in pochi anni si passò da circa 1.600ha vitati e ancora ricchi delle varietà tradizionali – Schiava, Marzemino, Ciliegiolo oltre ad antichi e quasi sconosciuti vitigni, quali Ciass Negher, Valcamonec, Gratù, Erbanno e Baldamina – agli attuali 300ha scarsi, in gran parte destinati alle varietà internazionali.
Il clima, fortemente influenzato dall’orientamento nord-sud della Valle, mostra caratteri marcatamente padani nella porzione più meridionale, mentre diviene decisamente alpino nel tratto più settentrionale; la porzione centrale si connota per caratteristiche spiccatamente insubriche grazie all’importante azione mitigatrice svolta dal Lago d’Iseo. Nella porzione centrale della valle, a circa 12km a nord-est del Lago stesso, la temperatura media annuale si attesta fra gli 11,7 e i 13,5°C mentre la media delle precipitazioni annue risulta essere di circa 1.500mm (Dati Stazione Meteorologica di Darfo Boario Terme; periodo: 01/01/2000 – 31/12/2014).
Alex Belingheri e la sua Agricola Vallecamonica

Vigna a Berzo Inferiore
Figlio di una famiglia di imprenditori camuni, Alex arriva al vino col tempo, scoprendone piano piano il fascino e le necessità. Un percorso piuttosto lungo che prende origine dalla sua esperienza nelle gestione, tra il 1999 e il 2007, del ristorante di famiglia con la quale ha occasione di assaggiare, riflettere e appassionarsi a un mondo fino a quel momento a lui quasi estraneo. Nel 2003, a seguito dell’approvazione del disciplinare del Valcamonica Igt, Alex e suo padre iniziarono a vinificare le uve di alcuni vignaioli di Cividate Camuno utilizzando, fin dall’inizio, le antiche varietà presenti in quelle vecchie vigne e dando così vita al loro primo vino, il Ciass Negher, così chiamato dal nome di uno dei vitigni utilizzati. In seguito, decisero di ampliare la loro produzione, interamente basata su uve aziendali, piantando una vigna di Marzemino a Berzo Inferiore, una di Incrocio Manzoni 6.0.13 a Piancogno – in località Annunciata, un sito storicamente vocato alla viticoltura di qualità – e una vigna di Riesling renano in comune di Cividate camuno in località Pian delle Colture. Attualmente, l’Azienda può contare su circa 4ha di vigne e una produzione di circa 15.000 bottiglie. È, a mio avviso, necessario sottolineare nuovamente la grande attenzione che Alex riserva alla tutela e alla valorizzazione delle antiche varietà a bacca nera nonché dei vecchi vigneti: a prova di quanto appena scritto credo basti sottolineare che le antiche vigne di Ciass Negher a Cividate Camuno sono ancora a piè franco e che i ceppi più antichi risalgono circa al 1890 mentre quelli più “giovani” furono piantati tra il 1920 e il 1940. In vigna, i trattamenti sanitari per l’oidio sono realizzati esclusivamente con zolfo di cava mente la peronospora è combattuta prevalentemente per mezzo del rame.

Antichi ceppi nei vigneti di Cividate Camuno
La fermentazione dei mosti da uve bianche e di quelli destinati a divenire Metodo Classico avviene per mezzo di lieviti selezionati mentre la fermentazione delle uve rosse è affidata ai lieviti autoctoni; in cantina, all’uso estremamente limitato dei solfiti, si affianca il totale abbandono dei derivati delle uova e del latte.
Dalla Valcamonica al calice: le degustazioni
Nautilus Cru Storico – VSQ Metodo Tradizionale Pas dosè – 2011 – Sboccatura 2015 – L.12/1
Questo blanc de noirs è ottenuto dagli antichi vitigni a bacca nera che compongono gli storici vigneti Ruk e Pian delle Colture, entrambi in comune di Cividate Camuno a circa 450m di quota. I vigneti sono coltivati a spalliera alta su suoli sabbiosi in superficie e limoso-argillosi più in profondità.
Questo Metodo Classico affina sui lieviti per 30 mesi dei quali 24 sono trascorsi nelle acque del Lago d’Iseo a una profondità compresa fra i 30 e i 40 metri dove la temperatura rimane costante a circa 5°C, il buio è assoluto, il lieve moto ondoso mantiene delicatamente i lieviti in sospensione e la pressione della acqua compensa la sovrappressione dovuta alla presa di spuma mantenendola stabile.
Nel calice, il Nautilus si presenta di un brillante color paglierino intenso arricchito da eleganti riflessi dorati nonché da un perlage molto fine, intenso e persistente.
Il naso, ampio e fine, apre con sentori di mela golden, pesca bianca e melone nonché con un leggero sottofondo di piccoli frutti rossi; a completare il piacevole bouquet concorrono le note di fiori di campo e di fieno alle quali si uniscono, quasi a ricordarci le montagne che lo hanno visto nascere, gradevoli sensazioni minerali, riconducibili direttamente alla roccia.
L’ingresso in bocca è nitido e diretto in virtù di una spiccata freschezza e di un’altrettanto marcata sapidità; assai gradevole la sensazione tattile dovuta alla più che fine effervescenza. L’equilibrio complessivo è preservato dal buon corpo e della piacevole morbidezza di questo Metodo Classico che si connota decisamente come prodotto a tutto pasto.
Degustazione del giorno 19 marzo 2017
Bianco delle Colture – Valcamonica bianco Igt – 2013 – Lotto 19
Ottenuto da uve Riesling renano allevate a guyot in località Pian delle Colture a circa 350m s.l.m. su sabbie drenanti superficiali alternate, in profondità, a limo e argilla in egual quantità, questo vino si presenta nel calice di un bel color paglierino che introduce a un bouquet fine e tipico nel quale i frutti gialli e quelli tropicali si fondono con le già gradevolmente presenti note di idrocarburo nonché con i sentori di erbe aromatiche; un’evidente sensazione citrina completa un quadro olfattivo ampio, nitido e di ottima franchezza.
Al gusto, spicca per freschezza e sapidità intorno alle quali sembrano avvolgersi il buon corpo e le ben presenti morbidezze; la più che soddisfacente persistenza e la piacevolezza di beva concludono un assaggio all’insegna della tipicità del vitigno e dell’espressione del territorio.
Degustazione del giorno 31 dicembre 2016
Bianco dell’Annunciata – Valcamonica bianco Igt – 2013 – Lotto 20
Le uve Manzoni bianco utilizzate nella produzione di questo vino sono prodotte da un vigneto situato tra i 600 e gli 800m s.l.m. nel comune di Piancogno, adiacente al Convento della Santissima Annunciata; le viti sono allevate a guyot su terreni costituiti da sabbie nella porzione più superficiale e da rocce sedimentarie fossilifere marine più in profondità.
Il Bianco dell’Annunciata si offre alla vista di un intenso color paglierino che prelude a un naso fine e ampio con marcate connotazioni di frutta gialla matura e ananas sciroppato attraverso le quali è facile scorgere i sentori più aspri del pompelmo giallo nonché le note floreali del gelsomino; l’intero bouquet è piacevolmente pervaso da ondivaghe sensazioni minerali che riportano la nostra mente in alcuni momenti alla roccia e in altri agli idrocarburi; col tempo, dal calice emerge una nitida nota mentolata.
All’assaggio, questo Manzoni bianco si presenta nitido, profondo e di ottimo equilibrio grazie al nerbo donatogli da freschezza e sapidità che sostengono, in modo assai composto, la pienezza del corpo e la più che evidente morbidezza; soddisfacente la persistenza.
Degustazione del giorno 14 febbraio 2017
Somnium – Vino Rosso – Lotto 22
Ottenuto da uve Ciass Negher (90%) e Baldamina (10%) vendemmiate nel 2013 nei vigneti di Cividate Camuno, questo vino rosso rappresenta davvero un calice di tradizione liquida. Varietà antiche e vigneti con ceppi secolari rappresentano un’emozione in quanto tali, poiché ci offrono la possibilità di tornare a quell’Italia enoica, ormai scomparsa, di quando il vino era davvero parte della vita accompagnando quotidianamente gli Uomini nel corso delle loro difficili vite.
Di color rubino intenso, il Somnium sfoggia una naso di frutto scuro nel quale ben si riconoscono le note della ciliegia matura, del mirtillo nero e della prugna disidrata nonché, dopo un po’ di tempo nel calice, di fragolina di bosco. Sensazioni di inchiostro di china, fiori di glicine e noce moscata completano un panorama olfattivo nitido, fine e di buona complessità.
Il corpo piuttosto leggero – affiancato, però, da una morbidezza assai spiccata – trova pieno equilibro con la contenuta tannicità e la ben presente freschezza oltre che con l‘evidente sapidità; la più che soddisfacente persistenza conclude un assaggio gradevole ma, soprattutto, ricco di storia.
Degustazione del giorno 12 febbraio 2017
Ciass Negher – Valcamonica Rosso Igt – 2009 – Lotto 16
Vino ottenuto da uve Marzemino (70 – 80%) unitamente ad antiche varietà locali a bacca rossa; parte del Marzemino è appassito in fruttaio per circa 60 giorni. Le uve provengono dai vigneti posti a quote comprese fra i 250 e 400m s.l.m. nei comuni di Cividate Camuno – Pian delle Colture – e Berzo Inferiore, in località Vigne Nuove. Le viti sono allevate parte a spalliera alta e parte a guyot su terreni costituiti da sabbie con lenti di argilla nella porzione più superficiale e, a maggior profondità, da rocce sedimentarie fossilifere marine.
È il vellutato e intenso color granato del Ciass Negher 2009 ad accompagnarci verso un assaggio che, fin dal primo sguardo, si preannuncia decisamente intrigante.
Dal calice si percepisce subito un bouquet fine e complesso che apre con note di confettura di ciliegie, more e prugne disidratate. Col trascorrere del tempo, si offre a noi in un susseguirsi di sensazioni: al naso, infatti, si alternano le note speziate del pepe nero, i sentori della liquirizia e del mallo di noce nonché un leggero ricordo di peperone giallo affiancato alla verticalità di gradevoli note balsamiche; a concludere un panorama olfattivo già assai complesso, si uniscono, col trascorrere di altri minuti, i profumi dolci della caramella Rossana.
In bocca è morbido, profondo e succoso: la pienezza del corpo e la sua morbidezza trovano nerbo e sostegno in un tessitura tannica fine, fitta e setosa nonché in una freschezza ancora ben presente. Nel complesso, un vino di ottimo equilibrio, lunga persistenza e beva assolutamente piacevole senza mai scivolare nel banale. Un plauso va all’uso del legno e dell’appassimento che arricchiscono l’insieme senza divenirne i protagonisti.
Degustazione del giorno 29 gennaio 2017
Passito dell’Annunciata – Valcamonica Passito Igt – 2013
Ottenuto da uve Manzoni bianco prodotte nell’omonima località in comune di Piancogno a una quota compresa fra i 600 e gli 800m s.l.m. su suoli prevalentemente sabbiosi e ricchi di residui di molluschi fossili, questo passito non può lasciare indifferenti fin da quando il suo limpido e caldo color oro inizia a sostituirsi all’algida trasparenza del vetro. Il naso, pur di non prorompente intensità, si fa apprezzare per finezza e armonia, aprendo con sentori di frutta gialla e tropicale matura nonché con eleganti sentori di scorze di arancia e limone candite; col trascorrere del tempo, il suo bouquet acquisisce ulteriore complessità grazie alle sensazioni di miele di castagno, fiori di ginestra e cioccolato bianco, il tutto avvolto in un mantello di mineralità che riporta la nostra mente direttamente alla roccia delle montagne dalle quali ha preso origine. Al gusto, si offre ampio e composto, di corpo, molto rotondo ed equilibrato grazie alla vibrante acidità che lo sostiene donandogli gradevolezza di beva e accompagnando con spontaneità l’assaggiatore da un sorso al successivo; più che soddisfacente la persistenza e assai piacevole il fin di bocca grazie alla chiusa leggermente amaricante.
Degustazione del giorno 28 settembre 2016
Agricola Vallecamonica
Via XXV Aprile 11
25040, Artogne (BS)
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